La Commissaria europea Helena Dalli oggi in Assemblea legislativa regionale

La commissaria europea alla Parità Helena Dalli ospite al convegno organizzato in Assemblea legislativa. Interventi di Emma Petitti, Barbara Lori, Federico Amico, Lia Montalti e Simona Lembi. Il saluto di Stefano Bonaccini.

“L’Emilia-Romagna ha dato e continua a dare un forte contributo all’uguaglianza tra donne e uomini, ponendosi come nostro punto di riferimento per le politiche di contrasto alle discriminazioni e di promozione della parità di genere”. Così Helena Dalli, commissaria europea alla Parità, che, ospite dell’Assemblea legislativa regionale, ha confermato il forte legame tra la Regione Emilia-Romagna e l’Unione europea all’insegna del comune impegno per una società in cui violenza, discriminazione sessuale e disuguaglianza strutturale tra donne e uomini non devono più esistere.

A rafforzare questo sodalizio è “Parità e uguaglianza: dalla strategia europea al territorio. Le politiche regionali e comunali di uguaglianza, pari opportunità e parità di genere“, convegno organizzato oggi in viale Aldo Moro che ha visto la presidente dell’Assemblea Emma Petitti fare gli onori di casa. In apertura anche il saluto del presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“La visita della commissaria europea Helena Dalli è il riconoscimento del lungo percorso fatto dall’Emilia-Romagna e del nostro impegno per riaffermare la parità di genere. Con le leggi e i rapporti fra le istituzioni vogliamo che parità e contrasto alla violenze di genere siano politiche reali e non solo dichiarazioni. L’Emilia-Romagna vuole contribuire a incidere sulle politiche di parità in Europa portando l’esperienza delle proprie prassi”, spiega la presidente Petitti, per la quale “riguardo in particolare al mondo del lavoro, è necessario continuare con azioni volte a raggiungere una parità effettiva e a superare ogni forma di ostacolo. Sono ancora impressionanti i dati relativi al divario retributivo di genere, se si pensa che nell’Unione europea le donne continuano a guadagnare meno degli uomini a parità di lavoro svolto, con un divario retributivo medio di genere pari al 13%”.

“Apprezziamo molto il vostro impegno sul fronte dell’uguaglianza”, sottolinea la commissaria europea Dalli, per la quale “non si tratta solo di una questione di principio e di diritti, ma di concretezza, visto che in Europa c’è molto da fare. C’è l’aspetto economico, che va affrontato in via prioritaria. Sappiamo che in Europa ci sono quasi 8 milioni di donne qualificate ma che non lavorano perché hanno responsabilità di cura e accudimento familiare. In questo modo non si sfruttano gli investimenti che gli Stati membri dispongono per l’istruzione e la preparazione professionale delle donne. Se quella di stare a casa è una scelta, bene. Ma deve davvero essere tale”.

Barbara Lori, assessora regionale alle Pari opportunità, ricorda che “questi momenti sono particolarmente preziosi perché vanno nell’ottica della costruzione di una rete europea che lavora insieme per mettere al centro la cultura della parità, la battaglia a ogni forma di violenza di genere e un ruolo egualitario nei vari ambiti della società a partire dal lavoro. Come Regione siamo impegnati quotidianamente per promuovere, valorizzare e rendere sempre più protagoniste le donne. Penso ai bandi e alle misure di sostegno rivolte non solo alle donne, ma anche alle realtà impegnate nei percorsi di sostegno per le vittime di violenza”. Un esempio concreto? “Il Piano triennale contro la violenza di genere, strumento essenziale che -sottolinea Lori- ruota attorno a tre concetti chiave in questa nuova battaglia: prevenzione, protezione e rafforzamento della rete dei protagonisti. Penso anche alle campagne di comunicazione, ai progetti di formazione e alle tante iniziative rivolte soprattutto alle nuove generazioni. Ma anche al sostegno alle imprese femminili e alla promozione delle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) per le competenze delle ragazze. Solo insieme, facendo rete, potremo realizzare una società finalmente paritaria in cui le donne siano libere di esprimere appieno il loro potenziale”.

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