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Sono partiti i lavori del Tavolo regionale permanente per le politiche di genere

Favorire l’accesso al mondo del lavoro conciliando i tempi dell’ufficio con quelli della famiglia: è uno degli obiettivi concreti che saranno affrontati dal Tavolo regionale permanente per le politiche di genere, un organo consultivo presieduto dall’assessora alle Pari opportunità Emma Petitti che ha iniziato oggi l’attività. L’organismo fornirà un quadro della dimensione di genere all’interno delle politiche regionali, analizzando criticità e punti di forza nell’attuazione delle azioni per promuovere la parità.
Oltre ai canali di finanziamento trasversali che coinvolgono anche le politiche di genere, nello specifico, a sostegno delle politiche di settore, la Regione ha emanato due bandi da un milione di euro ciascuno rivolti a Enti locali e Terzo settore: col primo bando (concluso nel 2017) stati finanziati 49 progetti, coinvolte 173 attività, 141 scuole e 24.500 persone. Col secondo bando, per il 2018, sono stati valorizzati progetti realizzati in zone montane e basso ferrarese, con attenzione al contrasto di fenomeni di emarginazione sociale.

Conciliazione: favorire l’occupazione femminile
Un tema centrale, e sul quale l’Assessorato regionale alle Pari opportunità intende orientare la propria azione nei prossimi anni, riguarda la conciliazione. L’obiettivo è favorire l’accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro anche attraverso strumenti che possano garantire il giusto equilibrio tra tempi di lavoro e tempi per la famiglia. Sono diverse le politiche di welfare già poste in essere per favorire la conciliazione (come ad esempio la rete di servizi per la prima infanzia) e le risorse investite: oltre 33 milioni di euro nel triennio 2018-2020 da trasferire ai Comuni per la gestione dei servizi educativi per la prima infanzia; 13 milioni del Fse per il biennio 2018-2019 per i centri estivi; 435 milioni nel 2017 per sostegno a persone anziane e disabili. La Regione ha promosso anche meccanismi premiali per le buone pratiche in tema di responsabilità sociale di impresa. Tra le misure adottate si ricordano anche la flessibilità nell’organizzazione del lavoro, misure a sostegno della genitorialità e lo smart working, il cosiddetto “lavoro agile”, la cui sperimentazione è stata da poco avviata in Regione. Con l’apertura del Tavolo è emerso chiaramente un obiettivo: continuare a lavorare sul tema della conciliazione anche attraverso il coinvolgimento e i suggerimenti dei soggetti attivi nella rete di sostegno alla parità.

Petitti: “Lavoriamo per una parità sempre più efficace”
“L’avvio dei lavori del Tavolo- spiega l’assessora Petitti- è l’occasione per condividere e confrontarci sulle azioni positive territoriali e sulle tematiche che impattano sulla dimensione di genere a livello regionale, per coordinare le attività della Regione con quelle di Enti locali e soggetti attivi nella rete di sostegno alla parità. L’auspicio è che la collaborazione tra le tante realtà che compongono il Tavolo possa rendere la promozione della parità di genere e fra i generi sempre più efficace e capillare nella nostra regione”.
“Come assessorato alle Pari opportunità abbiamo lavorato in questi anni agli impegni assunti sin da inizio legislatura, sia nell’integrare la dimensione di genere nelle politiche regionali, sia nella diffusione di una cultura della parità e nel contrasto agli stereotipi di genere. In questo modo si vuole contribuire anche all’importante obiettivo di prevenire e contrastare la violenza contro le donne, che da tale cultura e stereotipi sessisti trova alimento”.

Mori: “Strumento per azioni concrete”
“Il Tavolo permanente per le politiche di genere attivato oggi non si sovrappone ma completa il quadro di strumenti paritari introdotti dalla legge 6/2014- spiega la presidente della Commissione Parità dell’Assemblea legislativa Roberta Mori-, strumenti che abbiamo pensato, e si stanno in effetti rivelando, potenti e generatori di consapevolezza e cambiamento. Il tema di fondo è infatti culturale e grazie al Tavolo, fortemente integrato alle competenze e protagonismi della Conferenza regionale delle elette e dell’Osservatorio sulla violenza, saremo in grado di tradurre in decisioni e azioni concrete gli obiettivi di sviluppo inclusivo, di eguaglianza sostanziale e rispetto tra donne e uomini”.

Le politiche di conciliazione della Regione Emilia-Romagna. Il servizio al Tg Uno

Grazie alla Rai e al Tg1 per il servizio televisivo realizzato oggi e dedicato alle politiche di conciliazione della Regione Emilia-Romagna a sostegno di donne e famiglie.
Dopo il nido aziendale utilizzato dalle nostre dipendenti regionali e da diverse lavoratici di Bologna, la conferma dei 12 milioni di euro all’anno per i servizi di prima infanzia, da quest’anno il nostro impegno è rivolto alla riduzione e in certi casi all’abbattimento dei costi dei centri estivi, per tre settimane per ogni bambino dai 3 al 13 anni. Oltre 1100 centri estivi coinvolti nella nostra regione, più di 30.000 le domande che puntiamo ad accogliere.
Perché la politica per le #donne a sostegno della conciliazione vita privata e vita lavorativa, ha bisogno di azioni concrete.

Donne, lavoro, conciliazione. I temi affrontati al convegno “Impresa famiglia”

In Philip Morris insieme al sindaco della città metropolitana di Bologna Virginio Merola e ai responsabili più rappresentativi del nostro tessuto economico, sociale e formativo, per confrontarci sui grandi temi della conciliazione vita lavoro e della valorizzazione del lavoro femminile nella nostra Regione.

Siamo la Regione con il più alto tasso di occupazione femminile in Italia (oltre il 61%).
Abbiamo investito molto in questi anni sul sistema di welfare per sostenere il lavoro di cura a carico delle donne. È poi progetti concreti e risorse importanti per la rete dei servizi.

-La Regione Emilia Romagna ha un nido aziendale utilizzato dalle dipendenti e dalle lavoratrici anche fuori dalla regione, sono una buona pratica di conciliazione ma lo sono ancora di più se sono inseriti nella programmazione generale in modo che non sono ad esclusivo beneficio delle mamme dipendenti dalla azienda.
-La nostra regione ogni anno investe circa 12 milioni nei servizi 0/6.
-Un altro esempio di conciliazione che facciamo partire questa estate è la riduzione e in certi casi l’abbattimento dei costi dei servizi estivi, per tre settimane per ogni bambino dai 3 al 13 anni.
-Smart working. Da quest’anno parte la sperimentazione per i dipendenti della Regione. Più flessibilità e responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi.

La strada è ancora lunga ma serve perseguirla insieme, non è una questione solo delle donne ma riguarda la vita di tutti, non è una questione privata dei soggetti o delle aziende ma richiama il coinvolgimento del sistema sociale ed economico nel suo complesso.

“Donne, dignità, lavoro”, a Faenza il tavolo provinciale della conciliazione

La Regione Emilia-Romagna si è sempre caratterizzata per una particolare attenzione alle tematiche inerenti la conciliazione dei tempi di cura e di lavoro. Le politiche volte a sostenere l’equilibrio tra tempi per la famiglia e tempi per il lavoro rappresentano una questione strategica per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo economico e occupazionale dell’Unione Europea, in quanto, ancora oggi, la conciliazione dei tempi è uno degli ostacoli principali all’accesso e alla permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Per questo è importante alimentare il dibattito e la riflessione. Questi argomenti sono stati al centro del dibattito “Donne, dignità, lavoro” che si è svolto nella bella cornice del Museo delle ceramiche di Faenza.