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Inaugurazione del Teatro Galli di Rimini

A 75 anni di distanza dall’ultima volta in cui in questo luogo meraviglioso si spensero drammaticamente musica e luci a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, il sipario del Teatro ‘Galli’ di Riminigalli, rimini si riapre. Si chiude così un vuoto impossibile da colmare in questo lungo arco temporale e viene restituito alla città e a tutto il territorio un luogo simbolo, un presidio culturale, un pezzo della nostra anima collettiva, un vero e proprio cuore pulsante dell’attività musicale e teatrale riminese.

Chiusura festa DEMS con Nicola Zingaretti

Si è conclusa la seconda Festa nazionale di Dems a Rimini. Dobbiamo ricostruire a Sinistra un nuovo campo politico attraverso alleanze sociali e culturali. Un lavoro difficile fatto di ascolto ed umiltà. Con le nostre parole: Libertà, Comunità, Dignità, Istruzione, sanità pubblica, lotta alle disuguaglianze. Perché questione sociale e democratica sono un tutt’uno. Voglio ringraziare Andrea Orlando, gli amici e le amiche di Dems , i volontari, le associazioni, gli operatori culturali, la città di Rimini ed il Cinema Fulgor, che hanno risposto con una tale calore al nostro invito. Il senso di questo stare insieme e continuare il nostro lavoro sta nelle parole che ha pronunciato oggi Nicola Zingaretti: ‘Io non mi sento un invitato, io sono uno di voi’.

All’edizione 2018 del “Summer pride” di Rimini, una festa per i diritti di tutte e tutti

Sono felice di aver partecipato anche quest’anno al “Summer pride” e di rappresentare la Regione Emilia-Romagna in questo importante momento di festa per i diritti. In Regione abbiamo sostenuto la nascita di questa manifestazione e continuiamo a sostenerla perché i diritti appartengono a tutti e tutti abbiamo la responsabilità di impegnarci a difenderli e rafforzarli. Dobbiamo essere capaci di farli vivere in ogni momento e in ogni aspetto del nostro essere cittadini. Dobbiamo avere la forza di essere sempre donne e uomini consapevoli rispetto alla nostra comunità. Persone che non vedono la “differenza” come un ostacolo, ma che, al contrario, possono fare la “differenza” all’interno delle dinamiche della vita sociale, economica, politica, culturale del nostro Paese e non solo. Purtroppo, sono ancora diffuse forme di discriminazione che si presentano nelle forme più volgari e subdole, ma che comunque hanno all’origine pregiudizi e stereotipi, su cui è importante intervenire. Spesso le azioni di discriminazione e violenza nei confronti delle persone omosessuali, transgender e transessuali non sono irrazionali o il frutto di una paura, ma sono il frutto dell’ignoranza e della mancanza di un’educazione adeguata . Riconoscere questo, significa poter mettere in atto meccanismi che creino consapevolezza e conoscenza su questi temi. La Regione su questo ha investito tantissimo. Anche nel 2018 abbiamo messo a disposizione un milione di euro per promuovere progetti contro le discriminazioni. E’ la strada sulla quale continuiamo a impegnarci. La diffusione di una cultura delle differenze è la strada principale da seguire nel contrasto agli stereotipi di genere. Creare cittadini consapevoli, educati all’inclusione, al cambiamento, al rispetto e alla valorizzazione delle differenze, costituisce la premessa fondamentale per una società in cui esiste il rispetto della “persona” nella sua totalità e unicità. Le istituzioni hanno il dovere di creare le condizioni perché questo avvenga, perché ognuno di noi possa sentirsi ed essere una persona compiuta all’interno della società. E questo è ancora più vero e necessario in un momento in cui la logica oppositiva, il meccanismo dell’esclusione, l’odio e le paure, ritornano a essere elemento dominante di creazione di legami sociali. Non possiamo permettere che le conquiste raggiunte sino ad ora grazie a una politica aperta e inclusiva vengano messe in discussione. Abbiamo lottato a lungo e ottenuto leggi di civiltà come quella per le unioni civili e il fine vita, perché quando non ci lasciamo sopraffare dalla paura, possiamo raggiungere traguardi importanti, finalizzati al benessere di tutte e di tutti. Oggi addirittura assistiamo all’imbarbarimento del linguaggio anche di chi ha importanti ruoli istituzionali, quando sono la politica e le istituzioni che dovrebbero contrastare razzismo e intolleranza; e invece siamo nell’epoca in cui a dover essere rieducata è proprio una certa idea di politica.  Ancora c’è tanto da fare. Penso ad esempio al tema delle adozioni, è la prossima sfida sulla quale ci dobbiamo concentrare. I diritti hanno un potere dirompente, perché possono stravolgere la storia di una società. Questo genera paura in chi non concepisce il cambiamento come un’occasione di evoluzione e crescita, ma come un elemento di disturbo e perdita di posizioni acquisite. Non possiamo lasciarci sopraffare da paure e pregiudizi. Tutte le volte in cui le paure hanno vinto sul coraggio, la società è precipitata nel gorgo dell’incertezza. Per questo oggi lo dico di nuovo con forza: i bambini e le bambine cresciuti da due persone dello stesso sesso devono avere gli stessi diritti di tutti gli altri. Anche questa, al pari di altre, è una battaglia di civiltà. Questa sarà la nostra battaglia. Chiudo facendo un plauso a quei Sindaci che hanno avuto posizioni nette e chiare sul tema: Appendino a Torino, Merola a Bologna, Sala a Milano, Nardella a Firenze, De Magistris a Napoli, Pizzarotti a Parma e tanti altri. Loro hanno capito che i bambini sono tutti uguali e soprattutto che se la società è un passo avanti, non può certamente essere la politica a riportarla due passi indietro.

