A Trieste alla Conferenza nazionale delle presidenti regionali delle commissioni Pari opportunità.
Parità, Petitti: “Al lavoro per sviluppare un quadro di politiche integrate e omogenee in tutta Italia”
La presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna è intervenuta al convegno organizzato a Trieste dalla Conferenza nazionale delle presidenti regionali delle commissioni Pari opportunità.
“È iniziato un lavoro per sviluppare un quadro omogeneo di politiche di parità in tutto il Paese, tenendo insieme tutte le Regioni e le commissioni Parità. Bisogna cogliere tutte le opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offre per investire sulle donne e contro le diseguaglianze di genere”.
La Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti è intervenuta oggi a Trieste nel corso dell’incontro organizzato dalla Conferenza nazionale delle Presidenti regionali delle Commissioni Pari Opportunità dedicato a “Esperienze e prospettive delle Commissioni regionali e delle Province autonome”.
Petitti ha ringraziato il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Mauro Zanin, la Presidente della Commissione Pari Opportunità del Friuli-Venezia Giulia, Dusy Marcolin, e la Coordinatrice nazionale, Roberta Mori, per aver organizzato l’evento: “La condizione femminile misura la qualità democratica di un Paese e, quando favorevole, lo arricchisce, perché investire sul lavoro delle donne significa investire nell’economia e nella crescita di un territorio: di fronte all’aumento delle disuguaglianze che accompagnano la crisi che stiamo attraversando in questo momento storico, dobbiamo impegnarci a cogliere tutte le opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offre per investire sulle donne”.
Per Emma Petitti “bisogna fare di più per garantire la parità tra uomini e donne, bisogna superare le logiche di settore (istruzione-lavoro-maternità-economia-salute-violenza ecc.) per perseguire l’obiettivo di una collettività più matura, più giusta e più ricca. In Italia c’è ancora molto da fare, sia rispetto agli strumenti legislativi che ci siamo dati a livello nazionale e regionale, sia in riferimento ai dispositivi con cui si è inteso dare attuazione a quelle norme, la cui efficacia si scontra con la frammentazione delle realtà territoriali e di governance, le resistenze del sistema generale e una cultura diffusa spesso poco rispettosa della parità di genere”.
La presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha sottolineato come “operiamo in una situazione complessa, ma determinante per il futuro del nostro Paese”.
Per l’immediato futuro, la presidente Petitti ricorda come “debba essere supportato e favorito il cambio di un modello culturale ancora molto radicato in Italia che vede le donne confinate in ruoli di cura e non proiettate verso la realizzazione personale: le donne sono soprattutto impegnate nel settore dei servizi, caratterizzato da contratti precari. La conseguenza è molto spesso una minore retribuzione e un’inferiore sicurezza economica”.
Petitti ha anche ricordato come “serve trovare un terreno comune per tutte le Regioni, Assemblee e Commissioni. Siamo al lavoro per definire un percorso sinergico e di reciproco rafforzamento”.
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