Buon compleanno alla Regione Emilia-Romagna che compie 50 anni!

𝗔𝗨𝗚𝗨𝗥𝗜 𝗥𝗘𝗚𝗜𝗢𝗡𝗜! 🎉
Compiono 50 anni le Regioni a statuto ordinario, ‘nate’ il 7 giugno del 1970.
Un traguardo importante, che oggi taglia ovviamente anche la Regione Emilia-Romagna!
Mezzo secolo di storia non facile per il nostro Paese, attraversato dalla lotta contro il terrorismo stragista, contro le mafie, caratterizzati dalla necessità di una crescita inclusiva accompagnata da un processo di modernizzazione della pubblica amministrazione e semplificazione delle procedure. Un contesto nel quale le autonomie territoriali sono state chiamate a fare la loro parte.
𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗺𝗶𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗼 𝗕𝗼𝗻𝗮𝗰𝗰𝗶𝗻𝗶 ⤵️
Nel corso di questi anni le Regioni hanno puntato a essere un punto di riferimento serio e concreto per le Istituzioni locali, per l’economia, per il mondo produttivo. E per i cittadini, per il ruolo decisivo che hanno, ad esempio, nel sistema di governo della sanità. Oggi ricorre l’anniversario dei primi cinquant’anni di vita delle Regioni, previste già nella Costituzione del 1948, ma di fatto attivate solo 22 anni dopo.
“Il 7 giugno – afferma Emma Petitti, presidente della Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna-celebriamo un traguardo importante: il 50^ anniversario dalla nascita ed entrata in funzione delle Regioni, istituite con una legge dello Stato nel 1970. È una lunga storia che in Emilia-Romagna, grazie alla collaborazione fra le forze politiche e le parti sociali, ha permesso di trasformare quella che era una delle zone più fragili dell’Italia unitaria in una delle regioni più ricche d’Europa. È una storia di donne e di uomini che hanno fatto della politica la passione della propria vita, perché sapevano che attraverso la lotta politica e la cultura amministrativa si poteva favorire il benessere di tutta la comunità”
“Il regionalismo – prosegue Petitti – si trova, soprattutto oggi, di fronte a una nuova sfida, da sviluppare nel rispetto della Costituzione e dell’unità nazionale, valorizzando al massimo il principio della ‘leale cooperazione istituzionale’, nella convinzione che la piena attuazione dello Stato delle autonomie sarebbe, anche a prescindere dall’emergenza, volano di sviluppo e della responsabilità dei singoli territori. Il tutto con la concertazione e la piena collaborazione da parte dei portatori di interesse”.
“Il dibattito politico e giuridico che inevitabilmente si riaprirà- conclude la presidente della Assemblea legislativa- non appena la crisi sanitaria rallenterà i suoi effetti, dovrà essere improntato alla realizzazione di sistemi snelli, che siano in grado di valorizzare in maniera efficace le peculiarità territoriali e non reprimerle. Superare le contrapposizioni tra territori e tra Stato centrale e periferico sarà il nuovo obiettivo”.
“Stiamo uscendo da una della fasi più difficili della storia repubblicana, causata da una pandemia senza precedenti che tuttora ci costringe a misure di protezione e prevenzione, ma che ora chiama il Paese a una ricostruzione che richiede il massimo dell’unità e della condivisione, basata su sostenibilità, sanità pubblica, universalistica e territoriale, innovazione e digitale, crescita e lavoro- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. I territori dovranno essere ancor più protagonisti. Passando anche da una riflessione sul ruolo che hanno avuto le Regioni in questi cinquant’anni di storia del nostro Paese. Anni anche difficili, per tanti aspetti. Anche qui, in Emilia-Romagna, dove abbiamo conosciuto il dramma delle stragi di matrice fascista, l’infiltrazione delle mafie e della criminalità organizzata, dalle quali non siamo immuni ma che vogliamo combattere senza votarci dall’altra parte”.
“Ma questa- prosegue il presidente della Regione- è anche la terra che ha saputo risollevarsi dal dramma del terremoto del 2012, che ha retto l’urto dell’emergenza Coronavirus, difendendosi all’inizio e poi contrattaccando grazie al suo sistema sanitario regionale al lavoro di squadra fatto insieme a sindaci e amministratori locali, al di là di colori politici e confini geografici, che ha saputo molto spesso anticipare il futuro, nel welfare come nei servizi, nella cultura come nell’alta formazione, nella ricerca come nelle nuove tecnologie, costruendo così la chiave del proprio successo. Ed è anche la terra che ha dimostrato di avere gli anticorpi per contrastare la violenza, per difendere i più deboli, per non lasciare indietro nessuno”.
“Abbiamo fatto tanta strada- sottolinea Bonaccini-, grazie anche a coloro che ci hanno preceduto chiamati dai cittadini a guidare questa Regione, e tanta resta ancora da fare. E la maggiore autonomia che abbiamo chiesto, per gestire direttamente alcune materie, così come previsto dalla Costituzione, senza chiedere un euro in più allo Stato, sulla base di un progetto scritto fin dall’inizio con tutte le parti sociali, le Università, le associazioni del Terzo settore, le professioni, ha una stella polare rappresentata dalla difesa dell’unità nazionale e dall’esercizio della solidarietà territoriale. In un confronto fra tutte le forze politiche presenti in Assemblea legislativa, i Gruppi di maggioranza e opposizione, prezioso, costante, aperto su questo tema così come su tutte le scelte relative alla comunità regionale”.
“Crediamo di poter dire con molta franchezza- concludono il presidente Bonaccini e la presidente Petitti- che la Regione Emilia-Romagna, l’istituzione Regione, ha saputo onorare il ruolo che la Costituzione le ha affidato: essere un soggetto responsabile, capace di stare al fianco dei propri cittadini, delle proprie imprese, di chi rappresenta il lavoro e il volontariato. Per disegnare, insieme, il nostro futuro”.
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