 

A Rimini per “Le Città visibili”, la violenza sulle donne raccontata attraverso le parole

All’ex macello di Rimini le “Città visibili” affronta attraverso le parole il tema della violenza sulle donne, per rendere sempre più collettivo l’impegno sul contrasto e dare consapevolezza alle ragioni delle differenze. Con “Rompi il silenzio” amiche di viaggio, nell’impegno per le donne.

Alla presentazione del Meeting 2018, l’incontro per costruire ponti ed abbattere muri

Dopo Roma, l’edizione 2018 del Meeting per l’amicizia tra i popoli è stata presentata a Rimini, al cinema Fulgor. Il meeting lavora da oltre 40 anni sul dialogo, l’incontro tra gli uomini e la costruzione della convivenza, della pace e del bene comune tra i popoli. Proprio mentre la tecnologia riduce i tempi e avvicina gli spazi tra le persone, sembrano riproporsi distanze maggiori e l’incomunicabilità tra gli uomini che iniziano a perdere il senso dello stare assieme unendo i propri bisogni con solidarietà e nell’accogliere l’altro da sé alla comunità. Stanno tornando approcci statalisti e nazionalismi che tendono a voler superare l’Unione europea nata proprio per svolgere un ruolo diplomatico di pace e di concordia internazionale.  Possa il Meeting rimettere al centro la persona umana fonte di ricchezza e diversità da tutelare oltre lo Stato ed i mercati con l’approccio della sussidiarietà. Sono certa che anche il tema di questa edizione “Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”, ci offrirà interessanti spunti di riflessione. Grazie agli organizzatori e ai tanti volontari, che sono l’anima del Meeting, per portare Rimini e l’Emilia-Romagna nel mondo.

Inaugurato a Rimini il circo di “Al Méni” con lo chef Massimo Bottura

 

Il grande circo felliniano di “Al Méni” accoglie Massimo Bottura, per la seconda volta eletto chef n. 1 al mondo. Tutto il meglio dell’enogastronomica della nostra terra si può gustare a Rimini, dove è stata inaugurata la manifestazione che la prossima primavera sbarcherà anche negli Stati Uniti, a New York. L’Emilia-Romagna si conferma ancora una volta un’eccellenza di livello internazionale.

