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Stupri di Rimini. Provvisionale riconosciuta alla Regione destinata a progetti anti-violenza

Diecimila euro di provvisionale riconosciuti alla Regione Emilia-Romagna che si era costituita parte civile nel processo per gli stupri commessi a Rimini nell’agosto scorso. La cifra verrà devoluta a sostegno di progetti contro la violenza di genere. La decisione è maturata dopo la condanna a 16 anni, da parte del tribunale di Rimini, a Guerlin Butungu, uno degli autori delle violenze nei confronti di una coppia polacca e di una cittadina peruviana. “Il fatto che la giustizia abbia fatto il suo corso rapidamente, definendo le responsabilità di violenze così gravi e inaccettabili, è ciò che abbiamo auspicato fin dall’inizio, sebbene nulla possa anche solo alleviare il dolore delle vittime o attenuare le conseguenze di ciò che è successo. È però importante che sia stata riconosciuta la possibilità per la Regione di costituirsi parte civile, entrando nel processo a nome soprattutto dell’intera comunità regionale, compatta nel dire no a qualsiasi forma di abuso, a partire dalla violenza di genere e contro le donne. I fondi, se recuperati, verranno destinati ai centri antiviolenza e a progetti di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, così come previsto dalla legge quadro regionale sulla parità”. Così hanno commentato il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessora alle Pari opportunità Emma Petitti.

Stupri Rimini: la Regione Emilia-Romagna si costituisce parte civile

La Regione Emilia-Romagna si è costituita parte civile nel processo nei confronti di Guerlin Butungu, accusato dei gravissimi episodi di violenza e abusi consumati a Rimini, nella notte tra il 25 e 26 agosto scorso, contro una coppia di giovani polacchi e una cittadina peruviana. Lo ha deciso la giunta. “L’articolo 26 della legge regionale 6 del 2014 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere), prevede – ha spiegato l’assessora alle Pari opportunità, Emma Petitti – che la Regione possa costituirsi parte civile nei casi di violenza di genere di particolare impatto e rilevanza sociale nella vita della nostra regionale, per poi devolvere l’eventuale risarcimento a sostegno delle azioni di prevenzione contro la violenza sulle donne. Sappiamo bene che niente e nessuno potrà mai cancellare l’orrore subito da queste persone però vogliamo sostenere quello che è un loro diritto: avere giustizia, e presto”. Per aiutare le vittime delle violenze, la Fondazione presieduta da Carlo Lucarelli che sostiene le vittime di reati, ha  messo a disposizione una somma di 10mila euro per ciascuna delle parti offese.