La Sessione Europea approda in Assemblea legislativa
Il mio intervento in apertura di seduta
Colleghe e Colleghi,
Presidente Bonaccini, Vicepresidente Schlein e Assessori regionali,
sono onorata di portare i saluti istituzionali di apertura della Sessione europea dell’Assemblea legislativa per l’anno 2022.
Vorrei innanzitutto ringraziare e dare il benvenuto al dott. Carlo Corazza, Capo Ufficio del Parlamento europeo in Italia, per aver accettato il nostro invito, la cui presenza conferma la vicinanza delle Istituzioni europee al nostro territorio e a tutte le cittadine e a tutti i cittadini emiliano-romagnoli.
La Regione Emilia-Romagna, con la legge regionale n. 16 del 2008, si è dotata da anni di un proprio modello per la partecipazione alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea. La Sessione europea è il fulcro di questo processo e il momento di sintesi politico – istituzionale su quanto la Regione ha fatto per dare attuazione alle leggi europee e concretizzare principi e indirizzi comuni a tutti i Paesi dell’Unione. Ma è anche l’occasione per individuare i temi e le iniziative future, tra quelle annunciate dalla Commissione europea nel suo programma di lavoro, che la Regione ritiene particolarmente importanti per il suo territorio.
A tale proposito, vorrei ringraziare anche i Presidenti delle Commissioni assembleari per il lavoro proficuo svolto per arrivare all’odierna seduta dell’Assemblea legislativa, in particolare la Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali, quale Commissione referente per i rapporti con l’Unione europea. Ascolteremo più tardi la Relazione del Presidente, Massimiliano Pompignoli, che darà conto all’Aula dello svolgimento dei lavori e del dibattito politico sulla base del quale è stata formulata la risoluzione di indirizzo.
Un ringraziamento doveroso va, inoltre, a tutte le collaboratrici e a tutti i collaboratori dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale che in modo coordinato e collaborativo hanno lavorato a supporto di tutto il processo. Quest’anno lo sforzo è stato ancora maggiore considerato che molte strutture sono impegnate a supportare il sistema regionale nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nell’allocazione delle risorse europee. Lo abbiamo detto tante volte: dobbiamo cercare di trarre il massimo risultato da queste opportunità per il futuro del nostro territorio.
Come ogni anno, l’esame del Rapporto conoscitivo della Giunta regionale e il Programma di lavoro della Commissione europea, è stato arricchito dal contributo degli stakeholder del territorio in occasione dell’Udienza conoscitiva che si è svolta il 23 febbraio e che, come previsto dalla normativa vigente, ha visto il coinvolgimento della Rete europea regionale.
In questi due anni, la pandemia ci ha messo di fronte a sfide molto difficili e l’Unione europea ha risposto con strumenti forti e nuovi. Ora le fondamenta della nostra democrazia e della nostra pace, che forse troppo spesso diamo per scontate, sono state scosse con ancora maggiore violenza dall’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. Tutti gli equilibri internazionali sono stati messi in discussione e l’economia europea, che si stava ancora rialzando dalle conseguenze del Covid, è stata nuovamente e duramente colpita.
E in questo quadro, al centro restano due temi, tra loro strettamente legati: il Green Deal e il Futuro dell’Europa.
Il 40 per cento del gas naturale importato dall’UE proviene dalla Russia. La volontà dell’Unione europea di affrancarsi dalle fonti energetiche fossili è costretta quindi ora a fare i conti con la necessità di imporre progressive sanzioni alla Russia per indurla a sedersi al tavolo dei negoziati e favorire la fine del conflitto. In questo scenario, il tessuto produttivo sta soffrendo molto ed è quindi importante impegnarsi per riuscire a mantenere un delicato equilibrio tra gli obiettivi che la UE si è data per legge con la normativa europea per il clima e la sostenibilità economica del percorso tracciato nella strategia per il Green Deal.