Premiato oggi in Regione il Rimini Calcio, fresco di promozione in serie C

Questa mattina, insieme al Presidente Stefano Bonaccini, al Sindaco di Rimini Andrea Gnassi e ai consiglieri regionali del territorio Giorgio Pruccoli e Nadia Rossi, abbiamo premiato in Regione il Rimini Calcio per la promozione in serie C. Complimenti al presidente Giorgio Grassi, al suo staff e ai suoi ragazzi per il grande risultato ottenuto e un ‘in bocca al lupo’ per la nuova sfida che li attende!

“Medicina al femminile”, il ruolo della donna nella professione medica

“Medicina al femminile tra passato e futuro”. A Rimini, nella sala del Giudizio del Museo della Città, si è parlato del ruolo della donna nella professione medica. Così come in altri settori è giusto creare, per le donne, nuovi modelli di lavoro e sostenere con forza questo cambiamento.

Elezioni politiche 2018. Petitti: “Occorre una seria riflessione per il bene del Pd”

Quella relativa alla tornata elettorale svoltasi domenica scorsa (4 mazo 2018) rimarrà probabilmente nella storia come una delle sconfitte più cocenti del centrosinistra italiano dal dopoguerra ad oggi.

Occorre una piena assunzione di responsabilità da parte di un intero gruppo dirigente; bene, da questo punto di vista, le dimissioni di Renzi.

Lunedì prossimo, 12 marzo, è convocata la Direzione Nazionale del Partito Democratico, alla quale parteciperò, e dove auspico avvenga una discussione (con tanto di ascolto e non di comunicazione unilaterale) nella quale non venga omesso il tema della sconfitta, come spesso si è fatto dopo tutte quelle che si sono succedute in seguito alle Europee del 2014, in primis quella relativa al referendum costituzionale ma anche nei diversi turni di voto amministrativo, non ultimo quello delle regionali siciliane. Guardiamo avanti ma non sottovalutiamo errori e sconfitte.

Non commettiamo nemmeno lo sbaglio di svolgere il nostro dibattito tra opposte tifoserie: non è più il tempo (non lo sarebbe mai dovuto essere) di ‘renziani e antirenziani’ perché non ha perso solo Renzi, verso il quale non sono mai stata tenera, ma ha perso tutto il centrosinistra; e all’opposizione non ci mandano le dichiarazioni dei dirigenti del PD ma ci ha mandato l’elettorato.

E su questo, cioè sul dibattito iniziato sulla futura collocazione del partito, mi vien da dire che pare più un diversivo per sviare l’attenzione rispetto a quello che deve essere l’oggetto vero della discussione: l’esito del risultato elettorale. Di fatto, la grande maggioranza degli esponenti del PD ha già espresso contrarietà all’ipotesi di entrare in qualsiasi tipo di coalizione di governo con altre forze politiche (sia M5S che centrodestra), ma guarda caso in queste ore si parla solo di questo. Evitiamo.

Così come non dobbiamo scadere in dibattiti con riferimenti esilaranti tipo quelli relativi ai caminetti a cui lo stesso Segretario ha fatto riferimento, anche perché, a ben guardare, l’unico caminetto convocato in seduta permanente è stato quello riunito al Nazareno per la definizione delle candidature.

Si vedrà, fin da lunedì, se ci sarà un primo cambio di passo o meno, se la Direzione cioè sarà convocata come accaduto fino ad oggi per ratificare un qualcosa di già deciso o se vi sarà la possibilità di un dibattito vero, profondo, anche aspro, ma che porti a delle scelte realmente collegiali. Se vogliamo proseguire con serietà dobbiamo collaborare tutti per individuare un percorso comune di analisi e rilancio del partito, che ci consenta anche di attraversare i passaggi istituzionali imminenti con responsabilità e unità. Per farlo serve una direzione politica realmente inclusiva, occorre abbandonare il modello del “lanciafiamme” e costruire nuovi spazi di dialogo e confronto.

