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Via libera al Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne

In conferenza delle Regioni, giovedì 23 novembre, tra i vari provvedimenti, è stato approvato il primo Piano strategico nazionale sulla violenza alle #donne 2017-2020. Per continuare con le azioni di sostegno alle donne e lavorare per costruire a pieno i percorsi di autonomia. Azioni concrete per sostenere le donne e contrastare la violenza.  L’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti era per l’occasione presente a Roma anche in qualità di componente della Cabina di regia nazionale per il contrasto alla violenza di genere, guidata dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. “Abbiamo aggiunto un altro tassello importante nel contrasto alla violenza di genere – sottolinea Emma Petitti -. La Regione Emilia-Romagna ha fatto la propria parte e siamo orgogliosi di aver contribuito a questo passaggio. Determinante è stato il lavoro di rete tra istituzioni, enti pubblici, associazioni di volontariato, servizi sociali e sanitari. Con questo Piano non solo viene data risposta all’emergenza e offerto sostegno alle donne vittime di violenze, ma si punta soprattutto alla prevenzione. Sono certache questo importante lavoro continuerà a portare frutti, soprattutto ora che il Piano antiviolenza avrà piena operatività. Adesso dobbiamo impegnarci per raggiunge un altro obiettivo fondamentale: cambiare l’approccio culturale, scommettendo soprattutto sui giovani, affinché si facciano portatori del cambiamento”.

Violenza sulle donne: aperto un bando per potenziare la rete dei centri antiviolenza

La Regione Emilia-Romagna ha emanato un bando, con scadenza il 12 novembre 2017, che finanzia con 423.530 euro il potenziamento della rete dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio presenti sul territorio regionale.
«Una donna che subisce violenza non va lasciata sola- ha commentato l’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti-. Molto spesso, non avere un luogo sicuro dove andare, dove rifugiarsi, può rappresentare un freno verso il passo fondamentale di denunciare le violenze e di farsi aiutare. Per questo sappiamo quanto sia importante poter contare, nella rete di protezione, sui Centri antiviolenza e sulle Case rifugio. E su questo la Regione Emilia-Romagna sta investendo moltissimo, tanto da renderci un territorio all’avanguardia nell’assistenza alle donne che subiscono atti di violenza, perché crediamo, di fronte a un fenomeno che non accenna ad affievolirsi, che sia importante far sapere che ci siamo. È altrettanto necessario lavorare sull’educazione dei giovani, sulla comunicazione e i messaggi culturali, sulla formazione degli operatori, rinforzando le reti territoriali per l’accoglienza e la presa in carico delle donne. Per questo è una iniziativa di forte valore culturale quella discussa oggi in sede di commissione consiliare e che riguarda l’istituzione di Spazi giovani adulti all’interno della rete dei consultori e l’adozione di azioni per promuovere la salute sessuale».
Per le domande e i criteri consultare il sito www.regione.emilia-romagna.it.

 

Pari opportunità, la giornata mondiale contro la violenza alle donne

Molti sono presentati in partnership tra più soggetti, sia pubblici che privati. Propongono il potenziamento di servizi e azioni di formazione e di sensibilizzazione. Alcuni si dedicano a campi finora poco esplorati, come il contrasto ad ogni violenza e discriminazione sessista nell’ambito dello sport. La maggior parte vede la scuola come interlocutore naturale, perché è nella scuola che si formano convinzioni e sensibilità. Il comune denominatore: far crescere una consapevolezza e una coscienza fatta di rispetto, di contrasto alla violenza contro donne, di educazione alla vera parità di genere.
Sono i 49 progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e alla violenza di genere, che la Regione sceglie di presentare in occasione della giornata internazionale dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne, fissata per domani, 25 novembre. In sintesi, si tratta dei risultati del primo bando per la concessione di contributi, per un totale di 1 milione di euro, a sostegno di progetti contro la violenza alle donne.
L’occasione offre la possibilità di tracciare anche un bilancio sulle attività realizzate nel contrasto alla violenza di genere. Secondo l’assessore con delega alle Pari opportunità, Emma Petitti, il bando rappresenta “un primo passo decisivo per un sostegno concreto a chi sul territorio si occupa quotidianamente di contrasto alla violenza sulle donne”.
Spiega ancora l’assessore che “sono arrivate tante richieste, con un pieno coinvolgimento di diverse realtà del territorio. Continueremo a rafforzare questo nostro impegno dando piena attuazione al piano regionale contro la violenza sulle donne, anche tenendo conto del fatto che proprio oggi abbiamo finalmente avuto la conferma (grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni la piano di riparto) che potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività nei centri antiviolenza e case rifugio e per avviare un ulteriore piano straordinario. Nella Cabina di regina interistituzionale, di cui la Regione Emilia Romagna fa parte, abbiamo già presentato le istanze che ci sono arrivate dal territorio. Continua inoltre la nostra campagna di informazione e sensibilizzazione. Nei prossimi giorni saranno diffuse tre importanti pubblicazioni”.

