Autonomia differenziata: la nostra proposta consegnata alla ministra Stefani

Al Ministero per gli Affari Regionali con la ministra Erika Stefani per consegnare la nostra proposta sull’autonomia differenziata. 15 materie condivise con l’Assemblea legislativa e con le forze sociali, economiche ed istituzionali del nostro sistema regionale. Ambiti che riguardano le politiche strategiche dell’Emilia Romagna, per continuare a crescere ed essere competitivi.

“L’incontro è andato davvero molto bene, con la piena e reciproca volontà di collaborare insieme per arrivare all’obiettivo comune, che per quanto ci riguarda è la maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna. Con l’auspicio, ribadisco, che ci sia il via libera del Parlamento entro l’anno”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, esprime tutta la sua soddisfazione al termine della riunione avuta nel pomeriggio a Roma con la ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani, alla quale ha consegnato il progetto per ottenere un regionalismo differenziato per l’Emilia-Romagna, con la proposta, illustrata ieri in Assemblea legislativa e in precedenza alle parti sociali riunite nel Patto per il Lavoro, di un aumento delle competenze di cui la Regione chiede la gestione diretta. Alle 12 già definite, infatti, si aggiungonoagricoltura, acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria;cultura e spettacoloesport: in totale 15, tutte nell’ambito di aree strategiche comepolitiche per il lavoro,istruzione,sanità,tutela dell’ambiente e dell’ecosistema,relazioni internazionali e rapporti con la Ue.

“Ci sono le condizioni per accelerare- prosegue Bonaccini, affiancato nella delegazione regionale dall’assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti-. Infatti, possono già partire i tavoli tecnici di approfondimento sulle singole materie. Nel frattempo, la Regione perfezionerà la sua proposta anche sulle nuove materie presentate ieri in Aula: abbiamo intenzione di proseguire con il pieno coinvolgimento dei Gruppi consiliari e dell’Assemblea legislativa come fin qui accaduto, nonché con le rappresentanze sociali e istituzionali. Un aspetto- sottolinea-, quello della maggior condivisione possibile con la società regionale, molto apprezzato dal Governo”.

Prima dell’incontro, in Conferenza delle Regioni sempre sul tema del regionalismo differenziato Bonaccini e Stefani hanno condiviso, in positivo, altri due elementi: “Anzitutto altre Regioni stanno decidendo di intraprendere la strada che per primi come Emilia-Romagna abbiamo battuto, e questo ci conforta sulla bontà della scelta fatta. In secondo luogo, come si è visto anche nel dibattito in assemblea ieri, tutte le forze politiche condividono la scelta di fondo. Certo- precisa il presidente della Regione- ciascuno con la propria sensibilità e il proprio punto di vista, ma è estremamente importante e positivo che questo nuovo processo riformatore avvenga senza strappi e contrapposizioni”.

Infine, “abbiamo posto una questione di metodo sia in Conferenza delle Regioni, sia con la ministra, su cui abbiamo registrato consenso: affinché il percorso sia lineare, trasparente e non conflittuale, è importante individuare uno strumento normativo uguale per tutte le Regioni. È legittimo avere opinioni diverse su quale sia lo strumento preferibile. Noi abbiamo fatto le nostre proposte, e cioè una proposta di legge governativa sulla base dell’intesa definitiva con le Regioni, approvata dalle Camere a maggioranza qualificata, e ci confronteremo. Certamente non faremo barricate e non abbiamo preclusioni, purché si trovi la soluzione più efficace e condivisa per fare in fretta e bene. Ma alla fine- chiude Bonaccini- servirà una scelta comune e mi conforta aver trovato condivisione anche su questo”.

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