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A Rimini, al convegno promosso da Aiga per parlare di giustizia e diritti

A Rimini, al cinema Fulgor, al convegno promosso dall’Associazione giovani avvocati per parlare di giustizia e diritti. Dalle unioni civili al fine vita. Tema, quest’ultimo, raccontato da una toccante testimonianza di Mina Welby. In questi anni è stato fatto tanto per ottenere leggi adeguate su questi temi delicati. Leggi di civiltà che dobbiamo difendere con forza. Il convegno è stato anche occasione per parlare di ciò che fa la Regione Emilia-Romagna a supporto del sistema giudiziario. Interventi di tipo economico, di supporto organizzativo, di tipo normativo. Interventi mossi dalla consapevolezza che un efficiente sistema giudiziario rappresenta una delle condizioni indispensabili per promuovere e garantire il buon funzionante complessivo di un sistema economico e sociale.

Nuovi rinforzi ai tribunali dell’Emilia-Romagna. A Rimini in arrivo otto unità

Arrivano i rinforzi ai tribunali dell’Emilia-Romagna dove verranno coperte complessivamente 95 posizioni. A Rimini è previsto un incremento dell’organico di 8 unità che saranno così distribuite: 2 agli uffici del Giudice di pace, 2 alla Procura e 4 al Tribunale.

Queste nuove assunzioni seguono di appena un anno il protocollo d’intesa firmato a Roma il 10 novembre 2016 dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dal presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, e dal procuratore generale della Repubblica di Bologna, Ignazio De Francisci, grazie al quale, al tribunale di Rimini erano stati assegnati cinque dipendenti dalla Regione Emilia-Romagna (su un totale di 52 unità assegnate nei tribunali di tutti i capoluoghi regionali) per sopperire alle carenze di organico e per ridurre i tempi dei procedimenti giudiziari.

“Il protocollo – commenta l’assessora regionale alle Risorse umane Emma Petitti – ha sancito la lunga collaborazione fra la Regione e il sistema giudiziario per garantire certezza dei diritti e l’opportunità di acquisire un’importantissima e preziosa esperienza lavorativa in un settore fondamentale della pubblica amministrazione. Ora stiamo facendo un ulteriore passo in avanti e grazie a questo provvedimento, reso possibile dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, si aggiunge un ulteriore tassello a un piano triennale che prevede 5.400 nuove assunzioni in tutto il Paese, nel settore della giustizia, nel periodo 2015-2018”. “Nel nostro territorio in particolare – aggiunge Petitti -, quest’immissione di personale, giovane e altamente qualificato, rappresenta anche un’occasione di crescita e sviluppo di cui potranno beneficiare tanto i cittadini quanto il settore economico. Tempi ed efficienza del sistema giustizia – conclude Petitti – sono la prima condizione per accedere ed esercitare i propri diritti”.

In pochi giorni nei tribunali italiani arriveranno complessivamente 1.600 giovani. Dal 18 al 21 dicembre gli 800 vincitori del concorso per Assistenti giudiziari sceglieranno la sede. A seguire un primo scorrimento della graduatoria per 600 unità di personale. Sempre nei prossimi giorni sceglieranno la sede 200 nuovi funzionari.

Patto per la giustizia. Assessora Petitti: “Occorre ampliarlo all’ambito regionale”

Rafforzare il Patto per la giustizia dell’area metropolitana di Bologna, sottoscritto a dicembre 2012, ampliandolo all’ambito regionale. È questo l’obiettivo dei sottoscrittori che valutano positivamente l’applicazione e i risultati dell’intesa. Se ne è parlato lunedì 11 dicembre al convegno “Patto per la giustizia. I risultati e le prospettive di lavoro”, a Bologna. Nato con la finalità di “collaborare per attivare e realizzare iniziative e progetti volti a migliorare l’efficienza e la qualificazione dei servizi della giustizia civile e penale per la città di Bologna”, il protocollo impegna a migliorare la qualità dei servizi al cittadino nei settori della giustizia civile e penale, ottimizzare l’efficacia e l’efficienza dei servizi della giustizia con riduzione dei costi, monitorare e valutare le priorità degli interventi a sostegno dei servizi giudiziari. Per lavorare in questa direzione, i sottoscrittori ritengono sia necessario operare per estendere l’utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche negli uffici giudiziari e favorire la fruizione dei servizi della giustizia, sviluppare servizi integrati fra uffici giudiziari e uffici di altre amministrazioni pubbliche dell’area metropolitana di Bologna, estendere l’utilizzo delle funzionalità del Processo telematico. Inoltre sarà necessario creare una rete di servizi al cittadino per fornire consulenza e supporto alla presentazione di istanze/ricorsi, realizzare interventi di interscambio di know-how tra dipendenti delle diverse pubbliche amministrazioni del territorio metropolitano di Bologna, favorire la cooperazione fra uffici giudiziari e uffici di altre amministrazioni pubbliche.

“Relativamente alla realizzazione vera e propria dell’estensione degli interventi – spiega l’assessora al Bilancio e Risorse umane Emma Petitti – la Regione contribuirà grazie a Lepida, a cui verrà affidato il compito di supportare tecnicamente tale processo. Ragioneremo sulla migliore implementazione infrastrutturale, sulla formazione degli operatori degli sportelli, su ulteriori processi e servizi da sperimentare anche per il mondo delle imprese. La Regione sta impegnando risorse umane, economiche e tecnologiche e distaccando personale proprio presso il sistema giudiziario, perché ritiene che la giustizia efficiente rappresenti un’esternalità positiva per le imprese che prosperano e si insediano qui, e per i diritti dei cittadini tutti”.

