In Aula un momento dedicato alla Giornata contro la violenza sulle donne

Questa mattina in Assemblea Legislativa sono intervenuta sul tema della violenza contro le donne. Qui il testo integrale
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Gentilissime Colleghe, Gentilissimi Colleghi,
come concordato con i Presidenti dei Gruppi assembleari, mi pregio di intervenire nell’odierna seduta di Aula, svolgendo una comunicazione in occasione della settimana in cui, il prossimo 25 novembre, si celebrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con una risoluzione del 1999.
Quattro donne uccise in meno di una settimana in Emilia-Romagna: un bilancio tragico, che ci deve fare riflettere, che ci deve impressionare, che ci deve far indignare, come donne e come uomini, prima ancora che come rappresentanti di un’Istituzione.
Sono donne che spesso hanno denunciato, hanno chiesto aiuto e, nonostante ciò, il sistema non è riuscito a proteggerle in modo adeguato. Questa realtà contiene un monito, che deve sollecitare un cambio di paradigma culturale, che deve sollecitare l’utilizzo più efficace di tutti gli strumenti di prevenzione, protezione e contrasto di cui è dotato il nostro ordinamento.
I femminicidi e, più in generale, gli atti di violenza contro le donne non rappresentano solo fatti penalmente rilevanti, ma condotte da stigmatizzare innanzi tutto sul piano umano e delle coscienze, perché sono atti di viltà, di codardia e di sopraffazione, a totale dispregio della vita umana e di quel principio di uguaglianza, affermato dalla nostra Carta costituzionale e dalle Convenzioni internazionali, che rappresenta il baluardo dello Stato di diritto.
Come Assemblea Legislativa abbiamo cercato nel tempo di costruire una risposta strutturale a questa piaga sociale di cui la violenza è solo la punta dell’iceberg, nutrita quotidianamente da discriminazioni, segregazione anche lavorativa e mortificazione delle competenze e della soggettività femminile, che approfondiscono quello che è uno squilibrio di potere nelle relazioni tra uomini e donne. Ci siamo perciò dotati di strumenti legislativi che prevedono la realizzazione di azioni concrete per la parità e contro le discriminazioni di genere; abbiamo approvato numerosi atti d’indirizzo politico e realizzato diversi eventi e iniziative di sensibilizzazione, sempre coinvolgendo la collettività regionale e abbiamo istituito, dal 2011, la Commissione regionale per la parità e i diritti delle persone, unica in Italia con potere legislativo; da ultimo, con il nuovo Piano triennale contro la violenza di genere, abbiamo rafforzato e reso ancora più sistemiche e concrete le azioni di prevenzione.
Tanto stiamo facendo, è vero, ma l’allarme sociale ingenerato anche dai recenti episodi di efferata violenza ci deve indurre a proseguire e a rafforzare ulteriormente la nostra attività di sensibilizzazione, la nostra presenza, la nostra responsabilità istituzionale, perché solo in tal modo potremmo affermarci come “Assemblea dei diritti”, in contrapposizione a quegli atti di violenza inaudita, a quei femminicidi, che dei diritti sono la negazione più indegna.
Per questo, come Presidente dell’Assemblea Legislativa, mi sento di accogliere l’appello del presidente Stefano Bonaccini di svolgere una seduta straordinaria entro il mese di dicembre, che metta al centro la strategia di contrasto alla violenza con il coinvolgimento di tutti i Consigli comunali dell’Emilia-Romagna; un coinvolgimento a cui darà impulso giovedì prossimo, 25 novembre, la riunione incentrata sul nuovo Piano contro la violenza di genere della Conferenza regionale delle elette, ossia uno degli strumenti di condivisione introdotti dalla nostra legge quadro per la parità.
Come Assemblea Legislativa non possiamo che confermare il nostro impegno volto al contrasto ad ogni tipo di violenza contro le donne in quanto lesiva dei diritti umani, della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona; non possiamo che continuare a sostenere e affermare la soggettività e l’autodeterminazione femminile come elemento di cambiamento della società e di pieno sviluppo della persona umana. Sono parole, queste ultime, mutuate dalla nostra legge regionale n. 6 del 2014, che cristallizzano principi e valori che devono sempre alimentare l’azione di un’Istituzione democratica che voglia definirsi tale.
Vorrei concludere esprimendo, a nome dell’Assemblea legislativa, sincera vicinanza ai familiari delle vittime di femminicidio, a voi vanno i nostri pensieri e il nostro raccoglimento in un minuto di silenzio.
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