Il mio saluto all’iniziativa ‘conCittadini’ su mafie e legalità
Con l’avvio del nuovo anno scolastico abbiamo ripreso la nostra progettualità con il nostro percorso di conCittadini sulla cittadinanza attiva incentrato sui tre filoni: Memoria, Diritti e Legalità.
L’iniziativa di oggi dà il via agli appuntamenti con i quali la comunità di conCittadini si ritrova e inizia il percorso dell’edizione 2020/21.
Un’edizione difficile, che si sviluppa in un momento critico per il nostro Paese, ma che riconferma, proprio nel bisogno di ritrovarsi come comunità, il suo senso.
ConCittadini è, infatti, prima di tutto una comunità di pratica che accoglie al proprio interno differenti soggetti, espressione delle istituzioni e della società civile, accomunati dall’impegno sul versante dell’educazione alla cittadinanza.
La platea che oggi sappiamo essere a distanza ma in relazione con noi è, infatti, la rappresentazione plastica del variegato mondo che popola conCittadini.
Sappiamo di avere in collegamento con noi oggi, centinaia di ragazzi, docenti, educatori e membri di associazioni, amministratori, … insomma una bella rappresentanza dell’universo umano e sociale che, in questa regione, è impegnato nel presidio dei valori democratici e nella loro promozione.
Ecco, se c’è un messaggio forte e chiaro che deve giungere ai ragazzi in ascolto, oggi è proprio questo: l’Assemblea legislativa è, prima di tutto, il parlamento degli eletti e, quindi, il luogo nel quale esercitare la potestà conferita dai cittadini, ma è anche la casa della democrazia aperta alla sua frequentazione e conoscenza, in particolare da parte dei giovani cittadini.
Per questa ragione questa Assemblea investe nel rapporto con i ragazzi, affinchè essi comprendano l’importanza della responsabilità, che è presidio dei valori civici, del senso di comunità.
Non girare la testa da un’altra parte di fronte ad un sopruso, difendere la capacità di interpretare la realtà per dire la propria opinione, sapere che il proprio contributo lascia un segno all’interno di una collettività, sono gli investimenti che questa Assemblea rivolge ai suoi giovani cittadini, del cui punto di vista e della cui visione del mondo ha bisogno.
In questo percorso, che trova in conCittadini uno strumento e un’occasione di contatto con tanti ragazzi, c’è ed è molto importante la relazione con i partner che sostengono questo cammino, lo facilitano e contribuiscono a renderlo importante.
Con noi c’è l’associazione Cortocircuito, che si è contraddistinta nel contesto dell’inchiesta ‘AEMILIA’, dove i loro approfondimenti giornalistici sono stati addirittura assunti negli atti giudiziari.
Con i ragazzi di Cortocircuito realizziamo questa iniziativa che segue a molte altre che abbiamo messo in piedi in questi anni (con Maria Falcone, Attilio Bolzoni, con il Procuratore nazionale antimafia, con i Procuratori di Napoli, Reggio Calabria, Milano, Catania e tante altre illustri figure), dando respiro ad una collaborazione che l’Assemblea ha riconosciuto con una vera e propria convenzione, affinchè su questo tema delicato e importante del contrasto alla criminalità di stampo mafioso, che tocca anche la nostra regione, siano giovani impegnati in prima linea su questo fronte che parlano ad altri giovani.
Un modo, concreto e diretto, per conoscere da vicino un fenomeno sul quale l’attenzione di tutti noi cittadini non deve mai calare e che necessita di essere capito per essere contrastato, a partire dai comportamenti individuali e dallo sviluppo del senso critico.
Nel solco di una continuazione di questa progettualità si colloca il progetto sulla Legalità che realizziamo in due giornate, oggi e venerdì prossimo, con la partecipazione odierna di Alessandra Dolci (che saluto e ringrazio per la presenza), Capo della Direzione Distrettuale antimafia di Milano e venerdì 30 del Giornalista Paolo Borrometi, Vice Direttore dell’AGI (Agenzia Giornalistica Italia), pesantemente minacciato dalla mafia.
