Ho presenziato alla discussione della tesi di laurea di Patrick Zaki
Oltre a congratularmi con Patrick che si è laureato con 110 e lode, voglio esprimere la mia profonda stima per il conseguimento di un traguardo tanto importante in modo per nulla scontato e superando un vero e proprio percorso a ostacoli. Patrick è stato un esempio di coraggio, perseveranza e determinazione nonostante le sfide difficili che ha dovuto affrontare. Dopo essere stato rinchiuso in carcere quasi due anni come prigioniero politico, ancora oggi si vede negata dal suo Paese, l’Egitto, la libertà di tornare in Italia dove ha svolto il suo percorso di studi. Aveva chiesto un permesso speciale per essere a Bologna a discutere la tesi di persona, circondato dai suoi compagni e dai suoi insegnanti, ma non gli è stato accordato. Eravamo comunque in tanti a festeggiare la sua laurea pur con l’amarezza di non avere qui Patrick per poterlo abbracciare. Voglio infine ribadire che non dobbiamo spegnere i riflettori sulla vicenda di Zaki. L’Assemblea legislativa non lo farà finché a Patrick non verrà riconosciuta la possibilità di tornare a Bologna per celebrare la conclusione del percorso universitario e la ritrovata libertà.
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