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Risparmi e recupero dell’evasione fiscale, via libera all’assestamento di bilancio

Nuove risorse liberate per crescita, welfare e sviluppo dei territori. Grazie a minori spese derivate da risparmi – circa 15 milioni di euro, di cui 3 dell’Assemblea legislativa – e a maggiori entrate dal recupero dell’evasione fiscale -circa 18 milioni, soprattutto da Iva e addizionale Irpef, oltre che dal bollo auto -, la Regione sostiene ulteriori interventi per 55 milioni di euro. E’ l’entità dell’assestamento di bilancio messo a punto dalla Giunta regionale e approvato oggi dall’Assemblea legislativa, una manovra che prevede investimenti principalmente per la sanità emiliano-romagnola (12,6 milioni di euro), l’impiantistica sportiva (10 milioni, che si aggiungono ai 20 milioni già stanziati), il fondo delle Province (7,8 milioni), la banda ultra-larga e la realizzazione dell’agenda digitale (5,2 milioni), e il ripristino delle strade provinciali (3 milioni). Altrettanto importanti, fra gli altri, i fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche (1,4 milioni), fondo imprevisti calamità naturali (3 milioni), acquisto di auto ibride (1 milione) e agli enti locali per la riduzione dei costi degli abbonamenti dei bus (500mila euro).

“Si tratta di ulteriori e rilevanti risorse destinate ad attività strategiche per lo sviluppo del nostro territorio- ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-, frutto di una gestione equilibrata del bilancio, come riconosciuto alla Regione dalla Corte dei Conti. Conti in ordine, riduzione del debito di 150 milioni di euro in tre anni, taglio degli incarichi esterni del 90%, diminuzione dei costi della politica, con l’abolizione dei vitalizi in anticipo rispetto al dibattito in corso, ci hanno consentito l’introduzione del Reddito di solidarietà, di non far pagare l’autobus in 13 città ai pendolari abbonati ai treni regionali e di abolire i superticket sanitari dal prossimo 1^ gennaio, lasciandoli solo per i redditi familiari sopra i 100mila euro anni così da coprire anche l’abrogazione del ticket base da 23 euro sulle prime visite per genitori e figli delle famiglie numerose, oltre all’assunzione e stabilizzazione di 5 mila medici, infermieri e operatori in sanità. Tutto questo senza aumentare le tasse dei cittadini. Risultati che sono sotto gli occhi di tutti, alla base della nostra richiesta di avere maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, per continuare a crescere potenziando sanità e welfare e le misure per chi ha più bisogno”.

Da inizio legislatura, nel 2015, è la prima volta che l’assestamento di bilancio raggiunge una tale entità, facendo ovviamente riferimento a risorse recuperate interamente dal bilancio regionale.

“Siamo così in grado- dichiara soddisfatta l’assessora regionale al Bilancio, Emma Petitti– di realizzare ulteriori interventi dando un forte impulso ai territori e riposte concrete alle esigenze delle nostre comunità. Con l’assestamento mettiamo in campo nuove e maggiori risorse per la crescita dell’Emilia-Romagna in diversi ambiti: dall’impiantistica sportiva alla promozione turistica, dalle bonifiche in agricoltura alla cooperazione internazionale. I protagonisti di questo assestamento sono proprio gli enti locali che grazie a queste risorse potranno realizzare importanti progetti sia come singoli enti che attraverso le forme associative. Il tutto frutto di un lavoro di confronto e concertazione con tutte la parti sociali ed economiche dei nostri territori”.

Oltre ai fondi alle aziende sanitarie locali, la voce più significativa di investimento riguarda l’incremento delle risorse per l’impiantistica sportiva: 10 milioni di euro. Queste permetteranno di rinnovare o ristrutturare il patrimonio impiantistico e sportivo regionale: dai nuovi palazzetti alle strutture polivalenti, con interventi in 120 Comuni da Piacenza a Rimini. L’investimento della Regione raggiunge così i 30 milioni, e salirà entro l’anno a 35, per progetti da 100 milioni di euro complessivi.

Ulteriori risorse andranno al piano di promozione turistica (1,2 milione di euro) gestito da Apt e agli impianti sciistici di risalita (700mila euro). Inoltre, sono stati stanziati 100 mila per contributi ad associazioni ed istituzioni sociali private, per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive.

In vista di “Parma Capitale italiana della cultura 2020”, saranno erogati 3,5 milioni di euro al Comune di Parma per interventi agli immobili della Palazzina Nervi e della Casa della musica.

Sarà ripristinato il fondo imprevisti per calamità naturali con uno stanziamento di 3 milioni di euro. Quattro milioni di euro saranno destinati alla protezione civile e un milione di euro è l’ulteriore contributo per il funzionamento dell’Arpa, mentre per il parco delle foreste Casentinesi sono previsti 80mila euro. Mezzo milione di euro sarà destinato alle bonifiche in agricoltura, in particolare per finanziare investimenti e la manutenzione straordinaria delle opere di bonifica realizzate attraverso i Consorzi.

Nel settore dei servizi educativi (0-6 anni), sono previsti 600 mila euro in più alle scuole per l’infanzia paritarie facendo salire a 4,7 milioni di euro le risorse stanziate per qualificare l’offerta educativa e il coordinamento pedagogico nelle 830 scuole, tra comunali e private presenti sul territorio regionale.

Quasi 1,4 milioni di euro saranno destinati all’eliminazione delle barriere architettoniche e che si aggiungono ai fondi statali per 29,4 milioni nel triennio 2018-2020.

Con 1,4 milioni di euro si realizzerà un parziale rifinanziamento della Legge regionale sulla formazione professionale e 500 mila euro vanno alla cooperazione internazionale.

Contributi anche agli Enti Locali: per la riqualificazione delle aree commerciali (1,2 milioni di euro); per le Unioni di Comuni (300mila euro); per la riduzione dei costi degli abbonamenti dei bus (500mila euro); per l’acquisto di auto ibride (1 milione).

