Manifestazione a Rimini in vista delle elezioni politiche del 25 settembre
Il mio intervento
Un grande grazie e un benvenuto a tutti voi, che questa sera avete scelto e deciso di partecipare a questa iniziativa a pochi giorni dal 25 settembre. La prossima domenica, lo sappiamo, sarà una domenica importante, segnerà per tutti noi l’affermazione di una scelta di campo.
E noi abbiamo scelto da che parte stare, di stare nel campo democratico e progressista; perché è la condizione prioritaria per avere stabilità nell’azione di governo, per la difesa delle istituzioni nel segno di una identità europea fondata sulla pace, sulla libertà, sul riconoscimento delle differenze e sulla difesa del valore della nostra moneta rispetto all’inflazione e alla crescita dei prezzi.
Tutti noi in questa piazza stiamo con l’Europa; con l’Europa delle opportunità, con l’Europa delle Next generation EU e del Pnrr per creare lavoro, aumentare le interconnessioni, favorire la crescita economica degli Stati senza aumentare il debito alle nuove generazioni.
I giovani appunto, quelli che fra tre giorni, Il 23 settembre, in migliaia, torneranno in piazza per lo sciopero per il clima. La politica delle responsabilità non può essere sorda e cieca di fronte all’emergenza climatica. Un ennesimo dramma a pochi chilometri da qui ha travolto i comuni delle Marche, lasciando danni e vittime. Dobbiamo agire ora perché questo e’ il tempo che ci è dato, lo dobbiamo ai nostri figli e alle nostre comunità, non avremo altre occasioni.
E allora vogliamo che l’ambiente sia al centro delle politiche del nostro Paese. In Emilia-Romagna lo abbiamo fatto. Il patto per il lavoro voluto da Bonaccini nel 2015 non a caso è diventato nel 2020 patto per il lavoro e per il clima, perché qualità del lavoro e qualità dell’ambiente devono poter convivere.
E anche per il nostro paese vogliamo un grande piano di investimenti contro il dissesto ambientale fatto di opere e infrastrutture. E l’’occasione unica che oggi abbiamo di fronte con i fondi che verranno destinati dal Pnrr rappresentano per noi e per l’intero paese una straordinaria opportunità e quindi basta con l’idea propagandistica della destra di dover rinegoziare questi fondi. Questi fondi europei vanno utilizzati per investimenti, per aumentare la qualità della vita dei nostri cittadini, per gli asili nido, per le politiche attive del lavoro, per abbattere le diseguaglianze sociali.
Ed in Emilia-Romagna sappiamo farlo!! Lo abbiamo già dimostrato. Non è un caso che oggi siamo la regione che prima di altre ha utilizzato tutti i fondi europei. Soltanto una cifra, nel settennato 2014/2022 la nostra regione ha utilizzato tutti i fondi europei ad essa destinati, oltre 2,2 miliardi di euro sostenendo i nostri comuni nei progetti in questi anni e rendendo le città più belle e vivibili. In buona sostanza per difendere e realizzare i principi e valori in cui crediamo
E allora noi abbiamo il dovere di unire sogni, speranze, visioni, cuore e grande capacità amministrativa per affrontare la complessità di questo presente. E stasera lo diciamo insieme. Con le sindache del nostro territorio (Alice, Mirna, Franca, Daniela), donne protagoniste del buon governo e della politica locale, con alcuni dei sindaci del nostro Paese, che ringrazio, col presidente Bonaccini e con il nostro candidato Andrea Gnassi. Buona Politica e buon governo.
Noi vinceremo questa sfida nel paese se sapremo tenere insieme famiglie, mondo del lavoro e imprese. Con lo spirito che ha sempre caratterizzato anche l’operato delle nostre amministrazioni locali che hanno saputo fare la differenza investendo su sanità, difesa strenua dello Stato sociale, sostegno alla non autosufficienza, sostegno alla rete educativa e agli asili nido, tenendo insieme diverse generazioni, dai bambini agli anziani: la coesione sociale perchè, ricordiamocelo, dove governa il centro sinistra nessuno è lasciato solo, nessuno è rimasto indietro.
E poi, fatemelo dire con forza, cogliendo il pensiero anche delle nostre sindache e delle tante donne qui presenti. Noi vogliamo una società aperta dove non si attacchi la libertà e l’autonomia delle donne. Per la destra il modello di famiglia e quello dell’Ungheria, dove Orban dice che le donne non devono essere troppo istruite se no salta il modello sociale.
La nostra invece è una idea diametralmente opposta; una società aperta e libera la si vede da due indicatori: donne e giovani che lavorano, donne e giovani protagonisti nella società. Perché è cosi che aumentiamo il Pil e la competitività del paese e lo si rende più forte nell’affrontare sfide difficili ed inedite. Non è un caso che in Emilia-Romagna, grazie alle nostre politiche, abbiamo il tasso di occupazione femminile più alto in Italia, 66,4% contro una media nazionale del 51.
E allora diciamolo, noi scommettiamo su una società libera, aperta al mercato, alla concorrenza, competitiva e che difenda gli ultimi. Perché nella vita a volte basta poco per vedere cambiate le proprie condizioni sociali ed economiche. E allora noi è lì che dobbiamo stare e dare risposte. L’alternativa a tutto questo sappiamo qual è! Lucrare voti sulla paura e sull’insicurezza compresa quella di impedire a ragazzi nati in Italia da genitori stranieri di veder riconosciuto un diritto sacrosanto come lo ius scholae.
E lasciatemelo dire, non è accettabile, che questa fase storica ci ponga di fronte a precarietà e incertezza quando si parla di Lavoro. Un paese, l’Italia, che non ha visto crescere i salari negli ultimi trent’anni e quindi noi vogliamo che si intervenga sui contratti aumentando salari e diminuendo le tasse sul lavoro.
L’Italia che fa la differenza è quella che si rimbocca le maniche, che non si volta dall’altra parte quando qualcuno sta male, che sa andare oltre le proprie appartenenze e differenze. Che coltiva la propria identità democratica fondata sulla costituzione italiana. E Rimini e la sua storia appartengono a questo solco.
Una città bombardata e completamente distrutta nella seconda guerra mondiale, medaglia d’oro al valor civile che è diventata una tra le principali mete turistiche d’Europa proprio perché ha saputo tenere insieme sostenibilità ambientale, sviluppo economico e innovazione.
Una storia di buon governo che ha visto negli ultimi 10 anni protagonista Andrea Gnassi. Ed è anche per questo che abbiamo scelto Andrea capolista nel proporzionale della Romagna oltre che candidato nel collegio di Rimini, per portare le nostre peculiarità e istanze come territorio a Roma.
Perché se l’Italia, grazie al campo democratico e progressista e alle amministrazioni di centro sinistra saprà fare la differenza come fa l’Emilia-Romagna, allora il paese sarà più democratico, libero, aperto, civile, umano, perché proprio di umanità abbiamo bisogno.
E allora nessun destino è già scritto e ognuno di noi può fare la differenza fino all’ultimo voto; per questo chiedo con forza e convinzione di votare Partito Democratico!
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