Su cosa vogliamo sensibilizzare i destinatari delle nostre iniziative e in particolar modo i nostri ragazzi?
Sul cogliere come le mafie sfruttino l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica.
E come farlo?
Promuovendo appunto la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva partendo da figure e persone esemplari. Cercando di far imparare a riconoscere i fenomeni mafiosi e corruttivi e ad avere maggiore consapevolezza su come le mafie si siano insediate anche in Emilia-Romagna.
E poi coinvolgendo i giovani in un percorso di conoscenza delle regole e della valorizzazione delle stesse, nei diversi ambiti di vita mettendo in evidenza le migliori esperienze di protagonismo attivo.
E’ risaputo che durante le crisi economiche, ma anche in quelle sanitarie, come quella che speravamo di aver superato ma che invece è tuttora in corso, il pericolo di infiltrazioni criminose nei tessuto territoriali economici, territoriali e sociali è altissimo. Poi ce lo spiegherà bene la Dottoressa Dolci.
Lo scopo dell’evento in programma oggi è quello di provare a farci comprendere quali siano le nuove frontiere degli affari delle mafie durante la pandemia.
Risultano a rischio, come emerge da alcune inchieste giudiziarie, la fornitura di dispositivi sanitari contraffatti, la gestione degli appalti in emergenza, l’offerta di servizi alla persona, il lavoro nero, l’usura, la concessione di soldi alle imprese in crisi o addirittura l’acquisto di imprese decotte, imprese collassate a causa dell’emergenza.
Le mafie cercano di prestare i propri soldi, disponibili immediatamente e in quantità ingente, alle imprese stremate dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. In cambio dei propri prestiti, le mafie sovente ottengono quote societarie e, in alcuni casi, si stanno accaparrando intere aziende. Così l’imprenditore in crisi, dopo poco tempo, si trova costretto ad agire come gli viene imposto dagli uomini della cosca attraverso l’usura, le estorsioni, la violenza e le minacce. Una volta che la cosca riesce a penetrare in alcune imprese la diretta conseguenza è anche l’inquinamento del mercato legale: l’impresa potrà offrire prezzi molto più competitivi rispetto alle imprese oneste, concorrenti in quel settore. Dunque le mafie, in particolare durante questa crisi economica causata dalla pandemia, rischiano di inquinare il tessuto economico e sociale.
Tra l’altro credo che il problema non riguardi solo l’Italia ma tanti altri paesi.
Mi avvio a concludere, citando testualmente ciò che è scritto nell’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, un report di quasi 900 pagine che, non credo a caso, si apre con lo “Speciale Covid dedicato ad un’emergenza globale e senza precedenti”.
Nel rapporto è scritto che “la paralisi economica innescata dalla pandemia può aprire alle mafie prospettive di espansione e arricchimento paragonabili ai ritmi di crescita che può offrire solo un contesto post-bellico“.
E ancora: “le mafie nella loro versione affaristico-imprenditoriale immettono rilevanti risorse finanziarie, frutto di molteplici attività illecite, nei circuiti legali, infiltrandoli in maniera sensibile, dimostrandosi capaci di cogliere tempestivamente ogni variazione dell’ordine economico e di trarne il massimo beneficio“.
Credo che più chiaro di così non si poteva esemplificare questo contesto, nel quale dobbiamo assolutamente tenere alta la guardia.
Chiudo davvero, non prima di aver ringraziato:
- nuovamente la Dott.ssa Alessandra Dolci;
- Elia Minari, fondatore dell’associazione ‘Cortocircuito’, che ci supporta in tutta questa attività; cito lui ma ovviamente il ringraziamento è rivolto a tutti i componenti dell’associazione stessa;
- Alessandro Criserà, il nostro Dirigente del Servizio Diritti dei Cittadini;
- e Rosa Maria Manari che segue sempre per la regione tutta la parte organizzativa degli eventi.
- Infine ovviamente tutti voi, ragazze e ragazzi ma non solo, in collegamento perchè avete aderito al progetto.
A tutti rivolgo un buon lavoro affinchè questa iniziativa sia davvero proficua, perché questo è lo spirito che ci ha mosso nell’organizzarla e nel proporla a tutti voi
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