Un mio intervento sul futuro dell’aeroporto internazionale ‘Fellini’ di Rimini

Emma Petitti: “Per Aeroporto Fellini auspicabile una progressiva vocazione turistica internazionale. Regione farà la propria parte”

La presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna sottolinea l’importanza di puntare ai mercati stranieri come Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Nord Europa

 

Ogni volta che a Rimini si svolge un grande evento fieristico, come accaduto nei giorni scorsi con il Sigep, si ripropone periodicamente il tema dell’accessibilità al nostro territorio, con particolare riferimento al ruolo potenzialmente strategico che potrebbe svolgere l’aeroporto internazionale ‘Federico Fellini’.

Sono fermamente convinta che la vocazione principale per l’aeroporto ‘Federico Fellini’ sia quella turistica – commenta Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna –, puntando prevalentemente all’incoming, anche se ovviamente vanno salutati positivamente tutti quegli accordi riguardanti i collegamenti con tante mete europee che permettono anche a molti romagnoli (e non solo) di raggiungere importanti città all’estero”.

Per fare ciò, secondo la presidente “occorre un’azione forte sui mercati stranieri e credo che passerebbe proprio dai voli per la Germania il futuro turistico della Riviera, sia per la parte legata alla clientela business, che ha nel polo fieristico di IEG un elemento determinante, sia per il rilancio della vacanza balneare. Abbiamo bisogno di lavorare di più sui mercati classici, sulla Germania appunto ma anche sulla Francia, i Paesi Bassi, il Belgio e il Nord Europa. È a questi mercati che dobbiamo puntare e lo si può fare solo con i voli. Per quanto riguarda la parte più a sud della Germania, Baviera inclusa, i nostri clienti ci raggiungono in auto o sfruttano i collegamenti che abbiamo attivato in treno. Per raggiungere le zone più a nord servono i voli. Teniamo conto del fatto che arrivare ad esempio a Francoforte significa collegarsi con tutto il mondo”.

“Una località turistica che voglia essere veramente competitiva deve essere capace di attrarre gli stranieri; diversamente si può essere importanti ma senza una ribalta internazionale, ciò che la riviera romagnola era fino alla fine degli anni ‘80, quando la costa riminese poteva contare su un turismo estero importante, pari a circa il 40% delle presenze totali. Ora siamo a meno del 25% su base provinciale e penso convintamente che non possiamo accontentarci di questo dato”.

Come Regione Emilia-Romagna   –  conclude Petitti  – siamo consapevoli del fatto che occorra dare ulteriore impulso ai voli anche attraverso operazioni di collaborazione fattiva con gli enti locali e per questo si sta lavorando per mettere in campo una progettualità che possa perseguire questi obiettivi nel più breve tempo possibile”.

 

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