Non vanno dimenticati altri interventi realizzati nell’ultimo periodo dalla Regione Emilia-Romagna. Fra questi, i contributi straordinari per la realizzazione delle aule per il processo Aemilia a Bologna e Reggio Emilia (1.198.000 euro); la sottoscrizione del Protocollo d’intesa con il Ministero della giustizia, la Corte d’Appello di Bologna e la Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bologna per l’assegnazione temporanea di personale della Regione Emilia-Romagna presso gli Uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Bologna. È grazie al protocollo che 25 dipendenti regionali stanno operando negli uffici giudiziari regionali per rafforzarne le competenze amministrative e il cui costo economico omnicomprensivo viene sostenuto dalla Regione; l’adozione della Legge regionale n. 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”.

Justice-Er è invece l’ultimo progetto – in ordine di tempo – su cui la Regione investirà più di un milione di euro nel triennio 2018-2020. Un progetto che vedrà istituire una trentina di borse di ricerca applicata rivolte a laureati dei nostri atenei che opereranno direttamente nelle cancellerie giudiziarie, avendo così l’opportunità di confrontarsi con le nuove sfide organizzative e le nuove competenze professionali richieste dal mondo giudiziario oggi e una, rivolta a dottorandi, dedicata a supportare l’analisi delle condizioni tecniche, organizzative e finanziarie per l’estensione all’ambito metropolitano, e successivamente regionale, degli interventi previsti dal Patto per la giustizia dell’area metropolitana.

Grazie al supporto tecnico-scientifico dei nostri Atenei sarà possibile realizzare un proficuo interscambio di esperienze; ragionare su modelli organizzativi innovativi, auto-sostenibili e replicabili; far crescere la cultura della legalità nelle giovani generazioni.

Giustizia. Dalla Regione agli uffici giudiziari

Sono 52 i dipendenti della Regione che saranno assegnati temporaneamente agli Uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Bologna e alla Procura generale della Repubblica, in tutti i capoluoghi di provincia dell’Emilia-Romagna.

La distribuzione nelle diverse province è stata decisa oggi in attuazione del protocollo d’intesa firmato a Roma lo scorso 10 novembre dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dal presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, e dal procuratore generale della Repubblica di Bologna, Ignazio De Francisci.

L’intento è rendere più efficace l’amministrazione della giustizia e dare risposte in tempi più rapidi ai cittadini e alle imprese.

“La Giunta regionale, che ha fatto delle politiche a favore dello sviluppo economico e del lavoro il cuore del proprio programma di legislatura non poteva trascurare di considerare tra i fattori di crescita del territorio regionale anche la condizione e la funzionalità degli uffici giudiziari, giudicanti e requirenti, e di adottare pertanto un atteggiamento di ascolto delle esigenze costantemente rappresentate dai dirigenti di questi uffici”, ha sottolineato questa mattina a Bologna l’assessore regionale al Bilancio e Personale, Emma Petitti, in occasione della presentazione dell’intesa nella sala delle colonne in Tribunale. “Con questo protocollo, per la prima volta nella lunga collaborazione fra la Regione e il sistema giudiziario, vengono definite le modalità amministrative che consentiranno ad un significativo contingente di dipendenti regionali di essere distaccati negli uffici giudiziari della regione, garantendo loro certezza dei diritti e l’opportunità di acquisire un’importantissima e preziosa esperienza lavorativa in un settore fondamentale della pubblica amministrazione; esperienza che sarà certificata e potrà essere utile nei futuri percorsi di carriera”.

Dove lavoreranno i dipendenti distaccati
Le posizioni negli uffici giudiziari, coperte grazie a lavoratori regionali distaccati, saranno complessivamente 52.

Negli uffici di Bologna si trasferiranno temporaneamente 29 dipendenti (12 in Procura, 4 in Corte d’appello, 6 in Tribunale, 3 al Tribunale dei minori, 2 a quello di sorveglianza, 1 nell’ufficio del Giudice di pace e 1 all’Unep). 8 lavoratori andranno a Modena (3 negli uffici della Procura e 5 in quelli della Corte d’appello), 5 a Rimini (2 in Procura e 3 in Corte d’appello), 3 a Parma (2 in Procura e 1 nella Corte d’appello), 2 sia a Reggio Emilia che a Ravenna (rispettivamente 1 in ogni Procura e 1 nelle Corti d’appello) e, infine, 1 rispettivamente negli uffici delle Corti d’appello di Piacenza, Ferrara e Forlì.

Sono state 105 le candidature ricevute dalla Regione a seguito di una richiesta di disponibilità aperta a tutti i dipendenti in possesso dei requisiti professionali, da quelli di carattere più operativo a quelli di categoria funzionariale.

Il personale regionale sarà in generale destinato a progetti, coordinati dalla Corte d’appello o dalla Procura generale, per ridurre i tempi dei procedimenti giudiziari e non svolgerà attività di assistenza ai magistrati o nelle udienze. Il protocollo ha una durata di 12 mesi rinnovabili.

Gli uffici giudiziari si occuperanno della formazione e dell’aggiornamento professionale dei dipendenti mentre tutte le altre spese resteranno a carico della Regione.