Un bel momento formativo in Assemblea legislativa sul tema dell’Intelligenza Artificiale

Assemblea legislativa e futuro con le nostre ragazze e i nostri ragazzi: il supercomputer Leonardo e le nuove frontiere della tecnologia e delle intelligenze artificiali per uno sviluppo sostenibile. È importante che l’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna continui ad essere tramite tra le nostre comunità e la Regione Emilia-Romagna per aggiornare, informare e sviluppare conoscenze, dando nel contempo 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘀𝘂 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮.

 

IL MIO INTREVENTO DI SALUTO

Buongiorno a tutte e a tutti,

innanzitutto vorrei ringraziare tutti voi per la presenza qui oggi a questa bella iniziativa messa in campo dall’Assemblea legislativa, dal Cineca e da altri enti.

A metà dicembre abbiamo organizzato, sempre con studenti come voi e non solo, un’altra iniziativa, più a carattere seminariale, presso il campus universitario di Rimini; e fu un successo, per partecipazione ed interesse.

le basi dell’intelligenza artificiale siano state poste da anni mentre ora ci troviamo davanti a una trasformazione epocale grazie alla potenza di calcolo e a una quantità incredibile di dati. Con ChatGpt anche il grande pubblico ha potuto toccare con mano la capacità di questi sistemi ed è partita la grande corsa allo sviluppo di queste tecnologie. Un impulso determinante, in Emilia-Romagna, arriva dal supercomputer Leonardo, il sesto calcolatore più potente al mondo realizzato al Tecnopolo di Bologna, che sfrutta la grande capacità di calcolo per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale e algoritmi di apprendimento automatico. Ma l’intelligenza artificiale non è solo una questione tecnologica. È un fenomeno che richiede una riflessione profonda anche di carattere etico e sul tipo di società che si vuole costruire.

Le opportunità e le sfide che l’intelligenza artificiale pone toccano, infatti, tutte e tutti, le modalità di erogazione dei servizi, il modo di essere e fare impresa, l’essenza e il ruolo dell’Amministrazione e delle Istituzioni ad ogni livello.

Stiamo vivendo un passaggio epocale, una rivoluzione che ha già cambiato il nostro modo di muoverci nel mondo e nella società. Le potenzialità dell’intelligenza artificiale sono molteplici, ma è altrettanto necessario promuoverne uno sviluppo e un utilizzo etico e regolamentato: credo che questa sia la sfida più significativa.

Anche noi come regione stiamo cercando di cogliere le opportunità che l’intelligenza artificiale consegna a un organo istituzionale, all’amministrazione regionale e alle sue funzioni: insieme a Cineca, nell’ambito di un accordo di collaborazione che abbiamo sottoscritto insieme al professor Ubertini lo scorso maggio, vogliamo realizzare azioni rivolte ai giovani e al mondo della scuola, diffondere la cultura delle tecnologie dell’informazione e l’etica nell’utilizzo dei nuovi sistemi di intelligenza artificiale, affinché i giovani vengano educati a una comprensione critica ed etica. In Commissione europea è stato approvato il primo regolamento sull’intelligenza artificiale: siamo nel pieno di questo processo e sapere che l’Europa ci può guidare in tema di diritti, sicurezza ed etica e fondamentale.

Rispetto all’intelligenza artificiale si sta sviluppando un crescente fermento scientifico e culturale, di infinite possibilità, e di modernizzazione, che può segnare un passaggio importante per la nostra società sotto molteplici aspetti.

All’indomani della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, meglio conosciuta come COP28, alla quale ho avuto l’onore di partecipare in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, e alla luce delle tematiche e delle strategie emerse dal confronto tra i rappresentanti istituzionali e i leader mondiali, si consideri come le applicazioni scientifiche dell’intelligenza artificiale possono consentire di acquisire ed elaborare dettagliatamente e velocemente dati, informazioni e proiezioni sugli ecosistemi del Pianeta e sui miglioramenti e peggioramenti climatici ed ecologici, sullo stato di salute delle specie, sul progressivo surriscaldamento e su molti altri aspetti attinenti al clima: in altri e più semplici termini, per monitorare la salute del nostro Pianeta è necessario raccogliere e analizzare puntualmente un’enorme quantità di dati, utilizzare potenti algoritmi e utilizzare grandi capacità di calcolo e, a tali fini, avere a disposizione strumenti di intelligenza artificiale consente anche di elaborare soluzioni efficaci a problemi difficili e criticità che ostacolano un’effettiva transizione ecologica.

Nel medesimo senso di come gli strumenti di intelligenza artificiale possano contribuire in modo decisivo a contenere gli effetti climalteranti, si pensi – per considerare un aspetto molto vicino alla nostra vita di tutti i giorni – agli impianti di riscaldamento delle abitazioni e degli ambienti regolati mediante l’intelligenza artificiale: questi apparecchi sanno quando accendersi e quando spegnersi in base al comportamento delle persone, consentendo così, da un lato, di contenere i consumi con conseguenti effetti favorevoli per l’ambiente e, dall’altro, di risparmiare in termini di risorse economiche.

Uno strumento importante, quindi, peraltro capace di porsi come supporto molto rilevante alle politiche della Regione Emilia-Romagna già da tempo messe in campo per tutelare la qualità dell’aria partendo proprio dagli impianti di riscaldamento, di cui viene promosso l’efficientamento e la sostituzione con impianti di ultima generazione anche mediante un incentivo economico riconosciuto dalla Regione stessa.

