Approvato l’assestamento al bilancio 2019

Regione. Approvato l’assestamento di Bilancio, via libera alle misure di sostegno alle famiglie: oltre 30 milioni per l’abbattimento-azzeramento delle rette per nidi e l’aiuto per pagare l’affitto. Il presidente Bonaccini: “Provvedimenti senza precedenti nel Paese e un altro passo avanti per il nostro welfare. Una manovra per gli emiliano-romagnoli, senza mai toccare le tasse e iniziando a far risparmiare cittadini e imprese”

I fondi ai Comuni per rendere operativi i benefici già a partire da settembre: taglio delle rette dei nidi, stimato un risparmio medio di 1.000 euro figlio. Nel complesso, una manovra da 61 milioni di euro di mezzi solo regionali: risorse per il miglioramento dei Pronto soccorso (riduzione tempi d’attesa e accoglienza); strade di montagna; l’abbattimento delle barriere architettoniche; l’accesso al credito delle imprese e i contributi in agricoltura; il dissesto idrogeologico e le emergenze naturali e meteo; l’integrazione del trasporto ferro-gomma; l’impiantistica sportiva. Dall’avanzo dell’Assemblea legislativa, sostegno alle vittime di fallimenti bancari e i giudici di pace

Bologna – Un ulteriore passo in avanti per il sistema di welfare dell’Emilia-Romagna, per dare risposte concrete e di qualità a bisogni reali dei cittadini. Soprattutto attraverso le misure a sostegno delle famiglie, per le quali la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha stanziato oltre 30 milioni di euro con l’assestamento al Bilancio 2019 della Regione, approvato oggi dall’Assemblea legislativa.

Una manovra che muove mezzi regionali propri per quasi 61 milioni di euro, in parte provenienti da maggiori entrate e/o minori spese (29,3 milioni) e in parte da rimodulazioni (31,5 milioni di euro) legate soprattutto alla cancellazione degli interventi per il Reddito di solidarietà (RES), misura contro la povertà a sostegno delle persone in grave difficoltà economica introdotta dalla Regione e poi annullata dal Reddito di cittadinanza, che continuerà comunque a essere percepita da chi ne aveva maturato il diritto prima della sospensione e per tutto il periodo previsto (fino a un massimo di 18 mesi), e cioè oltre 10 mila nuclei familiari.

La rimodulazione dei fondi dei fondi RES va a beneficio soprattutto delle famiglie.

La Giunta ha infatti deciso di assegnare fondi ai Comuni per l’abbattimento o azzeramento delle rette degli asili nido a favore dei nuclei familiari con un Isee inferiore a 26 mila euro, per un risparmio stimato di 1.000 euro a figlio: 18,2 milioni per il prossimo anno scolastico 2019-2020 (7,3 milioni nel 2019 e 10,9 nel 2020).

Inoltre, 17 milioni sempre ai Comuni per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare l’affitto di casa (5 milioni nel 2019 e 12 milioni a regime).

“Partendo da una efficace gestione dei conti- ha detto il presidente Bonaccini intervenendo in Aula-mettiamo a disposizione ulteriori risorse per famiglie, imprese, territori. Questa è una manovra all’altezza di quanto fatto per gli emiliano-romagnoli in questi anni di legislatura. In Emilia-Romagna negli ultimi 5 anni non abbiamo aumentato le tasse, anzi, abbiamo iniziato ad alleggerire il carico fiscale a cittadini e imprese abolendo i superticket sanitari, facendo risparmiare così 32 milioni di euro l’anno agli emiliano-romagnoli, e facendo viaggiare gratuitamente sui bus delle città di partenza e arrivo i pendolari abbonati ai treni regionali”.

“E oggi, con i risparmi del Res, oltre 30 milioni di fondi regionali, soldi degli emiliano-romagnoli- ha aggiunto il presidente della Regione- abbattiamo o azzeriamo le rette dei nidi, con un risparmio medio di mille euro a figlio, e aiutiamo le famiglie in difficoltà a pagare l’affitto. Provvedimenti senza precedenti nel Paese con cui facciamo fare un altro passo avanti al nostro sistema di welfare, per dare risposte concrete a bisogni reali andando a ridisegnare un nuovo welfare dell’Emilia-Romagna”.