Venendo al dato più locale, regionale e riminese, penso che anche qui vadano colti alcuni segnali.

A livello regionale la nostra coalizione conquista 18 seggi sui 45 totali alla Camera (tra collegi uninominali e parte proporzionale) e 8 seggi su 22 al Senato: un netto ridimensionamento rispetto al 2013, che pone la coalizione di centrosinistra (senza LeU) al secondo posto dopo quella di centrodestra e prima del M5S. E’ un dato che non va sottovalutato, tenendo conto anche della prossima scadenza elettorale che coinvolgerà proprio la regione Emilia-Romagna nell’autunno del 2019.

Nel riminese il centrosinistra si piazza terzo, nettamente dietro a centrodestra e M5S. Questo deve farci fare necessariamente una riflessione ineludibile. Nella primavera del 2019 andranno al voto 16 Comuni su 25, tra i quali due con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Vero è che sono sempre esistite e sempre esisteranno delle diversità tra il voto politico e quello amministrativo, ma il rischio è che tale differenza si possa annacquare col tempo, e la scelta dei cittadini tra le opzioni in campo potrebbe essere sempre di più influenzata anche da altri fattori, che non siano quelli prettamente locali.

In alcune delle analisi fatte ho notato che improvvisamente nessuno più ha richiamato la dizione ‘modello Rimini’, citata come un mantra fino alla sera del 3 marzo da molti degli addetti ai lavori e usata perlopiù per giustificare una candidatura legittima, ma sulla quale una parte del PD aveva espresso forti dubbi. Quindi credo che quando parliamo di modelli faremmo bene a riferirci ad un modo di governare, fatto di cose concrete realizzate per i cittadini e per le nostre comunità, e non tanto a formule politicistiche che riguardano più il ceto politico che altro.

Caro Andrea (Gnassi), quando affermi testualmente (lo scrivo con l’unico intento di confrontarci, senza alcuna polemica): ”A Rimini, in provincia di Rimini, se la competizione è tra persone e programmi, e non tra fantasmi e ologrammi di partito dietro cui si nasconde la propria inconsistenza, allora la musica cambia….” cosa intendi? Il PD aveva un programma sbagliato per le politiche? I candidati del nostro territorio non erano adeguati? Io non lo penso, né sul programma nazionale e nemmeno ad esempio sul candidato del PD, Tiziano Arlotti, che ha svolto un buon lavoro nei cinque anni romani, conciliandolo con una costante presenza sul nostro territorio.

Facciamola quindi questa profonda riflessione, non chiudiamoci nel nostro recinto autoassolutorio o consolatorio, cercando colpe, alibi o cause esterne e liquidando l’accaduto come un nulla di fatto perché commetteremmo un grave errore.

A Rimini, al convegno promosso da Aiga per parlare di giustizia e diritti

A Rimini, al cinema Fulgor, al convegno promosso dall’Associazione giovani avvocati per parlare di giustizia e diritti. Dalle unioni civili al fine vita. Tema, quest’ultimo, raccontato da una toccante testimonianza di Mina Welby. In questi anni è stato fatto tanto per ottenere leggi adeguate su questi temi delicati. Leggi di civiltà che dobbiamo difendere con forza. Il convegno è stato anche occasione per parlare di ciò che fa la Regione Emilia-Romagna a supporto del sistema giudiziario. Interventi di tipo economico, di supporto organizzativo, di tipo normativo. Interventi mossi dalla consapevolezza che un efficiente sistema giudiziario rappresenta una delle condizioni indispensabili per promuovere e garantire il buon funzionante complessivo di un sistema economico e sociale.