Novità sul caso Zaki. Continueremo a mantenere alta la soglia di attenzione

Purtroppo è stata rinnovata in automatico la detenzione per Patrick Zaki nel carcere di Tora, al Cairo. Si apprende inoltre che una guardia dove è incarcerato sia morta a causa del Coronavirus, che ovviamente in un ambiente come la prigione trova più facile diffusione.
Una situazione assurda. Non è possibile che un ragazzo sia in prigione da ormai quattro mesi (in chissà quale condizione) per il suo attivismo politico e sostegno ai diritti Lgbt. Senza alcun motivo legale.
Come Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna avevo scritto una lettera all’ambasciata italiana in Egitto per chiedere la sua scarcerazione. È importante mantenere alta l’attenzione sul caso, per lui e per i troppi ragazzi privati ingiustamente della propria libertà per le loro opinioni politiche o ricerche, in barba a qualsiasi principio democratico. Non è possibile.
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