Mi unisco alla preoccupazione dei lavoratori delle Officine locomotive di Rimini
Mi unisco all’allarme lanciato dalla CGIL e FILT CGIL sul futuro ancora molto incerto della filiera delle lavoratrici e dei lavoratori delle Officine, un’industria centrale e strategica per la mobilità e la tenuta economica del territorio di Rimini, nonché fucina di lavoro e occupazione.
Soprattutto in questa delicata fase storica non possiamo permetterci, in primis come istituzioni e politica, di lasciare al fato questo importante presidio industriale, ma dobbiamo mettere in campo tutte le soluzioni possibili per dare una prospettiva di salvezza a questi siti, attraverso la strenua difesa degli accordi siglati con l’azienda dalla Regione e attraverso uno sguardo lungimirante capace di cogliere l’evoluzione del settore ferroviarie e gli scenari del materiale rotabile.
Salvaguardare i posti di lavoro ed evitare la precarietà devono continuare ad essere i nostri punti fermi fino alla fine, onde evitare che intere famiglie si ritrovino disoccupate da un giorno all’altro, in particolar modo in questo periodo segnato da preoccupazioni e incognite.
Non possiamo permetterci di disperdere il know how di impianti che hanno scritto la storia del trasporto ferroviario del nostro territorio. Proprio per questo dobbiamo tutti remare dalla stessa parte affinché l’azienda rispetti i patti: istituzioni, politica e sindacati.
L’obiettivo è dare una risposta a questa situazione di crisi e di stallo per tutelare i dipendenti e i loro diritti.
Sono e resterò al loro fianco, disponibile ovviamente a qualsiasi incontro e iniziativa per continuare a mantenere accesi i riflettori sulla vicenda, al fine di favorire gli investimenti previsti e concertati.
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