La Corte dei conti promuove la Regione Emilia-Romagna. Saldo positivo di 147 milioni di euro

I conti tornano per la Regione Emilia-Romagna, che ha chiuso il 2017 con un saldo di competenza positivo fra entrate e spese di quasi 147 milioni, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito di quasi 50 milioni (oltre 150 in tre anni, -21% da inizio legislatura). Tutto senza alzare le tasse per cittadini e imprese, scegliendo invece di tagliare la spesa non intaccando la qualità dei servizi. Una spending review in due mosse: da un lato la riduzione di voci interne come missioni, spese dì rappresentanza e auto a noleggio, fino al record degli incarichi esterni (172mila euro spesi l’anno scorso, 60mila in meno rispetto al 2016 ma il 90% in meno rispetto al 2010); dall’altro il ricorso al mercato elettronico per l’acquisizione di beni e servizi attraverso la centrale unica regionale degli acquisti, l’Agenzia IntercentER (445 milioni di euro risparmiati i tre anni, 374 solo nella sanità). Una gestione efficace che ha visto liberare 30 milioni di euro per i territori, portando a quasi 1,1 miliardi dal 2011le risorse su cui hanno potuto contare gli enti locali per gli investimenti grazie ai Patti di solidarietà coordinati dalla Regione. Bene anche il Servizio sanitario regionale: equilibrio di bilancio insieme ad assunzioni e stabilizzazioni per oltre 5mila medici, infermieri, operatori negli ultimi due anni, aumento delle prestazioni fornite, investimenti in spazi e strutture e l’annunciata abolizione dei superticket per farmaci e prestazioni specialistiche dal 1^ gennaio 2019, che rimarranno solo per i redditi superiori ai 100mila euro l’anno, e dei ticket base da 23 euro per le prime visite di genitori e figli dei nuclei familiari numerosi. E la sanità registra una ottima capacità di spesa, con 8,7 miliardi di pagamenti effettuati a fronte di 9,1 miliardi impegnati.

E’ quanto si ricava dal giudizio di parifica sul rendiconto 2017 della Regione Emilia-Romagna arrivato oggi dalla Corte dei contiSezione regionale di controllo, nel corso dell’udienza pubblica che si è tenuta questa mattina a Bologna nel salone d’onore del Circolo Ufficiali dell’Esercito di Palazzo Grassi, alla presenza al presidente della Sezione regionale, Carlo Greco, dei magistrati istruttori, del Procuratore regionale, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dell’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti.

Con la concessione del giudizio di parifica, la Corte dei conti certifica il rispetto delle norme contabili, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela degli equilibri di finanza pubblica.

“Solo avendo i conti in ordine, come succede all’Emilia-Romagna, sono possibili politiche espansive per la crescita e l’occupazione come quelle che abbiamo condiviso e che condividiamo con le parti sociali nel Patto per il lavoro- afferma il presidente Bonaccini-. Investimenti per potenziare il welfare e misure come il Reddito di solidarietà per il contrasto alla povertà. Decisioni come l’abolizione dei superticket sanitari e quella dei ticket sulle prime visite per le famiglie con due o più figli, o, ancora, l’autobus gratuito per gli abbonati al servizio ferroviario regionale, manovre coperte interamente da fondi regionali e che ci permettono di alleggerire il carico fiscale dei cittadini e le loro spese quotidiane, se pensiamo che solo l’operazione sui superticket porterà al risparmio di almeno 22 milioni di euro l’anno per quasi un milione di persone e l’integrazione tariffaria treno-bus a un risparmio fino a 180 euro l’anno per circa 60mila pendolari. Una gestione efficace del denaro pubblico basata sulla costante riduzione dell’indebitamento, la razionalizzazione della spesa, controlli efficaci e taglio degli sprechi là dove esistono, oltre alla centrale unica per gli acquisti, ci permette di restituire ai cittadini. E una Regione virtuosa merita la maggiore autonomia che l’Emilia-Romagna ha chiesto, per fare ancora di più e meglio. Un regionalismo differenziato nel rispetto della Costituzione e dell’unità nazionale che, lo ribadisco,- chiude Bonaccini– mi auguro il nuovo Governo e il nuovo Parlamento ci vogliano riconoscere entro quest’anno”.

Il presidente della Regione ha quindi ringraziato la Corte dei conti e la Sezione regionale “per la collaborazione e il confronto costanti, fondamentali nel continuare a migliorare l’azione amministrativa e l’efficacia del bilancio”.

Conti in ordine per la Regione Emilia-Romagna, approvato il rendiconto generale 2017

Regole per il pareggio di bilancio pienamente rispettate, disavanzo da debito autorizzato ridotto di 257 milioni, e di 48 milioni la consistenza di mutui e prestiti con oneri a carico dell’Ente, tempestività nei tempi di pagamento dei fornitori. Conti in ordine per la Regione Emilia-Romagna, come si ricava dal Rendiconto generale 2017 approvato dalla Giunta e atteso ora in Assemblea legislativa per l’esame e il via libera definitivo. Il documento ha lo scopo di sintetizzare i risultati di gestione, definendo le reali disponibilità finanziarie e patrimoniali dell’Ente, necessarie per la programmazione. Obbligo istituzionale che deriva dallo Statuto regionale, il Rendiconto non è solo una presa d’atto del saldo di entrate e uscite pregresse: al contrario, si tratta di uno strumento finanziario imprescindibile per la valutazione dell’attendibilità delle previsioni del Bilancio e per la concreta attuazione di quanto previsto. Nel 2017, sono state accertate entrate per 13.193 milioni di euro, pari al 79% delle previsioni. Si sono avute riscossioni per 11.073 milioni di euro, che rappresentano l’84% degli accertamenti, mentre sono rimasti da riscuotere come residui attivi 2.120 milioni di euro, che corrispondono al 16,07% delle entrate accertate. Non è stato contratto un mutuo a copertura del disavanzo derivante da debito autorizzato per finanziare le spese di investimento risultanti dal rendiconto 2016, in quanto la Regione non ha avuto effettive esigenze di cassa. Un dato significativo è quello espresso dall’”indicatore annuale di tempestività dei pagamenti”, che considera tutte le fatture giunte alla fase di liquidazione, le scadenze e gli importi delle fatture stesse. Secondo l’indicatore, mediamente i tempi di pagamento sull’intero bilancio sono fra gli 8 e i 9 giorni prima della scadenza (fissata in 30 giorni, salve diverse indicazioni da contratto) e di circa 34 giorni prima della scadenza (60 giorni)se si considera la sola gestione sanitaria. “Emerge un risultato molto importante della gestione finanziaria e di bilancio della Regione- sottolinea l’assessora al Bilancio, Emma Petitti-, che ha pienamente rispettato le regole fissate per il pareggio di bilancio per il 2017 e che ripropone una situazione di sostanziale solidità dei conti pubblici e degli equilibri finanziari. Una gestione attenta ed efficace, che passa per una razionalizzazione della spesa che libera risorse per investimenti, potenziamento degli organici e riduzione della precarietà”. Al 31 dicembre 2017 si è registrato un fondo cassa di 481.990.654,73 euro. Come nel corso degli esercizi precedenti, l’anno scorso la Regione non ha richiesto al proprio Tesoriere anticipazioni di liquidità.

Con il Patto di solidarietà territoriale sbloccati oltre 31 milioni di euro

Sbloccati oltre 31,3 milioni di euro, a disposizione di 58 Comuni dell’Emilia-Romagna col Patto di solidarietà territoriale.

Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale, guidata da Stefano Bonaccini, soddisfa tutte le richieste di spazi finanziari presentate dai Comuni, in particolare nei piccoli centri e in montagna.

Con le risorse liberate dal vincolo di bilancio, grazie al patto che la Giunta regionale ha proposto e condiviso col territorio, potranno essere realizzati importanti investimenti, da realizzarsi nell’anno, impiegando risorse, spesso già incluse nei bilanci dei Comuni, ma non direttamente impiegabili a causa dei vincoli sul pareggio di bilancio introdotti dalla normativa statale che limitano l’impiego di risorse accantonate nel risultato degli esercizi precedenti, il cosiddetto “avanzo di amministrazione”.

Queste risorse si aggiungono a quelle già distribuite nell’ambito nei patti di stabilità territoriale. In otto anni, la Regione ha autorizzato agli enti locali 1 miliardo e 120 milioni di euro, coordinando un complesso sistema di coniugazione tra domanda e offerta.

Ben 31 Comuni emiliano-romagnoli hanno ceduto spazi al sistema regionale per un importo di 17,7 milioni di euro acquisendo, in tal modo, il diritto a migliorare i propri saldi di bilancio. Accanto alle risorse cedute dalle Autonomie locali, la Regione ha previsto ulteriori 13,6 milioni di euro per allargare i benefici a favore degli enti locali.

Gli interventi nelle singole province

Nel dettaglio: nel bolognese sono 13 i Comuni beneficiari per un totale di oltre 4 milioni di euro; per la provincia di Ravenna sono stati sbloccati 635 mila euro e oltre di 4,5 milioni di euro per il territorio riminese (in 5 Comuni). A Parma i finanziamenti liberati superano i 7 milioni (in 6 Comuni). Alla provincia di Forlì-Cesena vanno oltre 2 milioni e 217 mila euro (in 5 Comuni). Nel ferrarese le risorse sbloccate arrivano a 5 milioni e 290 mila euro (in 4 Comuni). Al territorio di Modena vanno complessivamente poco meno di 5,5 milioni di euro (in 5 Comuni); per la provincia di Piacenza sono stati sbloccati 1 milione e 555 mila di euro per 9 Comuni. Oltre 1,6 milioni di euro, infine, spettano a 9 Comuni della provincia di Reggio Emilia.

I settori interessati

Le risorse attiveranno 120 interventi di sviluppo che, nel dettaglio, serviranno in 41 casi per migliorare la viabilità delle nostre strade (manutenzione, illuminazione stradale); 24 per interventi sulle scuole (ampliamenti, messa in sicurezza, nuovi edifici e manutenzione straordinaria); 14 per abbellire le città: (piazze e centri storici); 14 per interventi sul patrimonio dei comuni (cimiteri, municipi, case per anziani e impianti fotovoltaici); 11 per nuovi impianti sportivi o per interventi di manutenzione straordinaria di impianti esistenti; 11 per interventi di messa in sicurezza del territorio o degli edifici a seguito di eventi calamitosi o per la prevenzione di calamità naturali; 5 per incrementare l’attrattività turistica.

“Con questa opportunità – commenta l’assessora al Bilancio Emma Petitti – saranno realizzati interventi di sviluppo per migliorare la sicurezza del territorio e la viabilità, per abbellire le città dell’Emilia-Romagna, per incrementare la vivibilità e la sicurezza degli edifici scolastici, migliorare gli impianti sportivi pubblici e realizzare interventi sui municipi, sulle biblioteche, sui cimiteri e sugli altri edifici comunali. La novità di quest’anno consiste nella particolare attenzione alle zone rurali e di montagna: spesso un campo da calcio, l’illuminazione pubblica di una via poco abitata, una scuola materna più bella e sicura, la piazza in cui si identifica un paese, sono una concreta risposta alla coesione sociale che vogliamo rafforzare. Ma tutto questo significa anche opere e lavori di piccolo taglio per artigiani e fornitori del territorio, ossia maggiore occupazione e una spinta all’economia”.

Obiettivi raggiunti e nuove sfide: i progetti futuri dell’assessora Emma Petitti

“Sono tante e importanti le sfide che ci attendono”. L’assessora regionale Emma Petitti guarda già ai progetti futuri, qui sintetizzati per punti principali, e traccia un bilancio di quanto realizzato sino ad ora.

 

Riordino istituzionale

Il primo grande traguardo che ci poniamo per il 2018 sarà l’autonomia della Regione Emilia-Romagna, frutto di un percorso avviato nei mesi scorsi, secondo quanto previsto dall’articolo 116 della Costituzione, e che adesso anche altre Regioni stanno seguendo. Il nostro obiettivo è di poter sottoscrivere entro fine gennaio un preaccordo con il Governo, che ci permetterebbe di completare l’intesa già con il prossimo esecutivo e il futuro Parlamento. Nelle prossime settimane è prevista la convocazione di tutte le parti sociali e si tornerà in Aula per dare aggiornamenti sulla trattativa. L’Emilia-Romagna sarebbe la prima Regione a raggiungere tale obiettivo, senza percorrere l’inutile strada del referendum. Altro obiettivo al quale puntiamo in questi prossimi mesi è l’approvazione del nuovo Piano territoriale per lo sviluppo e il consolidamento delle Unioni di Comuni.

 

Bilancio

Per il terzo anno consecutivo abbiamo chiuso un bilancio senza alzare le tasse, rafforzando il nostro sforzo per la crescita. Una manovra di 12,17 miliardi, di cui 8,3 dal Fondo sanitario nazionale per la sanità regionale, con investimenti per oltre 1 miliardo e 400 milioni per crescita e occupazione in tutti i settori, una gestione efficace, 33 milioni recuperati dal contenimento delle spese e dalla semplificazione mentre è di 42 milioni l’avanzo di gestione, che permette di liberare oltre 250 milioni per ulteriori investimenti in completo autofinanziamento. Il metodo di confronto con le forze sociali ed economiche ha portato a una condivisione delle scelte strategiche della Regione. Pur in un contesto difficile per la finanza pubblica e per il nuovo assetto costituzionale che si va delineando, l’Emilia-Romagna ha ottenuto risultati al di là delle aspettative nella crescita e nell’occupazione. E ciò grazie alle politiche messe in atto nell’ambito del Patto per il lavoro. Il nostro impegno è finalizzato a raggiungere un’intesa con il Governo sull’aumento della capacità di spesa regionale al fine di liberare risorse da destinare agli investimenti. Tra gli obiettivi anche il piano di razionalizzazione patrimoniale per ricercare nuovi strumenti finanziari diretti e indiretti per creare investimenti e ammodernare spazi e uffici delle strutture regionali.

