Inaugurata in Regione la mostra sul 50° anniversario dello Statuto Regionale
Lo Statuto della Regione Emilia-Romagna compie 50 anni. La mostra inaugurata dai presidenti Petitti e Bonaccini.
Un cammino di conoscenza sulla nascita della Regione, a seguito delle elezioni del 7 giugno 1970, attraverso testi, documenti, personaggi, fotografie, opere d’arte. Sono i contenuti dell’esposizione storico-documentale “Lo Statuto della Regione Emilia-Romagna compie 50 anni“, organizzata e curata da Gloria Evangelisti, Sandro Malossini, e Anna Sepe, con la quale l’Assemblea legislativa celebra la ricorrenza nel 50° anniversario dell’adozione del primo Statuto della Regione Emilia-Romagna.
La mostra, inaugurata oggi 14 giugno dalla presidente dell’Assemblea Emma Petitti e dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, è visitabile fino al 16 luglio negli spazi espositivi di via Aldo Moro 50. La celebrazione avviene nella stessa giornata in cui lo Statuto fu pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione, il 14 giugno 1971, a seguito dell’approvazione della Legge n. 342 del 22 maggio 1971, a norma della Costituzione.
Presenti all’inaugurazione Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio della Regione Veneto nonché presidente della Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, e Diego Bernardis, presidente della commissione Affari istituzionali e statutari del Consiglio regionale della Regione Friuli-Venezia Giulia, in rappresentanza del Consiglio regionale, che hanno portato un saluto e un messaggio di vicinanza istituzionale.
“Attraverso questa mostra- commenta la presidente Emma Petitti– alcune persone ricorderanno gli eventi storici di cui sono state partecipi, mentre i più giovani scopriranno la trasformazione, il significato e l’importanza che l’Istituzione, allora come oggi, riveste. Credo che in Emilia-Romagna la Regione abbia saputo onorare il ruolo che la Costituzione le ha affidato: essere un soggetto responsabile, capace di stare al fianco dei propri cittadini, delle proprie imprese, di chi rappresenta il lavoro e il volontariato. Per disegnare, insieme, il nostro futuro. Come testimonia questa bellissima esposizione, abbiamo fatto tanta strada, grazie anche a coloro che ci hanno preceduto, chiamati dai cittadini a guidare questo ente, e tanta ne resta ancora da fare anche alla luce delle importanti sfide che ci aspettano nei prossimi mesi. Abbiamo affrontato un periodo difficilissimo, dimostrando che anche in una fase emergenziale come quella legata alla pandemia la Regione ha saputo fare tesoro di valori come unità e solidarietà. Valori che guidano l’azione politica volta al raggiungimento di una crescita culturale, sociale e democratica. Una felice sintesi di come la collaborazione fra Enti, Istituzioni e persone rappresenti la via da seguire per costruire un futuro migliore”.
“La nascita delle Regioni- sottolinea il presidente Stefano Bonaccini– avviene in un periodo di grandi trasformazioni e innovazioni del nostro Paese. Un processo di modernizzazione che, pur in un decennio di forti tensioni sociali e politiche, attraversò trasversalmente la società italiana con l’introduzione – tra i vari provvedimenti – dello Statuto dei lavoratori, della legge sulle madri lavoratrici, del nuovo diritto di famiglia e della maggiore età a 18 anni, l’istituzione del Servizio sanitario nazionale. Con le Regioni si guarda alla valorizzazione dell’autonomia territoriale e del contributo che dai territori arrivava alla crescita del Paese. Per aumentare l’ascolto dei cittadini e delle comunità locali, dare loro risposte più efficaci e in minor tempo, aumentando partecipazione e inclusione. Oggi, quella missione è ancora attuale e questa mostra ce lo ricorda, mettendo in evidenza anche quanto l’Emilia-Romagna sia stata sempre protagonista nel promuovere un cambiamento capace di guardare al presente e al futuro. A maggior ragione oggi, nel momento in cui siamo chiamati a costruire un domani diverso, che metta al centro la persona, fondato sulla piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
La presentazione dell’esposizione spazia dalle parole del semiologo riminese Paolo Fabbri sul pannello introduttivo, “Per vivere il presente si può guardare ai problemi del futuro con le risorse certe del passato”, alla clip delle immagini, pubblicizzate per la prima volta, dei consiglieri regionali e degli eventi istituzionali che hanno contraddistinto l’attività di questa Regione, provenienti dall’Archivio fotografico dell’Assemblea legislativa, collocato presso la Biblioteca dell’Ente, fino al video L’Emilia-Romagna raccontata da Carlo Lucarelli.
Fra gli oggetti d’arte e documentali sono esposti: la ceramica Emilia-Romagna di Carlo Zauli realizzata in 400 esemplari per conto del Consiglio regionale nel 1995; la scrivania dell’Anonima Castelli del 1970, uno dei primi elementi d’arredo acquistati dal Consiglio regionale, il tavolo Doge di Carlo Scarpa realizzato per Simon Gavina negli anni settanta, i plastici di Kenzo Tange di “Fiera district”; la scultura di Nicola Zamboni Le valigie di cartone degli emiliano-romagnoli nel mondo; l’opera di Aldo Borgonzoni, Ritratto di Sergio Cavina 1982, consigliere regionale nel 1970 e presidente delle Giunta regionale nel 1976; le foto dell’archivio Leone Pancaldi e dell’Assemblea legislativa; la prima scheda elettorale originale delle elezioni regionali del 1970, i giornali del 1970 e 1971, la cartolina celebrativa numerata in 200 copie.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!