I dati del bando
Sono 52 i soggetti che hanno presentato domanda. Di questi, 49 progetti sono risultati ammissibili: 27 con capofila Comuni, città metropolitana, province e unioni di comuni, i rimanenti 22 con capofila associazioni e organizzazioni del privato sociale. La maggioranza delle iniziative vede ampie partnership per la loro realizzazione e azioni sia di potenziamento di servizi che di formazione e sensibilizzazione, rivolti in particolare alle scuole.
Sono pervenute richieste di contributo per un ammontare complessivo di 1.915.959 euro e con le risorse disponibili si è deciso di finanziare comunque tutti i progetti, essendo tutti coerenti con gli obiettivi del bando, in modo da consentire interventi su tutto il territorio regionale, premiando i migliori con l’assegnazione di una quota superiore di finanziamento (sono stati finanziati i progetti con una percentuale di contributo che varia dal 75% al 25% di quanto richiesto).
Tra i progetti presentati, ve ne sono alcuni particolarmente innovativi che si propongono di diffondere una cultura plurale delle diversità anche come strumento di prevenzione e contrasto di ogni violenza e discriminazione sessista nell’ambito dello sport. In tali ambiti è importante contrastare gli stereotipi legati al maschile e al femminile, anche attraverso una maggiore consapevolezza sui temi della corporeità e nell’ambito delle relazioni affettive.
Rispetto all’educazione di genere, si segnala che moltissimi progetti formativi utilizzano la metodologia della peer education (educazione tra pari), strategia educativa capace di attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze tra pari diventando protagonisti della propria formazione.
I centri antiviolenzadella Regione hanno presentato una serie di progetti caratterizzati da collaborazioni tra i vari soggetti del territorio, tesi al rafforzamento della rete territoriale di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli, al supporto in percorsi di uscita dalla violenza e di autonomia, alla realizzazione di progetti di ospitalità in emergenza per le donne vittime di violenza che necessitano di ospitalità immediata, e alla formazione per le figure professionali e per chi svolge attività di volontariato nella prevenzione nel contrasto alla violenza contro le donne, rispondendo alle esigenze specifiche di ogni territorio.

I dati sulla violenza aggiornati al 31 ottobre 2016
Le donne accolte nei 13 centri antiviolenza del Coordinamento regionale dal 1 gennaio al 31 ottobre 2016 sono in totale 2930. Di queste, 2.739 hanno subito in modo diretto violenza (93,5%).
Quelle che si sono recate per la prima volta a un centro antiviolenza sono 2094, pari al 76,3% di tutte coloro che si sono rivolte ai Centri. Di queste, 751 sono di provenienza straniera (36,4%). Le madri sono 1517, pari al 77,4%. I figli che subiscono violenza sono pari al 55,2% (1440).
Nel corso del 2016, il 65,2% delle donne (1365) ha subito violenze fisiche; il 43,2% ha subito violenze economiche (905); il 13,9% ha subito violenze sessuali (291); il 92,6% ha subito violenze psicologiche (1940).
Le donne ospitate nelle case rifugio al 31 ottobre scorso sono state complessivamente 192, i figli/e 191. Le notti di ospitalità di donne e figli/e sono state complessivamente 35.550, in media 92,8 giorni di ospitalità per donna e figli/e, in leggera diminuzione rispetto al 2015, anno in cui la media di notti è stata pari a 113,6 giorni.

Convegno del 25 novembre su “La violenza domestica in gravidanza”
Sede della Regione, sala Guido Fanti dalle 9 alle 13,30

Un convegno che indaga un fenomeno poco studiato e poco noto, a partire dal percorso fatto dalla Regione Emilia-Romagna nella prevenzione e nell’intercettazione precoce della violenza in gravidanza con la presentazione di progetti sperimentali avviati dai servizi sanitari e sociali in Emilia-Romagna e con uno sguardo su altre esperienze regionali (Valeria Dubini della Toscana). Sarà l’occasione inoltre per approfondire le indicazioni nazionali, con Serena Battilomo del Ministero della salute e internazionali e Claudia Garcia Moreno dell’OMS. Infine con Antonella Nespoli, ricercatrice dell’Università di Napoli, sarà fatto un focus sulle competenze necessarie agli operatori per affrontare queste situazioni nella pratica professionale.
Il convegno sarà trasmesso domani in diretta streaming a questo indirizzo:
http://videocenter.lepida.it/videos/livestreams/page1/

Pubblicazioni

Nei prossimi giorni saranno inoltre presentate e diffuse le seguenti pubblicazioni:
1- Un volume che raccoglie Piano regionale contro la violenza di genere e Linee di indirizzo regionali per l’accoglienza di donne vittime di violenza.
2- Femicidio. I dati raccolti sulla stampa a cura della Casa delle donne per non subire violenza. Anno 2015.
3- Monitoraggio dati di accoglienza dei Centri antiviolenza del Coordinamento dei centri antiviolenza della Regione Emilia-Romagna. Anno 2015
4- Violenza di genere. Raccomandazioni per la valutazione clinica e medico-legale (curata da Maria Stella D’Andrea e Rosa Maria Gaudio). Numero speciale della Collana Maltrattamento e abuso sul minore – I quaderni del professionista.