 

Pari opportunità

Per una parità di genere occorre continuare a lavorare seguendo il percorso già intrapreso: puntare sulla cultura, in particolare delle giovani generazioni, che sono da considerare come uno dei principali interlocutori e quali leve per il necessario cambiamento. Puntare sui giovani è una scommessa ma anche un investimento. In questa direzione, è stato pubblicato un bando per un milione di euro a sostegno di progetti presentati da enti locali e associazioni rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto della violenza di genere. Per dare continuità agli interventi promossi dalla Regione Emilia-Romagna anche per il 2018 si procederà ad un nuovo bando, confermando in un milione di euro le risorse dedicate. Sono inoltre quattro gli step da raggiungere a partire dall’anno in corso: censimento puntuale delle case e centri antiviolenza; corso di formazione regionale per operatori che si occupano di violenza di genere; nuovo bilancio di genere in collaborazione con università; rapporto dell’osservatorio sulla violenza di genere.

 

Risorse umane

Altra grande sfida alla quale stiamo lavorando è porre fine al precariato e puntare a una nuova e buona occupazione. Entro il 2020 intendiamo stabilizzare oltre 300 persone in Regione, che si aggiungono ai 5mila dipendenti della sanità assunti a tempo indeterminato soltanto negli ultimi due anni. Inoltre vogliamo: attuare il piano dei fabbisogni del personale per proseguire con le procedure di stabilizzazione del precariato e attuare nuove procedure concorsuali; avviare i programmi dell’Accademy, con progetti di formazione per rigenerare competenze e investire nel nostro capitale umano; avviare sperimentazioni di “smart working” e un progetto di ascolto e partecipazione con i dipendenti su migliorie organizzative e traduzione degli obiettivi di governo in programmi condivisi e partecipati; applicare il contratto collettivo nazionale.

 

 

Tante le cose fatte in questi primi tre anni di mandato.

 

Taglio dei costi

La giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha fatto della sobrietà il cardine della propria azione di governo. Si è scelto quindi di partire dalla riduzione dei costi, a partire da quelli della politica. L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia ad assumere questa decisione, tagliando i costi di 15 milioni. Entro fine mandato, dalla riorganizzazione della macchina regionale si stima che verranno 36 milioni di euro. In particolare, i risparmi sulle strutture speciali saranno di 6,5 milioni di euro, le posizioni dirigenziali saranno ridotte da 135 a 90 e le relative retribuzioni incideranno per 18,9 milioni. Mentre la riduzione delle spese di funzionamento garantirà risparmi per 10,7 milioni.

 

Dimezzate le società partecipate

La giunta ha approvato un piano di riordino delle società in house e delle partecipazioni societarie con il dimezzamento complessivo delle partecipate (da 24 a 13 fra società in house e partecipazioni, oggi 17). Il piano porterà risparmi per 9 milioni di euro e un’entrata fino a 11 milioni dalla vendita delle quote oggi in capo alla Regione.

La giunta ha approvato un piano di riordino delle società in house e delle partecipazioni societarie con il dimezzamento complessivo delle partecipate (da 24 a 13 fra società in house e partecipazioni, oggi 17). Il piano porterà risparmi per 9 milioni di euro e un’entrata fino a 11 milioni dalla vendita delle quote oggi in capo alla Regione. Entro pochi mesi partiranno i primi bandi per disciplinare le procedure di cessione.

Per quanto riguarda le società in house, saranno creati due soggetti specializzati: il primo nel settore della programmazione e valorizzazione territoriale con la fusione fra Aster Scpa ed Ervet Spa, previa acquisizione del ramo di azienda di pertinenza regionale di Finanziaria Bologna Metropolitana Spa (e sua successiva liquidazione). Il secondo riguarda le politiche dell’Ict, Information and communications technology, con l’aggregazione di Cup 2000 Scpa e Lepida Spa: quest’ultima acquisirà il ramo di azienda di Cup 2000 inerente l’Ict. Tempi brevi per il progetto di legge che definirà la nascita di questi nuovi soggetti. Confermate Fer Srl e Apt Servizi Srl, peraltro già coinvolte in un processo di razionalizzazione organizzativo e gestionale delle funzioni trasversali.  Vengono invece mantenute le partecipazioni in sette società non in house per le loro caratteristiche ritenute strategiche per le politiche regionali: Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna Spa, Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori – Irst Srl, Bolognafiere Spa, Fiere di Parma Spa, Italian Exhibition group Spa (già Fiera di Rimini Spa), Tper Spa, Porto Intermodale Ravenna Spa Sapir.

Le società interessate dalle dismissioni sono: Centro Agroalimentare di Bologna, Centro Agro-Alimentare Riminese e Cal – Centro agroalimentare e logistica di Parma; Reggio Children- Centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini Srl e Banca Popolare Etica Scpa.

In questi casi la scelta è quella di orientarsi verso percorsi alternativi a quelli attuali, cioè creare sostegno a favore di iniziative e progetti che si caratterizzano per la loro qualità e rilievo per la crescita della comunità territoriale. Terme di Castrocaro Spa, Terme di Salsomaggiore e Tabiano Spa; Infrastrutture Fluviali Srl; Piacenza Expo Spa, coinvolta nel più ampio ridisegno dell’assetto industriale e societario del sistema fieristico regionale, incentrato sull’integrazione dei poli di Parma, Bologna e Rimini.

 

Riduzione delle tasse, crescita, lavoro, equità sociale

Crescita, lavoro, equità sociale: gli impegni presi a inizio del mandato sono stati mantenuti. Il prossimo obiettivo è di ridurre la burocrazia per semplificare la vita delle imprese e dei cittadini. Al centro della manovra finanziaria, le politiche sanitarie e sociali, gli investimenti per le imprese, il lavoro e l’ambiente. Previste più risorse anche per la cultura, il trasporto pubblico locale, il lavoro e l’ambiente. Confermata la scelta di non introdurre alcuna nuova tassa per i cittadini, resa possibile anche grazie a una sempre maggiore efficienza dell’ente.

 

Più cooperazione tra le istituzioni. Intesa con Città metropolitana Bologna

È stata firmata l’intesa quadro tra Regione e Città metropolitana di Bologna che definisce il nuovo ruolo dell’area vasta metropolitana bolognese, riorganizzandone le competenze e accentuando il grado di integrazione, cooperazione e coesione tra le istituzioni. L’accordo era previsto dalla legge regionale di riordino istituzionale e riguarda nel dettaglio le funzioni e i compiti del nuovo soggetto istituzionale, prevedendo interventi di semplificazione e innovazione in materia di: pianificazione territoriale e urbanistica; mobilità, trasporti e infrastrutture strategiche metropolitane; sviluppo economico e sociale; informatizzazione e digitalizzazione; welfare, governance sociale e sanitaria.