Anche l’organizzazione dei servizi resi alle cittadine e ai cittadini potrebbe trarre giovamento dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale: ad esempio, immaginiamo di gestire con l’IA alcuni servizi, come raccolta differenziata, traffico, parcheggi, semafori: si potrebbe ottenere un loro efficientamento, con costi minori per la collettività.

Si pensi, ancora, alla produzione di farmaci migliori e più efficaci mediante sistemi di intelligenza artificiale.

Questa sfida deve essere affrontata anzitutto sotto il profilo normativo, della regolamentazione, che deve essere capace “di tenere i tempi” dello sviluppo tecnologico.

Regolamentazione, quindi, ma a quello livello ordinamentale?

Come evidenziato anche dal Presidente Mattarella intervenuto nel merito della questione, servono regole europee, dinanzi a fenomeno che, come sappiamo, ha implicazioni anche a livello sovranazionale: in altri termini, occorre seguire una “via europea” alla regolamentazione del digitale.

In questa direzione, il “Regolamento sull’intelligenza artificiale” proposto dalla Commissione Europea nel 2021, che a dicembre scorso ha avuto un ulteriore passaggio verso l’approvazione definitiva, è il primo tentativo di fornire un quadro giuridico olistico per l’IA.

L’intesa sul Regolamento – che, come evidenziato dalla Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, rappresenta un “momento storico per l’Europa digitale” – è stata raggiunta dopo un negoziato record di 36 ore, dato quest’ultimo che evidenzia l’attenzione e anche la difficoltà nel trovare un accordo comune su temi estremamente delicati, con un “approccio basato sui rischi” che possono emergere dall’utilizzo non corretto degli strumenti di intelligenza artificiale: si pensi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo della sicurezza pubblica, con particolare riguardo ai sistemi di identificazione biometrica in tempo reale e a distanza, come il riconoscimento facciale, il cui uso sarà “limitato” e consentito solo in spazi accessibili al pubblico a fini di applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti.

Si pensi anche alle modalità di individuazione delle fake news, tema quest’ultimo che – tra l’altro – ha fortemente messo in discussione l’affidabilità delle informazioni che si trovano sui social network e sui motori di ricerca e che – quindi – deve richiamare ognuno di noi all’importanza dell’approfondimento, del confronto, della memoria e del pensiero critico.

E su questo mi rivolgo a voi con molta enfasi care ragazze e cari ragazzi.

A tale “inquinamento informazionale” è, quindi, necessario rispondere, lavorando su diversi fronti: sull’aspetto educativo, innanzi tutto, affinchè gli utenti sviluppino maggiore attenzione e senso critico, le piattaforme dovrebbero essere più etiche e i legislatori maggiormente fermi nel normare il settore.

Con un approccio a mio avviso corretto, pertanto, l’Unione europea si è fermamente orientata nel senso di regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in un contesto di sicurezza, trasparenza e responsabilità. Bilanciare i diritti in gioco non è certo semplice, basti pensare ai rischi sulla privacy e su forme di discriminazione tecnologica; tuttavia, l’Unione sta facendo un passo fondamentale verso la creazione di un “ecosistema di intelligenza artificiale” che possa essere sicuro, etico e favorevole all’innovazione.

A livello interno e territoriale, credo che sia – quindi – doveroso e necessario allineare le nostre politiche agli standard europei, promuovendo un uso dell’intelligenza artificiale che sia al servizio, a supporto, di cittadine e cittadini, delle imprese, della società, delle Istituzioni e dell’Amministrazione e che – al contempo – sia improntato alla sicurezza e alla prevenzione dei rischi.

Chiudo citando il Supercomputer Leonardo, il sesto calcolatore più potente al mondo realizzato presso il Tecnopolo di Bologna, che sfrutta la grande capacità di calcolo per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale e algoritmi di apprendimento automatico.

In particolare, questa tecnologia ci dà la grande possibilità di uscire dalla logica dell’oligopolio delle grandi multinazionali dei dati, per permettere alle aziende locali e ai nostri talenti di utilizzare i volumi di calcolo di una macchina che non ha rivali in Europa. E rimanendo sul tema “talenti”, vorrei ricordare come vada in questa direzione la legge regionale approvata a febbraio scorso dall’Assemblea legislativa per valorizzare le eccellenze dei nostri territori, riportando i “cervelli in fuga” a casa e dando loro una prospettiva e i mezzi tecnologici per sviluppare le loro idee.

Non ultimo, lo stimolo continuo dell’Università di Bologna, polo di eccellenza per l’innovazione e lo sviluppo di intelligenza artificiale per migliorare i processi produttivi, la meccatronica automobilistica e il settore agroalimentare.

Questo per dire, e concludo, che nel quadro della normativa eurounitaria, con la collaborazione a tutti i livelli istituzionali e della società, possiamo trasformare le sfide dell’intelligenza artificiale in opportunità per un futuro migliore, lavorando insieme anche per inserire nuove competenze utili a formare le lavoratrici e i lavoratori di domani a qualunque livello: scolastico, accademico e professionale. Possiamo farlo, dobbiamo farlo, avendo un “ecosistema” solido di infrastrutture, fertile di competenze ed eccellenze, sia pubbliche che private. Occorre la consapevolezza e il contributo di tutte e tutti, amministrazioni, scuole, cittadini e imprese e per quelle delle giovani generazioni.

 

Auguro a tutte e tutti un buon lavoro .

 

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