Presentato in Regione il progetto sugli uffici di prossimità

Noi facciamo la differenza: insieme a Vittorio Ferraresi, Sottosegretario alla Giustizia, oggi a Bologna la Regione Emilia-Romagna porta la giustizia digitale in tutti i Comuni. Una giustizia sostanziale, che mira a rimuovere la disuguaglianza pratica. Perché qui in Emilia-Romagna la Costituzione vale molto. Grazie ai Presidenti dei Tribunali e a tutti i Procuratori della Repubblica, e grazie agli Ordini degli Avvocati.

 

Il mio intervento.

Gentilissime e gentilissimi,

è con grande piacere che oggi ci troviamo insieme, Ministero per la Giustizia, Uffici giudiziari, Amministrazione regionale ed enti locali, per dare il via ad un primo passo concreto in attuazione del Patto regionale per la giustizia, sottoscritto lo scorso 18 febbraio.

Il Patto è stato decisivo per far convergere alla scala regionale – lungo obiettivi condivisi – le diverse azioni che stiamo mettendo in campo, ciascuno a diverso titolo e per le proprie competenze, per una giustizia più vicina ai cittadini.

Se siamo giunti a questo importante risultato, è necessario sottolineare il grande impegno profuso da tante istituzioni: il Ministero di Giustizia, la Corte d’appello e la Procura Generale della nostra regione, gli uffici giudiziari tutti assieme ai Comuni e alle Unioni di comuni che ci accompagneranno in questo importante progetto di ridisegno della geografia dei servizi di giustizia per i cittadini della nostra regione.

Ringrazio, quindi, per il Ministero per la Giustizia il sottosegretario Ferraresi. Il Ministero ci ha voluto protagonisti in questo importante progetto nazionale, che si realizza grazie al sapiente utilizzo dei Fondi europei della programmazione 2014-2020. Un grazie sincero va anche alla dottoressa Fabbrini e al dottor Cottone con i quali è stato possibile dialogare fattivamente ed in maniera continuativa per giungere a questo importante risultato.

Permettetemi, inoltre, un ringraziamento speciale al Dottor Giuseppe Colonna, già Presidente della Corte d’Appello di Bologna, per il suo impegno a coinvolgere in un disegno unitario tutte le istituzioni, per fare sì che insieme si potessero trovare le modalità operative per migliorare i servizi di giustizia nella nostra regione.

Il suo impegno e la sua determinazione sono stati un propulsore decisivo per giungere alla realizzazione di questo progetto di scala regionale, che coinvolgerà tutti i tribunali.

Consentitemi di fare un approfondimento sui soggetti che abbiamo invitato a manifestare interesse per gli sportelli di prossimità: ci siamo rivolti alle Unioni di Comuni e ai comuni, convinti che le Unioni di comuni siano la scala adeguata attraverso la quale definire gli sportelli di prossimità sulla base di un’analisi delle esigenze territoriali specifiche, entro ambiti di bacino ottimali collegati ai sistemi di assistenza socio-sanitaria.

Anche con i comuni capoluogo che hanno aderito e aderiranno faremo un lavoro specifico di disegno del bacino e dell’utenza degli sportelli di prossimità, anche sulla scorta di esperienze che si stanno muovendo, prima fra tutte quella del Comune di Bologna che desidero ringraziare insieme alla Città metropolitana di Bologna, per l’importante lavoro fatto su questi temi già da tempo, e per aver portato all’attenzione di tutti delle sperimentazioni importanti e con risultati davvero lodevoli.

Proprio per questa ricchezza di contributi, per questa visione comune di cambiamento, come amministrazione abbiamo aderito con convinzione alla progettualità prevista nell’ambito del programma nazionale PON Governance, perché crediamo che a partire dalla definizione e avvio di una rete di sportelli di prossimità si possa disegnare una nuova geografia di servizi ai cittadini, che tenga conto dei mutamenti demografici e delle esigenze che si manifestano a livello locale.

Con la definizione dei contenuti operativi del Progetto PON Governance e la sottoscrizione della Convenzione che avverrà a breve, abbiamo posto le basi per una attività congiunta che vedrà protagonisti tanti attori, istituzionali e non: Unioni di comuni e Comuni, Uffici giudiziari, ASL, ordini professionali e organizzazioni del terzo settore. Un’attività per co-progettare e realizzare, assieme, una rete di Uffici di prossimità per offrire servizi ai cittadini sugli istituti di protezione giuridica.

Abbiamo già concluso una prima manifestazione di interesse che ci ha permesso di identificare 22 realtà territoriali, tra cui 15 Unioni di Comuni, che intendono avviare gli sportelli di prossimità nell’ambito di questo importante progetto nazionale, nella convinzione che le attività concrete che saranno realizzate da questi enti locali avranno la funzione di traino per gli enti che ad oggi non hanno manifestato il loro interesse e che saranno coinvolti in una seconda fase progettuale.

Permettetemi, infine, una riflessione sul perché, come amministrazione regionale, riteniamo così centrale parlare oggi di giustizia di prossimità.

Innanzitutto, il nostro sistema sociale e territoriale dimostra situazioni ormai strutturali di invecchiamento della popolazione da un lato e di polarizzazione dei servizi dell’altro. Anche la nostra geografia regionale sta cambiando, con la compresenza di nuove e vecchie periferie territoriali che devono essere inserite nella rete delle polarità urbane di diverso rango, dove si trovano le concentrazioni dei servizi ai cittadini.

Per questo pensiamo che, a partire dal nostro disegno di riordino territoriale, sia necessario costruire reti intelligenti di prossimità ai cittadini. Partire dalla volontaria giurisdizione è un primo passo, per pensare di utilizzare tutti gli strumenti che si possono mettere in campo: fondi, risorse umane e, soprattutto, la spinta al cambiamento che viene dalla trasformazione digitale.

In un territorio coeso, dove i cittadini possono accedere a moderni servizi di giustizia, così come il sistema delle imprese, è evidente che si innalza il livello di competitività del sistema nel suo insieme.

In questo obiettivo di riferimento si inserisce l’impegno della nostra amministrazione: dare qualità alle imprese, ai cittadini, al sistema economico e sociale per fare della nostra regione un territorio attrattivo, accogliente, vicino ai cittadini e vicino a chi è in situazioni di maggiore fragilità.

 

 

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