 

Personale regionale: approvato piano triennale per i fabbisogni

Turnover garantito con assunzioni nei prossimi tre anni, attingendo dalle graduatorie di concorsi pubblici già fatti; poi investimenti sulla formazione dei collaboratori, per continuare ad assicurare qualità alle politiche di governo della Regione. Non euro di taglio sulle risorse umane dell’ente, anzi investimenti in formazione e in strumenti di produttività. Sono questi i punti al centro del piano triennale per i fabbisogni del personale della Regione Emilia-Romagna, presentato dopo il confronto con i sindacati di categoria.

 

Pari opportunità

Uno specifico piano regionale un primo bando da un milione di euro per contrastare la violenza di genere. Un tema su cui la Regione è impegnata da anni: è del 2014 la Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere e del 2016 il Piano regionale contro la violenza di genere, uno strumento per rafforzare la rete di prevenzione, protezione e sostegno alle donne vittime di violenza. Tra i suoi obiettivi, l’istituzione di un Osservatorio regionale per monitorare costantemente i dati e omogeneizzare i servizi; il sostegno a progetti di formazione e sensibilizzazione, rivolti soprattutto ai giovani e agli operatori; la costruzione di percorsi che favoriscano l’autonomia lavorativa ed economica delle donne che hanno subito violenza; lo sviluppo dell’integrazione tra centri antiviolenza, case-rifugio e servizi pubblici. È partito anche il primo bando regionale per sostenere l’attività degli enti locali e del mondo dell’associazionismo e del volontariato impegnati in progetti di diffusione delle pari opportunità e per il contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere. Prioritarie le azioni di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli, il rafforzamento dell’ospitalità in emergenza, i percorsi di uscita dalla violenza e di autonomia e le azioni di prevenzione mirata a gruppi di donne a rischio violenza. Tra i progetti, alcuni propongono il potenziamento di servizi e azioni di formazione e di sensibilizzazione; altri si dedicano a campi finora poco esplorati, come il contrasto a ogni violenza e discriminazione sessista nell’ambito dello sport. La maggior parte vede la scuola come interlocutore naturale, perché è nella scuola che si formano convinzioni e sensibilità. Il comune denominatore: far crescere una consapevolezza e una coscienza fatta di rispetto, di contrasto alla violenza contro le donne, di educazione alla vera parità di genere.

Bilancio 2018: via libera dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

Giovedì 21 dicembre l’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha dato il via libera al bilancio 2018. “Una manovra – sottolinea l’assessora al Bilancio Emma Petitti – in cui il metodo di “confronto con le forze sociali ed economiche ha portato a una condivisione delle scelte strategiche della Regione. Pur in un contesto difficile per la finanza pubblica e per il nuovo assetto costituzionale che si va delineando, l’Emilia-Romagna ha ottenuto risultati al di là delle aspettative nella crescita e nell’occupazione. E ciò grazie alle politiche messe in atto nell’ambito del Patto per il Lavoro”.
Ammonta a 12,17 miliardi il Bilancio 2018 della Regione Emilia-Romagna, di cui 8,3 stanziati dal Fondo sanitario nazionale per la sanità regionale. Crescita e occupazione in tutti i settori, dal welfare all’agricoltura fino al digitale e alle infrastrutture, saranno sostenuti da oltre 1 miliardo e 400 milioni di investimenti. Altre risorse verranno assicurate dal contenimento delle spese e dalla semplificazione (33 milioni recuperati) mentre è di 42 milioni l’avanzo di gestione che genererà investimenti per oltre 250 milioni in completo autofinanziamento.
Un bilancio che  punta a politiche espansive, che pone al centro il Patto per il Lavoro siglato dalla Regione con le parti sociali. Altri punti di forza sono la invarianza delle tasse regionali, che per il terzo anno consecutivo non vengono toccate, e il pieno utilizzo dei fondi europei. Aumentano inoltre le risorse per internazionalizzazione, attrazione di investimenti, ricerca e innovazione. Così come per la realizzazione e riqualificazione di ospedali, compresi quelli di montagna, e strutture sanitarie, con i servizi portati sempre di più nei territori direttamente ai cittadini attraverso la creazione di 25 nuove Case della salute: 400 milioni gli investimenti in sanità, compreso l’ammodernamento delle tecnologie e l’acquisto di nuovi strumenti diagnostici. 184 milioni, di cui 62 regionali (+15 milioni rispetto al 2017) sono destinati all’ambiente, alla difesa del suolo e alla prevenzione del dissesto idrogeologico. Alle attività produttive vanno 55,4 milioni (+16), 38,2 milioni per turismo e commercio (+8,6), 35,5 milioni per l’agricoltura (+3)e 70 milioni per le infrastrutture digitali, banda larga e internet veloce, nell’ambito di un piano complessivo da 250 milioni per il triennio 2018-2020.
Il 2018 sarà anche il primo anno di piena applicazione del Reddito di solidarietà: 35 milioni stanziati dalla Giunta. E per il welfare, da servizi per giovanissimi alla famiglia e terzo settore, vanno ulteriori 54,5 milioni. E poi ancora, 56,1 milioni per il trasporto pubblico locale, con 1 milione di euro per non far pagare il bollo alle auto ibride. 25,1 milioni per il diritto allo studio, oltre 15,7 milioni per la cultura, 4 in più rispetto a quest’anno, con 1 milione destinato alla nuova legge sulla musica. Un altro milione andrà all’applicazione del Testo unico sulla legalità, stesso stanziamento per la le iniziative previste nell’ambito della legge sulla Memoria, in particolare con i giovani e le scuole.
Altre voci importanti sono costituite dai 10 milioni per la manutenzione e gli interventi sulle strade provinciali e comunali in Appennino.
Capitolo di rilievo lo sport: 22,5 milioni, di cui 2,5 (+40%) per la promozione della pratica sportiva, il sostegno alle associazioni e agli eventi sportivi con ricadute sul territorio e le comunità locali e 20 milioni per l’impiantistica sportiva.

Bilancio 2018-2020 illustrato oggi a Bologna, all’Udienza conoscitiva

Investimenti per oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile, a favore di imprese, lavoro, scuola e formazione, sanità e welfare, agricoltura, infrastrutture, digitale, turismo, cultura. Ad attivarli il Bilancio 2018-2020 della Regione Emilia-Romagna, manovra che per il prossimo anno ammonta a quasi 12 miliardi di euro. È un bilancio che fotografa un importante lavoro su semplificazione e razionalizzazione della spesa da cui sono arrivati significativi risparmi. Il tutto dando risposte concrete ai nostri territori. Un bilancio importante che ci impegniamo ad approvare in assemblea entro la fine dell’anno. Questa mattina a Bologna lo illustriamo all’Udienza conoscitiva convocata dalla Commissione Bilancio, affari generali e istituzionali.

