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La Corte dei conti nazionale cita la Regione Emilia-Romagna come esempio virtuoso

Risorse per i territori, la Regione Emilia-Romagna un esempio da seguire. La Corte dei Conti nazionale l’ha infatti citata quale esperienza virtuosa rispetto alla gestione dei Patti di stabilità territoriali, che consentono ai Comuni e alle Province margini di azione sui bilanci per gli investimenti, esprimendo un giudizio molto positivo nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica presentato il 12 luglio scorso in Parlamento. Una gestione efficace che, come ha rimarcato anche la Sezione regionale dell’Emilia-Romagna della Corte dei Conti nel recente via libera al consuntivo 2017 della Regione, ha visto quest’ultima liberare l’anno scorso circa 30 milioni di euro a favore degli enti locali, spazi finanziari autorizzati – senza alcun aggravio della spesa pubblica – che hanno creato le condizioni di ulteriore crescita nei territori. E dal 2011, le risorse gestite attraverso i Patti di solidarietà ammontano a 1 miliardo e 91 milioni di euro, a beneficio di Comuni e Province dell’Emilia-Romagna.

Nel Rapporto al Parlamento, la Corte segnala che lo “strumento innovativo ha determinato una disponibilità di spazi finanziari per compensazioni che non si è registrata in nessun’altra regione”, massimizzando la solidarietà orizzontale tra gli enti locali del territorio. E ancora, adottando l’intesa sui Patti con il Consiglio delle autonomie (CAL) dell’Emilia-Romagna, la Regione si è “particolarmente contraddistinta per la capacità di coinvolgere gli enti locali per il raggiungimento di un unico saldo di finanza pubblica a livello regionale”, saldo che ha concorso al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica assunti dall’Italia a livello europeo. Risultato: la gestione del Patto regionale 2017 ha consentito da un lato il rispetto dei vincoli di finanza pubblica e dall’altro l’incentivazione delle politiche degli investimenti locali e l’accelerazione dei pagamenti alle imprese e alle famiglie.

Soddisfatta l’assessora al Bilancio della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti, che sottolinea “come la Corte dei Conti nazionale abbia voluto segnalare la gestione estremamente positiva dei Patti di stabilità regionali che, con il coinvolgimento diretto degli enti locali, ha permesso negli ultimi anni la messa a disposizione di spazi finanziari per oltre 1 miliardo di euro favorendo le politiche di investimento di Comuni e Province oltre che introdurre elementi di maggiore flessibilità nei pagamenti per imprese e famiglie”. La nota positiva, prosegue l’assessora, “è stata sovente rimarcata anche dal fatto che le Regione abbia continuamente innovato le proprie procedure gestionali anticipando le norme assunte successivamente a livello nazionale”.

La Corte dei conti promuove la Regione Emilia-Romagna. Saldo positivo di 147 milioni di euro

I conti tornano per la Regione Emilia-Romagna, che ha chiuso il 2017 con un saldo di competenza positivo fra entrate e spese di quasi 147 milioni, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito di quasi 50 milioni (oltre 150 in tre anni, -21% da inizio legislatura). Tutto senza alzare le tasse per cittadini e imprese, scegliendo invece di tagliare la spesa non intaccando la qualità dei servizi. Una spending review in due mosse: da un lato la riduzione di voci interne come missioni, spese dì rappresentanza e auto a noleggio, fino al record degli incarichi esterni (172mila euro spesi l’anno scorso, 60mila in meno rispetto al 2016 ma il 90% in meno rispetto al 2010); dall’altro il ricorso al mercato elettronico per l’acquisizione di beni e servizi attraverso la centrale unica regionale degli acquisti, l’Agenzia IntercentER (445 milioni di euro risparmiati i tre anni, 374 solo nella sanità). Una gestione efficace che ha visto liberare 30 milioni di euro per i territori, portando a quasi 1,1 miliardi dal 2011le risorse su cui hanno potuto contare gli enti locali per gli investimenti grazie ai Patti di solidarietà coordinati dalla Regione. Bene anche il Servizio sanitario regionale: equilibrio di bilancio insieme ad assunzioni e stabilizzazioni per oltre 5mila medici, infermieri, operatori negli ultimi due anni, aumento delle prestazioni fornite, investimenti in spazi e strutture e l’annunciata abolizione dei superticket per farmaci e prestazioni specialistiche dal 1^ gennaio 2019, che rimarranno solo per i redditi superiori ai 100mila euro l’anno, e dei ticket base da 23 euro per le prime visite di genitori e figli dei nuclei familiari numerosi. E la sanità registra una ottima capacità di spesa, con 8,7 miliardi di pagamenti effettuati a fronte di 9,1 miliardi impegnati.

E’ quanto si ricava dal giudizio di parifica sul rendiconto 2017 della Regione Emilia-Romagna arrivato oggi dalla Corte dei contiSezione regionale di controllo, nel corso dell’udienza pubblica che si è tenuta questa mattina a Bologna nel salone d’onore del Circolo Ufficiali dell’Esercito di Palazzo Grassi, alla presenza al presidente della Sezione regionale, Carlo Greco, dei magistrati istruttori, del Procuratore regionale, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dell’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti.

Con la concessione del giudizio di parifica, la Corte dei conti certifica il rispetto delle norme contabili, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela degli equilibri di finanza pubblica.

“Solo avendo i conti in ordine, come succede all’Emilia-Romagna, sono possibili politiche espansive per la crescita e l’occupazione come quelle che abbiamo condiviso e che condividiamo con le parti sociali nel Patto per il lavoro- afferma il presidente Bonaccini-. Investimenti per potenziare il welfare e misure come il Reddito di solidarietà per il contrasto alla povertà. Decisioni come l’abolizione dei superticket sanitari e quella dei ticket sulle prime visite per le famiglie con due o più figli, o, ancora, l’autobus gratuito per gli abbonati al servizio ferroviario regionale, manovre coperte interamente da fondi regionali e che ci permettono di alleggerire il carico fiscale dei cittadini e le loro spese quotidiane, se pensiamo che solo l’operazione sui superticket porterà al risparmio di almeno 22 milioni di euro l’anno per quasi un milione di persone e l’integrazione tariffaria treno-bus a un risparmio fino a 180 euro l’anno per circa 60mila pendolari. Una gestione efficace del denaro pubblico basata sulla costante riduzione dell’indebitamento, la razionalizzazione della spesa, controlli efficaci e taglio degli sprechi là dove esistono, oltre alla centrale unica per gli acquisti, ci permette di restituire ai cittadini. E una Regione virtuosa merita la maggiore autonomia che l’Emilia-Romagna ha chiesto, per fare ancora di più e meglio. Un regionalismo differenziato nel rispetto della Costituzione e dell’unità nazionale che, lo ribadisco,- chiude Bonaccini– mi auguro il nuovo Governo e il nuovo Parlamento ci vogliano riconoscere entro quest’anno”.

Il presidente della Regione ha quindi ringraziato la Corte dei conti e la Sezione regionale “per la collaborazione e il confronto costanti, fondamentali nel continuare a migliorare l’azione amministrativa e l’efficacia del bilancio”.