Alcune considerazioni sull’esito del voto del 26 maggio
I risultati delle elezioni europee del 26 maggio a mio avviso stanno a dimostrare una cosa chiara: il Partito Democratico rappresenta l’unica valida alternativa alla deriva di destra, quella più pericolosa, rappresentata dalla Lega e assecondata fin da subito dal Movimento 5 Stelle.
Questi due mesi di lavoro seguiti alle primarie che hanno Nicola Zingaretti a Segretario hanno portato i loro frutti, ma non potevano stravolgere il trend nazionale. La narrazione della destra continua ad ammaliare e sedurre; uno stato di fatto che già si sapeva dai sondaggi, che è stato confermato nelle urne e che fa comunque male. Però la delusione va tramutata in stimolo.
Certo, c’è ancora parecchia strada da fare. In quanto opposizione dobbiamo fare sentire di più la nostra voce, essere più efficaci ed avere proposte alternative concrete rispetto agli atti che caratterizzano un’azione di governo assolutamente nulla. Ne abbiamo le potenzialità e ne siamo capaci.
Ora non è più sufficiente puntare il dito contro l’avversario, dipingendolo come “il brutto e cattivo”, ma serve portare idee credibili e rivendicare con orgoglio i risultati ottenuti in passato dai nostri governi, anche per confrontarli con quelli negativi dell’attuale.
Noi dobbiamo dimostrare di essere più forti di chi grida “al lupo al lupo” davanti agli sbarchi per raccogliere consenso e di chi continua imperterrito a passare da un’idea all’altra e a portare avanti un’operazione di screditamento delle istituzioni.
Il Partito Democratico c’è, è in risalita e la direzione imboccata è quella giusta. Per ora forse ci siamo limitati a recuperare la fiducia di una buona fetta degli elettori ‘storici di sinistra’ che ci avevano abbandonato ma è chiaro che questo non è sufficiente.
Completamente diverso invece è stato l’esito del voto amministrativo, in generale in Italia (dove occorrerà attendere l’esito di molti ballottaggi in diverse città per fare un bilancio complessivo) ed in particolare nei comuni della provincia di Rimini. Il risultato lo si può considerare straordinario. Nello stesso giorno in cui gli elettori hanno premiato la Lega a livello europeo, gli amministratori del centrosinistra hanno vinto quasi tutte le sfide nei sedici comuni dove si votava, in particolare in quelli dove il centrosinistra già governava.
Non era scontato, ma ancora una volta il buon amministrare e l’esperienza hanno pesato nelle scelte di voto dei cittadini, anche in realtà dove sono state strumentalizzate vicende delicate come quelle relative ai servizi sanitari: la gente ha premiato la serietà e la correttezza contro tentativi di strumentalizzazione che avevano unicamente fini politici.
Una caratteristica delle vittorie del centrosinistra nel riminese è stata quella di esserci presentati come PD uniti e, dove ve ne sono state le condizioni, anche aperti ad esperienze civiche che hanno permesso di ottenere risultati positivi per le coalizioni allargate. Molti dei nostri amministratori uscenti che si sono ripresentati al voto hanno vinto con risultati inequivocabili e questa è la stata la miglior prova della loro eccellente azione di governo.
Ripartiamo da qui, ripartiamo da loro e delle tante persone anche nuove che si sono impegnate alle elezioni candidandosi ad esempio nei consigli comunali; facciamolo sia per rilanciare l’azione del Partito Democratico che per prepararci alla prossima grande sfida che ci attende, quella di confermarci al governo anche della nostra regione, l’Emilia-Romagna, dove l’esito del voto previsto a fine anno non sarà assolutamente scontato ma sarà un appuntamento al quale ci presenteremo forti dei risultati raggiunti e della capacità di presentarci con un programma innovativo e fatto di proposte concrete e realizzabili.
Emma Petitti
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