Il testo integrale di una mia lettera al quotidiano “Il Resto del Carlino”

“Ho letto con interesse l’intervista di Sergio Gambini. Un osservatore attento alle dinamiche politiche del centrosinistra riminese e del Partito Democratico.
Condivido l’analisi e cerco di dare una risposta netta al quesito che mi pone.
Il mio pensiero sulla continuità\discontinuità penso sia chiaro.
I tre fattori indicati da Gambini da portarsi “nello zaino nel nuovo cammino” li condivido pienamente e ho già cercato di indicarli.
Zero consumo di combustibili fossili entro il 2035, zero consumo di suolo e rigenerazione urbana sono tre capisaldi per le politiche del territorio e dell’ambiente.
D’altra parte io non conosco nessuno nel Pd che sogni una restaurazione, un ritorno al passato.
Quale?
Quella dei primi anni novanta con piani regolatori espansivi, l’edilizia contrattata e con le nuove zone industriali?
Quella della cementificazione indiscriminata senza riguardo per il paesaggio?
Quella stagione fa parte della storia.
Oggi dobbiamo parlare alle ragazze e ai ragazzi che guardano a Greta Thunberg, che hanno in testa uno sviluppo economico molto diverso, giustamente, rispetto a quello del passato. Che considerano la salvaguardia dell’ambiente una strada imprescindibile per il futuro dell’umanità e del pianeta.
Il risanamento ambientale del PSBO – Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato è un punto fondamentale (e una medaglia) del lavoro svolto dalle nostre amministrazioni di centrosinistra. Quel progetto va completato al pari di tutti quegli interventi che servono per mitigare gli eccessi di un clima sempre più instabile.
Poi c’è il tema della cultura, e con essa il grande lavoro sui contenitori culturali, la riqualificazione del centro storico e la ricerca di una identità culturale che tenga conto della forza del nostro turismo balneare ma anche degli altri numerosi binari, a partire dal nostro patrimonio artistico e storico, che fanno di Rimini una città di cui tutti si innamorano.
E, proprio nel continuare l’opera di innovazione, non possiamo sottrarci a un immenso lavoro di modernizzazione e ricucitura che la pandemia ci sta ponendo davanti.
La rigenerazione urbana deve coinvolgere in modo spinto, radicale ed energico la zona turistica. Decongestionare le strutture ricettive, creare nuovi spazi urbani, realizzare nuovi servizi innovativi per il turismo, riqualificare la spiaggia devono essere le linee guida per tracciare il disegno della Rimini dei prossimi anni.
Mi riferisco alla città delle colonie tra Rimini e Riccione e la ricucitura urbana tra Rimini e Bellaria a Nord, di cui ogni cittadino ha desiderio di “riappropriarsi”.
Queste azioni richiedono interventi innovativi e risorse finanziarie pubbliche.
Il solo capitale privato si è dimostrato insufficiente.
Rigenerazione urbana e rinnovabili sono dunque due delle parole d’ordine.
Apro poi un’altra parentesi.
Sono convinta di un aspetto che ci tengo a sottolineare. La necessità di un campo largo per il centrosinistra, di allargare il più possibile il nostro perimetro, partendo, ovviamente, da una valutazione basata sui contenuti. La chiave è espandere il nostro orizzonte e il nostro progetto, osservando come la città si sta evolvendo e ascoltando le nuove sensibilità che non si ritrovano nei partiti organizzati, ma in ideali, in obiettivi, nella voglia di partecipare e far sentire la propria voce.
Dobbiamo essere un “hub politico e innovativo” che fonda le sue radici nel coinvolgimento e confronto continuo con la comunità, in linea anche con quanto si fa in Regione Emilia-Romagna con il Patto per il Lavoro e per il Clima, aggregando imprese, associazioni di categoria, università, scuola, cultura, sport e società civile per progettare e orientare le idee, le proposte e le pianificazioni.
Sono queste le vere scommesse”.
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