Finanziati progetti per la promozione della cittadinanza europea

Sentirsi cittadini europei e conoscere l’Europa, per comprenderne la storia, i suoi successi e le sue prossime sfide. Proprio in questi giorni la Giunta della Regione Emilia-Romagna ha approvato la graduatoria di un bando da 280 mila euro volto a promuovere tutte quelle iniziative, presentate da enti locali, università, associazioni e altri soggetti senza scopo di lucro, che mirano ad avvicinare i cittadini ai valori dell’Europa e diffondere la conoscenza delle radici storiche del progetto europeo.

Tra i 24 progetti che sono stati ammessi al contributo regionale, tre interessano il territorio riminese. Si tratta del progetto “Diritti e doveri della cittadinanza europea nella sfida al cambiamento climatico” presentato dal Comune di Misano Adriatico, del progetto “Comunicare l’Europa” presentato dal Comune di Santarcangelo e del progetto “L’EU e il mare: una nuova narrazione per rafforzare la cittadinanza europea” presentato dalla Fondazione Cetacea Onlus.

Minimo comune denominatore: la promozione del senso di appartenenza all’Unione europea e l’approfondimento sul funzionamento e sull’organizzazione delle istituzioni democratiche europee.

“Un’iniziativa molto importante per capire le ragioni che ci hanno spinto a costruire questo percorso di integrazione settant’anni fa, per riflettere sui suoi valori e le sue potenzialità, e per contrastare le tante fake news che circolano – spiega l’assessora regionale al bilancio Emma Petitti -. Con questo bando abbiamo puntato, in particolare, a coinvolgere i giovani e a rafforzare la partecipazione dei territori alle politiche comunitarie e la loro capacità nel coglierne i vantaggi e le opportunità. Proprio su questo punto penso che la Regione possa essere un esempio virtuoso e d’ispirazione. Come ha certificato di recente la Commissione europea, l’Emilia-Romagna utilizza i fondi europei al massimo delle loro potenzialità, il che significa che sul nostro territorio vengono investiti 2.2 miliardi di euro per ridurre precariato e marginalità, per tutelare l’ambiente, per generare investimenti e nuovo lavoro. Al di là dell’aspetto tecnico, il dato dimostra come l’Europa possa rappresentare una fonte di crescita e sviluppo, diritti e buona occupazione. Le sue opportunità sono enormi. Abbiamo bisogno dell’Europa e per questo non dobbiamo farci ammaliare dalle sirene di chi cerca di indebolirla e screditarla”.

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