Forte attenzione anche ai territori montani: “Fare politiche per la montagna significa sostenere il lavoro e lo sviluppo delle infrastrutture. Per questo- ha sottolineato Bonaccini– abbiamo stanziato 36 milioni in tre anni per tagliare il 50 per cento dell’Irap per il il 90 per cento delle imprese di montagna e azzerandola per quelle nuove; istituiremo un fondo da 10 milioni di euro per contributi a fondo perduto fino a 30mila euro per l’acquisto o la ristrutturazione della casa in montagna da parte di giovani coppie e famiglie; e nell’assestamento prevediamo uno stanziamento straordinario di 5 milioni per le strade che vanno ad aggiungersi ai 10 stanziati dal Governo”.

Ancora, l’assestamento di bilancio assegna 1,6 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche e 3 milioni per maggiori interventi nell’ambito delle politiche sociali. Ben 5,3 milioni di euro sono destinati al Piano regionale per il miglioramento dei Pronto soccorso, con l’obiettivo affidato dalla Giunta alle aziende sanitarie di abbattere i tempi d’attesa e migliorare il comfort per pazienti e familiari.

“Con questa manovra- ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti – la Regione continua a puntare sul welfare, cultura e sviluppo dei territori. Proseguono gli investimenti su un modello di crescita sostenibile che non lasci indietro nessuno e anzi crei maggiori opportunità. Tra i settori su cui abbiamo puntato, anche lo sport e la cultura, due assi strategici della nostra Legislatura, indicatori di una buona qualità della vita e della civiltà di un territorio. Abbiamo rispettato gli obiettivi di finanza pubblica e ridotto ulteriormente l’indebitamento”.

Territori, imprese, cultura e sport: le altre misure della manovra

Sul fronte del territorio, della prevenzione del dissesto idrogeologico e degli interventi emergenziali in caso di eventi meteo, vengono stanziati 6 milioni, anche per rispristinare il fondo utilizzato in questi per far fronte alle conseguenze dei numerosi casi di maltempo che hanno colpito il territorio regionale. Un milione il contributo ad Arpae, l’Agenzia regionale prevenzione e ambiente.

La seconda rimodulazione guarda alle imprese, con il finanziamento dei fondi di garanzia per il credito per 2,5 milioni nel 2019, per 10 milioni complessivi nel triennio. Per quest’anno, la ripartizione vede 1,2 milioni sul Fondo di garanzia finalizzato ad agevolare l’accesso al credito delle aziende e 1,3 milioni sulla Legge 14 per l’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna.

Nella manovra di assestamento vi sono poi altri interventi diretti importanti, a partire da ulteriori contributi per l’impiantistica sportiva, incentivi per la pratica sportiva e a sostegno di grandi eventi sportivi per 1,4 milioni di euro.

Prosegue l’impegno per la cultura, che ha visto le risorse triplicate da inizio legislatura, nel 2015: l’assestamento prevede altri 2,6 milioni di euro per la promozione di eventi culturali.

Al settore trasporti e mobilità vanno altri 10,4 milioni: il 50% per l’integrazione ferro-bus e il 50% per investimenti infrastrutturali. 5 milioni di euro vanno alle strade di montagna.

Saranno poi trasferiti all’Agrea, l’Agenzia regionale che gestisce i pagamenti in agricoltura, 1,8 milioni.

Per il settore turistico, ulteriori risorse per interventi per il marketing e promozione turistica (+1,4 milioni) e per la manutenzione straordinaria dei porti (1,4 milioni in due anni).

Previsto il completamento della dotazione del Fondo Province per 10 milioni di euro finalizzato anche alla copertura delle esigenze di gestione dei parchi.

I fondi dell’Assemblea legislativa: dalle strade provinciali alle vittime di crisi bancarie

Importante anche l’utilizzo proveniente in gran parte dall’avanzo di amministrazione prodotto dall’Assemblea legislativa regionale. In particolare, 1,5 milioni sono destinati alla progettazione relativa a strade provinciali e 200mila euro agli indennizzi per la chiusura della strada Porrettana. 100mila euro andranno ai soggetti colpiti da crisi bancarie.

Sempre dai fondi messi a disposizione dall’Assemblea legislativa, al recupero del complesso storico delle Terme di Porretta vanno 100mila euro e al Museo Lamborghini 50mila euro. Ancora: 100mila euro per la Sacca di Goro e 150 mila euro per i giudici di pace.

 

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