Rimini Capitale della Cultura 2024: dobbiamo crederci

“È il momento di alzare l’asticella. Però bisogna crederci, tutti insieme: amministratori, operatori turistici, albergatori, commercianti”.
Condivido con estrema convinzione la proposta lanciata da Giorgio Tonelli di unirci tutti per far sì che Rimini punti a diventare la Capitale della Cultura nel 2024.
Perché Rimini è mare, sole, divertimento. Ma prima ancora è bellezza, crocevia di persone, storia, memoria collettiva. È apertura al mondo e connessione con il mondo. Un collegamento tra la nostra città e il resto del Paese coronato fin dal passato dalla via Emilia e via Flaminia.
Siamo stati tra i territori più colpiti dalla pandemia, che ha rappresentato una battuta d’arresto per i viaggi, gli spostamenti, la socialità, il contatto con le persone, di cui Rimini si nutre e si rende unica davanti agli occhi di tutti. Siamo scossi, ma non per questo abbiamo perso coraggio e la nostra innata propensione a rimboccarci le maniche, ad agire per cambiare. La bellezza e la capacità intrinseca di sorridere alla vita, di rinnovarci, di anticipare i tempi fanno parte del nostro DNA. Una somma che fa della nostra città una meta sognata e amata dalle persone, dai turisti, da chi c’è stato, da chi ne ha solo sentito parlare. Basta uscire dai confini per accorgersene: non c’è praticamente italiano che non sia venuta a Rimini e non abbia con sé un ricordo indimenticabile vissuto proprio da noi. Perché Rimini è vita, dinamicità. Terra, non a caso, dei motori. E terra della cultura. Perché la cultura per antonomasia è incontro tra popoli e prospettive diverse. Abbiamo tutte le carte in regola per questa candidatura. Vantiamo delle piazze meravigliose e un patrimonio artistico che suscita immediatamente sorpresa, grazie a un incastro perfetto tra monumenti romani, rinascimento, umanesimo, modernità.
Da questo maledetto virus vogliamo rinascere e riprenderci la nostra quotidianità con la consapevolezza che propria la bellezza e la capacità di vivere a pieno la bellezza ci salveranno. L’immagine simbolica di una città bombardata e massacrata dalla guerra, uscita completamente ricostruita, rappresenta simbolicamente quello che dobbiamo fare ora. Dunque, in che modo, se non con la cultura?
Sono d’accordo con Tonelli. Da domani stesso mi faccio promotrice di questa candidatura, adoperandomi per riunire tutte le categorie, le imprese e le istituzioni
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