FINISCA LA SOCIETÀ DELL’IO: C’È BISOGNO DI UNIRE, NON DI DIVIDERE
Sembra passato tanto tempo da quando si profilava la possibilità di un uomo solo al comando, colui che invocava i pieni poteri da una spiaggia della Riviera, invece è trascorso meno di un anno. Un’alternativa che, fortunatamente, è stata scongiurata. Perché chissà oggi, in caso, come sarebbero andate le cose.
Da lì la nascita di un Governo PD-5S e LeU, nato soprattutto alla scopo di evitare l’aumento delle tasse e dell’Iva, eventualità che avrebbe impoverito tutte quelle famiglie già più in difficoltà.
Poi, improvvisamente, lo scoppio di questa pandemia globale, di una crisi sanitaria senza precedenti nella storia più recente, unita alla difficile sfida di trovare una sintesi tra le richieste economiche e sociali con le restrizioni dovute al contenimento del virus.
La politica è cambiata, di pari passo con gli accadimenti.
Si è capita una cosa: c’è bisogno di unire, non di dividere. Ognuno ha bisogno di tutti. Per rialzarsi e ripartire. In una comunità ognuno dipende dall’altro e nessuno si salva da solo. Credo che questo sia stato capito da tempo dalla Regione Emilia-Romagna, che in questi anni, prima di prendere decisioni importanti, ha sempre fatto della concertazione e della condivisione degli obiettivi le sue bussole.
Il nostro Paese riaccenderà i suoi motori e saprà ripartire soltanto insieme, unendo i suoi talenti, i suoi ingegni e le sue professionalità in un percorso che, passo dopo passo, ci porterà a uscire da questo tunnel. A partire dai suoi cittadini e dai lavoratori.
Nessuno sa esattamente come, ma il mondo del lavoro subirà delle trasformazioni radicali. Il nuovo paradigma sarà la sicurezza. Se già non potevamo accettare le troppi morti o i troppi infortuni sul lavoro, oggi questo tema diventa ancora di più una priorità sociale.
Alle nuove norme di sicurezza serve affiancare nuove modalità lavorative, innovative e inclusive.
Le possibilità di investire sul lavoro agile, da remoto, è fondamentale per poter lavorare e competere. *I vantaggi sono molteplici: maggiore sicurezza, più facilità nel conciliare il lavoro con gli impegni personali e familiari, più tempo per se stessi, riduzione dell’inquinamento atmosferico data dalla diminuzione degli spostamenti, meno costi di mobilità*.
È necessario un ampio confronto per mettere insieme le pratiche più virtuose e adottare soluzioni originali e al contempo responsabili, senza lasciare indietro nessuno.
L’obiettivo è evitare con tutte le nostre forze che il Coronavirus, oltre che principale antagonista della nostra salute, si trasformi anche in un moltiplicatore di diseguaglianze sociali.
Le istituzioni e la politica devono essere in grado di dare delle risposte all’altezza delle richieste e dei tanti punti di domanda che ci vengono posti oggi dal nostro sistema sociale e produttivo, fortemente sfibrato da questa crisi.
È di fondamentale importanza anche aprire una riflessione sulle potenzialità della tecnologia, che in questa fase in cui era d’obbligo la lontananza, si è rivelata indispensabile. Parallelamente però ha fatto emergere in modo esplicito il divario economico tra le famiglie. Una su tre non è dotata di computer o tablet.
Là dove non ci sono le condizioni economiche a sostenere tali spese, serve un intervento dello Stato, che innanzitutto deve tutelare le classi più vulnerabili.
E’ possibile che in tutto questo tempo ci fossero bambini che facevano lezione senza nemmeno avere un PC? No.
A fianco al tema dell’istruzione e del digitale, c’è quello della sanità.
Non è sufficiente avere 20 politiche regionali scollegate, ma occorre avere un quadro nazionale di riferimento perché quest’emergenza ha reso evidente la necessità di investire su un sistema sanitario pubblico, equo e universale.
Il nostro Paese puó contare sulla laboriosità e intraprendenza dei suoi cittadini, ma serve anche un importante supporto da parte dello Stato perché aiuti chi ora è in difficoltà e ha il terrore di perdere il proprio posto di lavoro.
Se c’è una cosa che questa crisi ci ha insegnato è una: è finita la società dell’Io.
Abbiamo bisogno dell’altro, anche per ripensare alle nostre comunità.
https://emmapetitti.it/wp-content/uploads/2020/05/corriere.jpg1154802Fabio Gallihttps://emmapetitti.it/wp-content/uploads/2024/10/logo-petitti-300x76.pngFabio Galli2020-05-05 14:03:002020-05-05 14:03:00Sul Corriere Romagna una mia riflessione alla luce dell’attuale scenario
0commenti
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione? Sentitevi liberi di contribuire!
Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.
Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.
Cookie essenziali del sito Web
Questi cookie sono strettamente necessari per fornirvi i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue caratteristiche.
Poiché questi cookie sono strettamente necessari per la consegna del sito web, il loro rifiuto avrà un impatto sul funzionamento del nostro sito web. È sempre possibile bloccare o cancellare i cookie modificando le impostazioni del browser e forzare il blocco di tutti i cookie su questo sito web. Ma questo vi chiederà sempre di accettare/rifiutare i cookie quando visitate il nostro sito.
Rispettiamo pienamente se si desidera rifiutare i cookie, ma per evitare di chiedervi gentilmente più e più volte di permettere di memorizzare i cookie per questo. L’utente è libero di rinunciare in qualsiasi momento o optare per altri cookie per ottenere un’esperienza migliore. Se rifiuti i cookie, rimuoveremo tutti i cookie impostati nel nostro dominio.
Vi forniamo un elenco dei cookie memorizzati sul vostro computer nel nostro dominio in modo che possiate controllare cosa abbiamo memorizzato. Per motivi di sicurezza non siamo in grado di mostrare o modificare i cookie di altri domini. Puoi controllarli nelle impostazioni di sicurezza del tuo browser.
Cookie di Google Analytics
Questi cookie raccolgono informazioni che vengono utilizzate sia in forma aggregata per aiutarci a capire come viene utilizzato il nostro sito web o quanto sono efficaci le nostre campagne di marketing, o per aiutarci a personalizzare il nostro sito web e l'applicazione per voi al fine di migliorare la vostra esperienza.
Se non vuoi che tracciamo la tua visita al nostro sito puoi disabilitare il tracciamento nel tuo browser qui:
Altri servizi esterni
Utilizziamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori esterni di video. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti permettiamo di bloccarli qui. Si prega di notare che questo potrebbe ridurre notevolmente la funzionalità e l’aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.
Google Fonts:
Impostazioni Google di Enfold:
Cerca impostazioni:
Vimeo and Youtube video embeds:
Privacy Policy
Puoi leggere i nostri cookie e le nostre impostazioni sulla privacy in dettaglio nella nostra pagina sulla privacy.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!