Oggi è la Giornata Internazionale della Danza. Una riflessione sulle difficoltà del settore

29 APRILE – GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DANZA,
PETTITI: “SALVAGUARDIAMO QUESTA DISCIPLINA CON AZIONI CONCRETE, ANCORA TROPPE INCERTEZZE PER I LAVORATORI”

Oggi, 29 aprile, si celebra la Giornata internazionale della danza.

Una ricorrenza nata per festeggiare una delle forme d’arte più antiche e famose del mondo, ma che mai come quest’anno dovrebbe indurci ad un’assunzione di responsabilità e ad azioni concrete nei confronti di questo settore, che in Italia conta 30mila tra scuole e centri di formazione e una platea di 5 milioni di appassionati tra allievi e insegnanti.

Parliamo, infatti, di un settore messo fortemente in crisi dalle chiusure legate all’emergenza Covid-19 e che purtroppo non ha potuto beneficiare in maniera sufficiente dei piani di aiuti messi in campo in questi mesi. Che la situazione sia estremamente critica la dimostra il flash mob organizzato il 27 aprile scorso fuori dalla sede della Regione Emilia – Romagna in via Aldo Moro dai lavoratori delle scuole di danza, a cui va la mia piena vicinanza e solidarietà.

La Regione su questo fronte ha fin da subito mostrato la propria sensibilità, assumendo un impegno preciso e stanziando risorse considerevoli, come i 2,5 milioni del bando destinato ad iniziative in vari campi, teatro, danza, musica, cinema, videoarte, letture.

Un primo passo che però non deve essere considerato come un punto di arrivo, ma come lo stimolo a continuare nell’opera di promozione, ascolto e valorizzazione del comparto danza, dal quale dipendono migliaia di lavoratori ma che costituisce anche un punto di riferimento per tantissime famiglie ed è uno strumento di crescita, formazione ed educazione, sportiva ed etica, per bambini, bambine, ragazzi e ragazze. Ecco perché non possiamo permetterci di sottovalutare le legittime istanze che arrivano da tutti gli operatori che orbitano attorno a questo mondo, composto da una moltitudine di piccole e grandi realtà.

Per questo occorre che a livello nazionale venga conferita la giusta centralità nell’agenda politica anche alla filiera culturale, creativa e dello spettacolo, che si sta scontrando con tanti problemi e punti di domanda senza risposta.

Dev’essere sostenuto e supportata con le giuste leve e risorse per dare finalmente certezze e stabilità all’intero settore. Una sfida non solo economica ma anche culturale che si affianca a quella intrapresa con la candidatura di Rimini a Capitale della Cultura 2024.

In vista anche della Festa del Lavoro, ritengo sia necessario rimarcare l’urgenza di supportare questo comparto economico con tutti gli strumenti possibili, a partire da un inderogabile potenziamento degli aiuti derivanti dal Governo centrale, che purtroppo in questi mesi, troppo spesso, si sono dimostrati insufficienti a colmare le reali esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.

La Giornata di oggi, dedicata al mondo della danza, deve fungere più che mai da pungolo e monito per ricordare la centralità del settore, il quale non può essere lasciato indietro. La salvaguardia di questa eccellenza passa un investimento concreto e cospicuo a favore di tale disciplina dall’indiscusso valore per l’individuo e la collettività.

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