Emilia-Romagna e Lombardia: col Governo verso tavoli di confronto per una maggiore autonomia

Emilia-Romagna e Lombardia pronte a preparare insieme il negoziato con il Governo per ottenere maggiore autonomia secondo quanto previsto dall’articolo 116 della Costituzione. Per definire le modalità, lunedì 6 novembre si sono incontrati a Bologna il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, l’assessore al Bilancio e Riordino istituzionale, Emma Petitti, e gli assessori regionali lombardi Massimo Garavaglia (Economia, Crescita, Semplificazione) e Gianni Fava (Agricoltura). Il negoziato avverrà su determinate aree strategiche in cui si trovano le competenze sui cui le due Regioni chiedono maggiore autonomia, che potranno essere diverse a seconda delle specificità dei due territori. “Siamo di fronte alla possibilità concreta di ottenere un risultato che andrebbe a vantaggio dei cittadini e dei territori- hanno affermato il presidente Bonaccini e l’assessore Petitti- grazie alla gestione diretta di competenze in aree strategiche per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione. Non sono dunque importanti le differenze di schieramento politico, a noi interessa fare presto e bene, per vedere premiata una regione virtuosa quale l’Emilia-Romagna. Per questo- chiudono Bonaccini e Petitti- abbiamo apprezzato e condiviso con gli assessori Garavaglia e Fava l’intenzione di avviare un negoziato con il Governo che sia da subito efficace e in grado di portare a ciò che in Italia non è mai stato fatto, e cioè premiare, attraverso una maggiore autonomia, territori che lo meritano, per continuare a crescere e far crescere il Paese, nell’ambito dell’unità nazionale, per noi intoccabile”. Il 18 ottobre scorso il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini hanno firmato una Dichiarazione di intenti che formalizza l’avvio del percorso. L’assessora al Riordino istituzionale Emma Petitti ha commentato così questo ulteriore passo: “Siamo all’avvio di un rilevante percorso politico istituzionale del tutto inedito intrapreso dalla Regione che ci permette di chiedere al Governo e al Parlamento maggiore autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria sugli assi portanti della nostra legislatura e che sono al centro del Patto per il Lavoro, a cominciare dalla tutela dell’occupazione, dall’istruzione, dal commercio con l’estero, dalla rigenerazione urbana, dalla tutela della salute e dell’ambiente, alla governance locale. In un periodo storico in cui in Europa soffiano venti di indipendentismo e divisioni e più vicino a noi c’è chi invoca la separazione dell’Emilia dalla Romagna, la nostra Regione fornisce invece risposte concrete per conseguire spazi di autonomia. Noi non abbiamo scelto la via referendaria del consenso, a mio parere non opportuna, quanto invece la discussione, il merito, il confronto che da subito abbiamo avviato con le parti sociali ed economiche della nostra Regione con tutti i firmatari del “Patto per il lavoro”, con i Comuni attraverso Anci, le Province in sede Upi e con le forze politiche rappresentate nell’Assemblea legislativa. Tale confronto ha portato un’ampia condivisione nel merito e sul metodo riconosciuta da tutti gli attori sociali della nostra Regione. Forti di questo consenso, ci accingiamo,  già dalle prossime settimane, ad avviare un negoziato con il Governo nei dettagli dell’intesa,  ponendoci sempre l’obiettivo della garanzia del mantenimento dei livelli delle prestazioni ed il miglioramento delle performance dell’intero territorio regionale senza aumento di spesa pubblica”.

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