Ma quale futuro vogliamo? Il 9 maggio, simbolicamente il giorno della “Festa dell’Europa”, si è svolto l’evento di chiusura della Conferenza sul futuro dell’Europa. La Commissione europea, nonostante le difficoltà della pandemia, ha lanciato l’anno scorso questo processo di partecipazione democratica senza precedenti che ha dato l’occasione ai cittadini europei, attraverso più di 6 mila eventi di esprimersi e avanzare proposte per la definizione delle future politiche europee.
Proprio al fine di realizzare in concreto queste proposte “ambiziose e costruttive”, il Parlamento europeo ha già adottato una risoluzione per dare seguito alle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa. Alcune proposte richiedono modifiche ai Trattati, ad esempio per quanto riguarda la semplificazione dell’architettura istituzionale dell’Unione, una maggiore trasparenza rispetto al processo decisionale e una nuova riflessione sulle competenze dell’Unione stessa. Per questo motivo, il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione parlamentare per gli affari costituzionali di preparare delle proposte di riforma dei Trattati.
Quando si parla di futuro non si può non parlare di giovani. Il 2022, proclamato l’anno europeo dei giovani, sarà dedicato alla riflessione sul futuro dei giovani e sulla loro partecipazione attiva alla costruzione del futuro dell’Europa, e questo diventa ancora più centrale se pensiamo che i due anni di restrizioni dovuti alla pandemia hanno colpito moltissimo i giovani nei loro percorsi di crescita, con conseguenze che stiamo valutando e affrontando.
Il 2022 segnerà anche tappe importanti per l’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali. L’Emilia-Romagna è da sempre molto impegnata sul fronte del rispetto e della promozione dei diritti, della parità, dell’inclusione, della partecipazione, della cura, dell’assistenza, della dignità dei cittadini e delle cittadine. In particolare, mi sia consentito richiamare due leggi regionali del 2014, la n. 6 ossia la “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” e la n. 2 a sostegno del caregiver familiare, a cui è sottesa l’essenza dell’Assemblea legislativa, come “Assemblea dei diritti”.
Questa che si concluderà oggi in Aula è la XIV Sessione europea, ma la prima che abbiamo svolto con una guerra in atto nel cuore dell’Europa.
La Regione Emilia-Romagna si è impegnata generosamente a fare la sua parte per aiutare il popolo ucraino e a questo proposito ricordo la recente legge regionale che l’Assemblea legislativa ha approvato lo scorso 8 aprile recante “Misure urgenti di solidarietà con la popolazione dell’Ucraina”, per sostenere le popolazioni civili colpite dalla guerra con interventi a carattere umanitario, di cooperazione, di ricostruzione, di assistenza sociale e sanitaria, finanziati con le risorse introitate tramite la raccolta fondi “emergenza Ucraina” in cui confluiscono i proventi derivanti da pubbliche sottoscrizioni.
Colgo lo spunto della solidarietà e della generosità, per rendere omaggio alla figura del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, uomo di grandissimo spessore umano che ci ha lasciato pochi mesi fa e che si è sempre battuto per la difesa dei diritti umani.
Ricordo le parole commoventi che pronunciò in occasione della sua visita a Fossoli nel luglio 2021:
“Mi hanno sempre colpito gli occhi delle vittime, dell’umanità privata dell’umanità. Sono sempre gli stessi: quelli delle foto nei lager, che ritroviamo in tutti coloro che cercano di salvarsi, nelle donne umiliate, nei bambini smarriti, in coloro che annegano, gli occhi dei profughi siriani, delle mamme sui gommoni nella corsa verso la felicità che non arriverà mai per la nostra indifferenza”.
Di fronte ad un modo che cambia velocemente e che ci ha costretto a fare del concetto di resilienza la cifra di ogni politica e di ogni scelta, i principi, i diritti e le libertà sui quali si fonda l’Unione europea vanno difesi e alimentati ogni giorno. È anche con questo obiettivo che la Regione Emilia-Romagna negli anni si è sempre più impegnata per rafforzare la partecipazione dei suoi cittadini alle scelte delle istituzioni, per valorizzare la cittadinanza europea e per comunicare e diffondere i valori che ci tengono insieme da 70 anni, in pace.
Grazie. A questo punto passerei subito la parola alla Vicepresidente Schlein.
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