Via libera dalla giunta al progetto di legge di bilancio 2018-2020

Un avanzo di gestione di 42 milioni di euro, 33 milioni recuperati da riduzione della spesa e semplificazione e nessun aumento delle tasse per il terzo anno consecutivo. Inoltre, investimenti per oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile, a favore di imprese (Pmi, ricerca e innovazione, accesso al credito, internazionalizzazione, attrattività), lavoro, scuola e formazione, sanità e welfare, agricoltura, infrastrutture, digitale, turismo, cultura. Sono i punti salienti del Bilancio 2018-2020 della Regione Emilia-Romagna, manovra che per il prossimo anno ammonta a quasi 12 miliardi di euro, di cui 8,3 stanziati dal Fondo sanitario nazionale per la sanità regionale. Il progetto di legge di bilancio, approvato dalla Giunta e presentato oggi nella sede di viale Aldo Moro dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessora al Bilancio, Emma Petitti, ha iniziato l’iter in commissione consiliare. L’arrivo in Aula per l’esame e il via libera definitivo dell’Assemblea legislativa è previsto entro le prossime tre settimane. Un Bilancio dal forte impatto espansivo, che punta a rafforzare le politiche per la crescita (+1,7% la stima del Pil regionale nel 2017, la più alta in Italia assieme alla Lombardia) e per nuovi posti di lavoro (6,4% la disoccupazione a giugno 2017, dal 9% di inizio legislatura a inizio 2015, con le proiezioni che parlano del 6% a fine anno). Un Bilancio che partendo dal gioco di squadra portato avanti attraverso il Patto per il Lavoro siglato dalla Regione con le parti sociali, i territori, le università e il Terzo settore, non tocca le tasse – nessun aumento delle imposte regionali per il terzo anno consecutivo – e si basa su alcune scelte ben precise, aumentando le risorse per internazionalizzazione, attrazione di investimenti, ricerca e innovazione, la realizzazione e la riqualificazione di ospedali (compresi quelli di montagna), servizi sanitari portati sempre più vicini ai cittadini con 25 nuove Case della salute (che si aggiungono alle 97 esistenti), l’ambiente e la prevenzione del dissesto idrogeologico, con il raddoppio della manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolo idrografico, versanti di frana e di costa. E ancora: l’aiuto a chi ha bisogno, con il 2018 primo anno di piena applicazione del Reddito di solidarietà, il trasporto pubblico locale e la viabilità, con 10 milioni di euro per interventi sulle strade provinciali e quelle comunali in Appennino, lo sport, l’impiantistica sportiva e i grandi eventi, e sempre più cultura, cinema, audiovisivo, con anche la nuova legge sulla musica cui va 1 milione di euro. “Siamo davvero la locomotiva del Paese- ha detto il presidente Stefano Bonaccini-. Ma al di là dei numeri, pur importanti e positivi, noi guardiamo alle persone e ai territori. Siamo una regione che sta attraendo sempre più investimenti nazionali e dall’estero, puntando su internazionalizzazione, ricerca e innovazione, dopo aver fatto il maggior taglio dei costi della politica mai realizzato e risparmiato 300 milioni di euro in due anni negli acquisti della pubblica amministrazione grazie all’Agenzia regionale unica per gli acquisti. Crescita senza lasciare indietro nessuno: da qui il Reddito di solidarietà, e il 2018 sarà il primo anno di piena applicazione, il potenziamento di ospedali e strutture sanitarie, nuove Case della salute e maggiori stanziamenti per lo sport e la cultura, che con quelli del prossimo anno vedrà triplicati i fondi. E continueremo a condividere le misure con le parti sociali attraverso il Patto per il lavoro, che sta dimostrando tutta la sua efficacia: potremmo chiudere la legislatura con la disoccupazione al 4-5 per cento, in sostanziale piena occupazione, e senza aver aumentato le tasse regionali di un solo euro”. “E’ un bilancio che fotografa un importante lavoro su semplificazione e razionalizzazione della spesa– ha aggiunto l’assessora al Bilancio, Emma Petitti- da cui sono arrivati significativi risparmi, derivanti in particolare dalla riduzione degli oneri finanziari e dalla riorganizzazione dei servizi. I pilastri su cui abbiamo cominciato a lavorare in questa legislatura sono stati confermati. C’è una crescita e un’attenzione in tutti i settori. Inoltre credo che siamo riusciti a dare risposte ai territori e agli Enti locali che le attendevano”.

Crescita e occupazione, manovra espansiva grazie ai conti in ordine. Dunque, una manovra che conferma l’azione anticiclica portata avanti negli ultimi tre anni, attraverso una politica industriale pubblica possibile grazie a due fattori principali: in primo luogo i conti in ordine, con 33 milioni recuperati da contenimento delle spese e semplificazione e 42 milioni di avanzo di gestione, che permettono di liberare per spese di investimenti oltre 250 milioni in completo autofinanziamento; secondo elemento, il pieno utilizzo dei Fondi europei (1 euro speso ne genera 7), che con l’aumento da 59 a 80 milioni di euro della quota di co-finanziamento regionale dei fondi Ue permette di innescare investimenti per 482 milioni col Piano di sviluppo rurale (Psr) e 130 milioni col Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr). A ciò si aggiungono i Fondi di sviluppo e coesione, con progetti infrastrutturali (strade, linee ferroviarie, Trasporto pubblico locale, piste ciclabili) per 240 milioni di euro sempre nel triennio 2018-2020 e che inizieranno a essere attivati dal prossimo anno dopo la firma dell’Accordo di programma fra Governo, Regione e Città Metropolitana di Bologna dello scorso settembre. Infine, sono 400 i milioni per investimenti nella sanità per la realizzazione e riqualificazione di ospedali e strutture sanitarie, ammodernamento informatico e tecnologico, acquisto di nuovi strumenti diagnostici. Rispetto ai singoli comparti economici, 55,3 milioni vanno sulle attività produttive per rafforzare il ruolo del sistema manifatturiero, delle Pmi e delle filiere: 20,3 milioni per il cofinanziamento dei fondi Por-Fesr e 35 milioni per attrattività degli investimenti, internazionalizzazione, contratti e accordi di sviluppo, agevolazione al credito, ulteriori interventi nell’area del Tecnopolo di Bologna, sempre di più hub europeo dei big data e del digitale. Per il turismo, che sta conoscendo un vero e proprio boom (52 milioni di presenze nei primi nove mesi dell’anno, tante quante tutto l’anno passato), e il commercio vengono stanziati 38,2 milioni, 8,6 in più rispetto al 2017, per le destinazioni turistiche, la montagna, il sistema dei cofidi, compresi quelli per gli esercizi commerciali. E crescono anche i fondi regionali per l’agricoltura: 35,5 milioni (+3), con una attenzione particolare per i giovani imprenditori, il biologico (gli ettari coltivabili salgono dall’11,5 al 15%), l’agro-ambiente, la bieticultura con la difesa dello zucchero italiano e la promozione delle 44 Dop e Igp regionali. Prosegue poi l’infrastrutturazione digitale della regione, con 250 milioni (70 quelli regionali) destinati nel prossimo triennio al Piano banda ultra larga che porterà internet veloce in tutti i territori (abitazioni, imprese, scuole, edifici pubblici) entro il 2020. Crescita e occupazione ma secondo un modello di sviluppo sostenibile che passa per il rafforzamento di welfare e servizi sanitari da una parte e tutela dell’ambiente dall’altra.

