In assemblea legislativa i ragazzi dell’istituto ‘Gobetti’ di Morciano di Romagna
Gli studenti dell’Istituto P. Gobetti – A. De Gasperi di Morciano di Romagna in visita al Museo Ogr in Assemblea legislativa.
Petitti: “Un presidio di memoria e di insegnamento su temi complessi e delicati come la necessità di tutelare, ora come allora, la salute e la sicurezza sul posto di lavoro”
Questa mattina sono stati accolti nella sede bolognese dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna gli studenti e le studentesse dell’Istituto P. Gobetti-A. De Gasperi di Morciano di Romagna (classi 3L e 4 S) in visita al Museo Ogr, il presidio di memoria che racconta la storia delle Officine di grandi riparazioni.
Insieme ai docenti (Francesco De Nunzio, Chiara Giannatiempo e Angela Serafina Carolei) anche gli attori Tamara Balducci e Michele Di Giacomo che in collaborazione alla CGIL stanno realizzando con gli studenti un laboratorio volto alla realizzazione di uno spettacolo su questa tematica così importante. Preziosa anche la partecipazione di AFeVA ER con il presidente Andrea Caselli e le testimonianze di Antonio Matteo e Giorgia Stefanelli.
«La storia delle Officine Grandi Riparazioni appartiene a tutti noi – sottolinea la presidente Petitti –. È la storia del nostro territorio. Racconta dei lavoratori e delle lavoratrici, dei sacrifici fatti e della crescita economica alla quale hanno contribuito. Ma racconta anche di temi complessi e delicati come la necessità di tutelare, ora come allora, la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, perché di lavoro non si può morire».
«Ecco perché lo spazio dedicato alle OGR, fortemente voluto dall’Assemblea legislativa, non è solo un luogo della memoria. Questo è un luogo di insegnamento che attraverso fotografie, utensili e attrezzature racconta la vita all’interno della fabbrica: dall’innovazione tecnologica al dramma dell’amianto, che nel tempo si è portato via più di 300 ex lavoratori», conclude.
«La memoria culturale è una terapia, una cura per le persone e le storie che formano questa memoria sono importanti per scrivere un nuovo modo per rapportarsi con il mondo e per trovare il proprio ruolo nella società», aggiunge Tamara Balducci.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!