Oggi a Bologna a due eventi legati a progetti per detenuti.

I temi del carcere, i detenuti, i loro diritti e i loro problemi, sono per noi molto importanti.
Essere qui, oggi, all’evento ‘Perché ne valga la pena. Esperienze di reinserimento’ insieme all’arcivescovo e cardinale, Matteo Zuppi, alla direttrice del carcere di Bologna, Rosa Alba Casella, al garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, e tanti altri operatori ed esperti nel settore, è un segnale forte.
Il lavoro, anche in carcere, è un diritto, ed è un segno di civiltà.
Da subito occorre favorire percorsi, anche attraverso la presa di coscienza degli errori fatti, che consentano a questi uomini e donne, di riprendersi la propria vita. Un trattamento pedagogico-risocializzante con obiettivi chiari. Per ripartire, per ricostruire.
La  Regione Emilia-Romagna è tra le regioni più attive in questa direzione, e il progetto di Marchesini Group, Fid (Fare impresa in Dozza), ne rappresenta un esempio virtuoso.
Sempre in mattinata abbiamo inaugurato la struttura di accoglienza per detenuti in misura alternativa ‘Casa Don Giuseppe Nozzi’ con il sindaco di Bologna Matteo Lepore, l’Assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla e la presidente di quartiere Federica Mazzoni.
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