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Rimini, alla presentazione dell’annuale rapporto Caritas sulla povertà

Un appuntamento importante quello che annualmente ci offre la Caritas di Rimini con il rapporto dell’Osservatorio sulle povertà. Quest’anno sono 40, gli anni, con i poveri. La povertà si trasforma e le riposte che dobbiamo saper dare al fenomeno devono essere all’altezza del bisogno. Un welfare integrato e continuativo e il sostegno al Terzo settore sono i pilastri per la nostra Regione. Da più di un anno poi, una misura è entrata ufficialmente nell’agenda strategica della Regione Emilia-Romagna, il Reddito di solidarietà. Il nostro obbiettivo è non lasciare indietro nessuno per coniugare la crescita con la coesione sociale. Nel complesso, per le politiche di welfare, nel 2018 vengono destinate risorse regionali pari a 68,6 milioni di euro per la continuità delle politiche sociali che comprendono i 33 milioni di euro per il Reddito di solidarietà. Il nostro obiettivo è di raggiungere con il Res, nel giro di un anno, circa 30 mila nuclei familiari che nella nostra regione vivono la quotidianità alle prese con difficoltà che dobbiamo fare di tutto per alleviare. Questo strumento, il pilastro del welfare regionale, vuole dare una risposta concreta a chi si trova davvero in situazioni di disagio, favorendone al contempo l’inserimento lavorativo. Il Res, infatti, va oltre il contributo economico, pur importante, perché impegna chi lo riceve a stringere con noi un ‘patto’ per ritrovare l’autonomia e reinserirsi nella società. In quattro mesi e mezzo di applicazione (dal 18 settembre 2017), sono 11mila le domande presentate per avere il Res, il Reddito di solidarietà introdotto dalla Regione Emilia-Romagna. Con una media di 93 per ogni giorno lavorativo, si conferma l’efficacia della misura regionale destinata alle persone che vivono in situazione di grave povertà, con un aiuto fino a 400 euro mensili per un anno per nuclei famigliari fino a 5 persone. In provincia di Rimini le domande presentate fino al mese di febbraio sono state 838 (su 144.903 famiglie residenti). Certamente le azioni messe in campo dagli enti pubblici sono importantissime ma altrettanto fondamentale è il lavoro svolto dalla rete delle associazioni. Grazie dunque alla Caritas di Rimini per la capacità di tenere insieme tante associazioni di volontariato che danno gambe e anima alle azioni che insieme alle Istituzioni si provano a realizzare, una battaglia comune per la dignità di tante donne e uomini. Grazie perché oltre al sostegno per i più bisognosi, la Caritas, con il suo lavoro aiuta anche noi amministratori a tracciare un quadro preciso di come la povertà sia cambiata negli ultimi anni e di come operare al meglio per trovare risposte e soluzioni. Grazie a tutti i volontari, so che sono almeno un migliaio a Rimini. Con il loro lavoro di tutti i giorni danno anima alla lotta alla povertà.