Sanità. Confermati i 116 milioni regionali per il Fondo per la non autosufficienza (435 milioni le risorse complessive, considerate le risorse nazionali), il piano degli investimenti arriva a quasi 400 milioni: oltre 342,5 per la realizzazione e riqualificazione di ospedali e strutture sanitarie; 7,4 milioni per l’ampliamento e il potenziamento degli ospedali di montagna; 20,5 per l’ammodernamento tecnologico, informatico e l’acquisto di nuovi strumenti diagnostici; 24 milioni per 25 nuove Case della Salute, che andranno ad aggiungersi alle 97 completate in tutto il territorio regionale. Prosegue anche il rafforzamento degli organici, dopo le 4.300 assunzioni a tempo indeterminato negli ultimi due anni di medici, professionisti, infermieri, operatori. In particolare, sempre in seguito agli accordi siglati coi sindacati, nel biennio 2018-19 verranno stabilizzati 350 medici e dirigenti sanitari oggi precari.

Welfare Il 2018 sarà il primo anno di piena applicazione del Reddito di solidarietà, la misura di lotta contro la povertà e sostegno alle persone e ai nuclei familiari in situazione di estremo disagio economico. 35 milioni di euro stanziati dalla Giunta, per un aiuto che potrà andare da 80 a massimo 400 euro per una famiglia composta da 5 persone a seguito dell’adesione a un progetto di impegno sociale o reinserimento lavorativo. Una misura che si sta già dimostrando efficace nell’intercettare bisogni reali: 6.100 le domande per avere il sostegno nei primi due mesi di avvio del Res, lo scorso settembre. 54,5 milioni (34,5 regionali più 20 del Fondo sociale nazionale) vanno poi a i servizi 0-6 anni (nidi e materne), adolescenza e giovani, famiglia, politiche abitative e abbattimento delle barriere architettoniche, Terzo settore e cooperazione internazionale allo sviluppo.

Ambiente Chiara la scelta fatta nel nuovo Bilancio, con oltre 15 milioni in più stanziati per la tutela di ambiente e territorio. Saranno così 62 i milioni destinati a difesa del suolo e della costa, Fondo per la montagna, sicurezza sismica, aree protette e Protezione civile. Considerando i fondi nazionali e quelli per la coesione e lo sviluppo, le risorse a disposizione salgono a un totale di 184 milioni, di cui 115 destinati alla difesa del suolo, della costa e alla prevenzione del dissesto del territorio con il raddoppio della manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolo idrografico, versanti di frana e di costa. Da segnalare i 20 milioni per misure a favore del risparmio idrico e della qualità dell’acqua, i 7 milioni per la manutenzione delle strade comunali di montagna e i 6 milioni per la riduzione delle emissioni e la rottamazione dei veicoli commerciali diesel.

Traporto pubblico locale Anche in questo caso, crescono le risorse regionali, che arrivano a 56,1 milioni (+5 milioni) per la salvaguardia e il miglioramento della qualità dei servizi offerti sia per il settore auto-filoviario che ferroviario. Complessivamente, anche nel 2018 per il Trasporto pubblico locale in Emilia-Romagna verranno spesi 421,3 milioni di euro.

Diritto allo studio Per la valorizzazione del merito, le borse di studio e l’inclusione vengono stanziati 25,1 milioni di euro mentre è confermata la quota regionale di 23 milioni di cofinanziamento dei fondi Ue per politiche attive per il lavoro, piano alte competenze, accademie aziendali e regionale per la formazione continua interna.

Cultura La Regione continua a puntare decisamente sulla cultura, aumentando i fondi per il terzo anno consecutivo con altri 4 milioni di euro, portandoli a oltre 15 milioni totali. Nel dettaglio: confermati 9 milioni per il sistema regionale dello spettacolo dal vivo (teatro, danza, rassegne, festival), mentre aumentano di 500 mila euro le risorse per il cinema e l’audiovisivo, cui vanno 3,2 milioni. Poi un milione per l’applicazione del Testo unico sulla legalità, un milione per la legge sulla Memoria del Novecento e mezzo milione ai progetti per i giovani: aree di aggregazione, informagiovani, proworking, coworking, startup, fab-lab, YoungERcard. Quindi la novità della nuova legge sulla musica, voluta dalla Giunta e presto in discussione in Assemblea legislativa, cui viene destinato 1 milione di euro.

Sport Aumentano notevolmente gli investimenti della Regione, che sempre di più punta sulla promozione della pratica sportiva, il sostegno alle associazioni sportive e gli eventi, grandi e piccoli (2,5 milioni, +40%) e l’impiantistica, per realizzare e ristrutturare spazi, palestre, piscine e impianti per l’attività motoria e agonistica, a cui vanno 20 milioni di euro.

Bilancio 2017: zero tasse in più, Reddito di solidarietà per famiglie..

La Giunta regionale approva il progetto di legge sul bilancio di previsione 2017, una manovra da 12.539 milioni di euro – 10.073 milioni la spesa corrente, 445 milioni quella in conto capitale – che passa ora in Assemblea legislativa, dove arriverà in Aula entro Natale dopo l’esame nelle commissioni.

In un contesto nazionale di grande attenzione per i conti pubblici e quindi di razionalizzazione della spesa, la Regione decide non aumentare in alcun modo le tasse e di puntare su crescita e sviluppo, con l’obiettivo di continuare a creare occupazione (investimenti per 412 milioni su imprese, agricoltura, politiche attive per il lavoro, portando la quota di cofinanziamento regionale dei fondi europei da 59 a 82 milioni); di non lasciare indietro nessuno, destinando 35 milioni (più 35 statali) al Reddito di solidarietà per le famiglie e le persone in difficoltà, e di rafforzare il sistema sanitario regionale, pubblico e universalistico, con l’assunzione e la stabilizzazione di 1.100 nuovi medici, infermieri e operatori (25 milioni). Non un euro in meno, poi, al Fondo per la non autosufficienza (460 milioni, 116 regionali), quindi i vaccini obbligatori per l’iscrizione dei bambini al nido e l’allargamento delle prestazioni fornite dalla sanità emiliano-romagnola, fra cui l’avvio della sperimentazione dell’assistenza odontoiatrica per la popolazione 5-25 anni (500mila euro). Ci sono poi più risorse per le infrastrutture e il trasporto pubblico locale, mentre la maggiore efficienza è testimoniata dalla riduzione di 32 milioni dell’indebitamento dell’Ente.

Il bilancio 2017 è stato presentato oggi in Regione dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, dall’assessore regionale al Bilancio e al riordino istituzionale, Emma Petitti, e dal sottosegretario alla presidenza della Giunta, Andrea Rossi.

“E’ un bilancio per continuare sulla strada della crescita, dello sviluppo e del lavoro- sottolinea il presidente Bonaccini– e, allo stesso tempo, per aiutare chi è in difficoltà, chi il lavoro lo ha perso o ancora non ce l’ha, grazie al Reddito di solidarietà, ed è un bilancio che rafforza la sanità e il welfare regionali, già di eccellenza, passando per l’assunzione e stabilizzazione di 1.100 medici e operatori sanitari, la copertura di nuove prestazioni e un piano vaccinale che prevede l’obbligo per i bambini che frequentano i nidi. E puntiamo sull’attrattività dei nostri territori, sia dal punto di vista turistico che d’impresa”.

“E’ una manovra importante per la realizzazione degli obiettivi di mandato di questa Giunta- spiega l’assessore Petitti– con un’attenzione ai servizi, al territorio e agli Enti locali, come dimostrano i forti investimenti per il trasporto pubblico locale, resi possibili anche grazie alle economie attuate”.

Politiche per la salute

Per la sanità, in particolare, anche grazie all’aumento di 2 miliardi del Fondo nazionale (Fsn), si prevede un incremento per la Regione di oltre 100 milioni di euro per il 2017. Previsti maggiori impegni di spesa per l’applicazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), del Piano vaccinale, per la costituzione di un fondo di farmaci oncologici innovativi e farmaci innovativi e 1.100 nuove assunzioni di medici, infermieri e personale sanitario. Sarà inoltre avviata la sperimentazione di un fondo aperto di sanità integrativa per prestazioni aggiuntive di assistenza odontoiatrica per chi ha tra i 5 e i 25 anni, finanziato con fondi regionali per 500 mila euro.

Confermate le risorse per il Fondo regionale per la non autosufficienza (Frna): 460 milioni (116 regionali).

Sul fronte degli investimenti, le principali politiche nel triennio 2017-2019 riguardano la realizzazione, la riqualificazione, la messa a norma di strutture sanitarie e l’acquisizione di tecnologie biomediche ed informatiche, per un totale di 152,5 milioni, di cui 65,5 milioni di fondi regionali.

Tra gli interventi, il potenziamento dell’area materno infantile con completamento di nuove strutture: il Mire (Maternità e infanzia di Reggio Emilia) per 25 milioni; il padiglione Materno infantile nel policlinico di Modena per oltre 28 milioni e l’adeguamento dell’area materno infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria di Bologna per circa 41 milioni.

I servizi alle persone

Per le politiche di welfare la Regione individua alcune priorità: la lotta alla povertà e un’attenzione particolare per le giovani generazioni e le famiglie.

Per il mantenimento della qualità dei servizi alla persona, la manovra stanzia 70 milioni di euro per il reddito di solidarietà (35 milioni regionali e 35 statali) e altri 35 milioni per le politiche sociali: 10,8 milioni per potenziare i servizi per i bimbi fino ai 6 anni e 22,6 milioni per il Fondo sociale. Da segnalare anche 1,2 milioni di euro per sostenere le politiche di genere e le pari opportunità.

Crescono di 3 milioni le risorse destinate a cultura, legalità e sport. 1,7 milioni andranno allo sport mentre è confermato lo stanziamento di risorse regionali per le politiche culturali: 15 milioni di euro per sostenere gli spettacoli dal vivo, gli interventi previsti dalla legge sul cinema e sulla memoria, le biblioteche e i musei e i progetti di Enti locali e associazioni.

Al diritto allo studio scolastico e universitario vanno 25 milioni.

Crescita, sviluppo, territorio

Per la crescita e l’occupazione viene potenziato il cofinanziamento regionale dei fondi strutturali europei (Fse, Fesr, Feasr), con riferimento alla nuova programmazione comunitaria 2014-2020. L’importo del cofinanziamento viene alzato dai 59 milioni del 2016 agli 82 milioni del 2017, con l’obiettivo di moltiplicarne ancor di più gli effetti e l’operatività. Complessivamente, nel triennio movimenteranno investimenti per oltre 400 milioni di euro.

In particolare per le politiche di sviluppo economico sono previste più risorse rispetto al 2016: 41,7 milioni di euro, di cui 22,6 per il cofinanziamento dei fondi europei.

82 milioni di euro sono destinati alla mobilità, con quasi 52 milioni di risorse regionali per il trasporto pubblico locale (+14 milioni rispetto al 2016) che si sommano ai 370 milioni di trasferimenti statali e 4,5 milioni per la manutenzione e il miglioramento della rete ferroviaria.

Per l’ambiente, il bilancio stanzia complessivamente 45,8 milioni, di cui 18 per la difesa del suolo e la protezione civile, 6 per le aree protette e 4 per il fondo per la montagna.

Oltre 28 milioni sono poi destinati a sostenere il turismo, con quasi 21 milioni per programmi di promozione, commercializzazione e i consorzi fidi e 2,1 milioni per gli impianti di risalita, cifra disponibile anche per il 2018 e il 2019, cui aggiungere 10 milioni stanziati dal Governo.

Per le politiche dell’agricoltura si confermano le risorse proprie finalizzate al cofinanziamento dei fondi europei e statali: 29 milioni di euro per il Piano di sviluppo rurale (Psr) e 1,3 per il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) e 3 per affiancare le risorse degli aiuti di Stato.

Infine, prosegue il processo di riordino istituzionale e di costituzione delle aree vaste. Per questo, e per sostenere l’azione dei Comuni, delle Unioni e delle fusioni, il bilancio assicura 90 milioni di risorse statali e regionali.

Bilancio, parere positivo delle Regioni alla legge di bilancio 2017

Bologna – Via libera unanime delle Regioni al disegno di legge sul bilancio 2017. “Un accordo importante, frutto di un lavoro portato avanti tutti insieme- sottolinea l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti- che garantisce alle Regioni la possibilità di offrire migliori servizi socio sanitari anche grazie all’aumento di 2 miliardi per il 2017 e dà un impulso importante per gli investimenti”.
“Il parere espresso oggi pomeriggio dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome- conclude Petitti- consente di dare risposte importanti sulla qualità dei servizi essenziali per i cittadini”.