Il mio intervento in Assemblea legislativa sul bilancio di previsione 2019
L’Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna ha approvato il progetto di legge del bilancio di previsione 2019-2021.
Il mio intervento in aula.
Il percorso che ci portati fino a qui ha visto il coinvolgimento, tramite consultazioni, delle organizzazioni sindacali, delle rappresentanze economiche oltre che delle associazioni degli enti territoriali, che hanno contribuito a fornire anche analisi preziose e spunti concreti.
Nel complesso l’impostazione del bilancio è risultata positiva soprattutto per gli interventi in materia economica tesi al consolidamento del patto per il lavoro segnatamente con le azioni per l’incentivo dell’internazionalizzazione delle imprese emiliano-romagnole e per l’attrattività del sistema territoriale. Altre importanti condivisioni sono state evidenziate per gli interventi in materia di difesa del territorio e dell’ambiente.
La predisposizione del bilancio di previsione della Regione è collocata in un momento estremamente complesso della situazione socio-economica nazionale, sia per le turbolenze della finanza pubblica complessiva confermata, peraltro, dai tesi rapporti con l’Unione Europea, sia per il rallentamento ormai acclarato del pur modesto trend di crescita del prodotto interno lordo sia, infine, per le potenzialità derivanti della imminente riforma istituzionale connessa al regionalismo differenziato e all’applicazione del decentramento amministrativo sulla base dell’116, 3° comma della Costituzione.
La nota di aggiornamento del DEF nazionale prevede la conferma di una serie di indicatori socio-economici che registrano un affievolirsi, già nel corso del 2018, della progressiva uscita dalla fase recessiva.
Gli effetti sulle esportazioni e sull’occupazione sono buoni ma ancora limitati, rispetto alle aspettative, anche se il quadro complessivo appare sufficientemente positivo.
In questo contesto il quadro regionale spicca nell’evidenziare andamenti tendenzialmente migliori rispetto alla media nazionale e in linea con i principali competitori territoriali europei.
Le Regioni hanno siglato un accordo il 15 ottobre scorso, le cui parti principali sono state confermate nel DDL di Bilancio 2019 oggi in discussione in Parlamento che ha garantito alcuni punti fermi:
- Azzeramento completo dei tagli previsti per le regioni dalle manovre di rientro della spesa pubblica introdotte negli anni precedenti. I tagli previsti per il 2019 ammontavano ad oltre 2,4 miliardi di euro (per la RER oltre 200 milioni).
- Tali tagli sono stati cancellati in modo strutturale, quindi non dovrebbero essere ripetute le ultime manovre che annualmente prevedevano una negoziazione tra Governo e regioni tesa a contenere la riduzione di risorse.
- Salvaguardia delle politiche sociali (in particolare il fondo per la non autosufficienza)
- Qualificazione della spesa con il rilancio degli investimenti (oltre 360 milioni nel prossimo quadriennio per la RER).
- Riduzione progressiva degli obiettivi di finanza pubblica: le regioni devono produrre un avanzo che nel prossimo triennio si riduce fino ad azzerarsi completamente nel 2021.
L’accordo col Governo è da considerarsi positivo in quanto azzera i tagli delle risorse alle regioni, in modo strutturale, ma molto impegnativo in quanto richiede alle regioni di realizzare nuovi e maggiori investimenti, con risorse proprie, per importi rilevanti e con tempistiche stringenti.
Gli investimenti dovranno essere riferiti ad alcune tipologie specifiche quali:
- Messa in sicurezza e miglioramento sismico
- Prevenzione rischio idrogeologico e tutela ambiente
- Settore viabilità e trasporti
- Edilizia sanitaria e residenziale pubblica
- A favore di imprese, della ricerca e dell’innovazione
Anche il quadro sulla sanità è stato definito. Pur prevedendo aumenti nominali del fondo nei prossimi anni non è certa la copertura dei costi derivanti in primo luogo dal rinnovo dei contratti dei dipendenti e dai nuovi farmaci.
I principi ispiratori della manovra di bilancio sono in continuità con le scelte operate dall’amministrazione Bonaccini fin dal suo insediamento e sono così sintetizzabili:
- invarianza della pressione fiscale a cui si aggiungono obiettivi di riduzione per le aree montane e per l’ambiente (auto ibride);
- priorità utilizzo dei fondi europei;
- l’attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato della legislatura regionale (esempio patto per il lavoro);
- contenimento delle spese di funzionamento;
- incentivazione delle politiche d’investimento realizzate in autofinanziamento, ben 360 milioni aggiuntivi nel prossimo quadriennio.
Nel contesto definito dai principi ispiratori è possibile individuare alcune specifiche priorità di spesa che la Giunta intende adottare:
- consolidamento e potenziamento degli interventi sullo stato sociale e le politiche di contenimento tariffario, attraverso il fondo per la non autosufficienza e con l’intervento a sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica
- accelerazione del programma di attuazione dei fondi strutturali per la programmazione 2014-2020 soggetto nel 2018 alla verifica intermedia di attuazione da parte della Commissione europea;
- strumenti utili a stimolare la ripresa economica, lavorando fianco a fianco con il sistema della rappresentanza istituzionale, economica e sociale anche attraverso misure per la competitività del sistema produttivo, finanziando interventi mirati in grado di ottimizzare l’effetto leva e valorizzare la sinergia con gli strumenti di altri soggetti (attrattività ed internazionalizzazione oltre che sviluppo delle aree a vocazione turistica);
- salvaguardia del livello e miglioramento della qualità di offerta dei servizi di trasporto pubblico locale sia per il settore auto-filoviario che ferroviario;
- investimenti in particolare contro il dissesto idrogeologico e per le infrastrutture viarie e per il trasporto pubblico locale
- incentivare le politiche culturali e per i giovani e per lo sport
- accompagnare la fase di riordino istituzionale (decentramento art. 116 costituzione) attualmente in corso di attuazione l’interlocuzione con il Governo.
Si tratta di una manovra che:
- riduce il carico fiscale di cittadini, famiglie e imprese, con l’abolizione dei superticket sanitari e del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per i nuclei con almeno due figli a carico;
- introduce della fiscalità di vantaggio per esercizi commerciali e aziende nelle aree montane, che beneficeranno del taglio dal 33 al 50% dell’Irap, mentre per le nuove l’imposta sarà azzerata per tre anni. Operazioni coperte interamente con fondi regionali (33 milionidi euro l’anno la prima, 36 per il prossimo triennio la seconda) e che arrivano dopo quattro anni consecutivi senza toccare le tasse regionali;
- rafforza lo stato sociale, puntando sul servizio sanitario regionale pubblico e universalistico – altre 000 nuove stabilizzazioni e assunzioni a tempo indeterminato di medici, infermieri, tecnici e operatori nel 2019, dopo le oltre 8miladegli ultimi tre anni -, dando una mano concreta a chi è in difficoltà economica(stanziati oltre 100 milioni di euro per il Reddito di solidarietà fino al 2021);
- rilancia una politica anticiclica di stimolo all’economiaattraverso il sostegno a internazionalizzazione, ricerca e sviluppo, attrattività degli investimenti in Emilia-Romagna, voce, quest’ultima, cui destina altri 31 milioni;
- continua a fare perno su politiche condivise con tutte le parti socialiper crescita e nuova occupazione, ma più stabile, puntando a maggiori diritti, paghe eque e meno precariato. Con un piano straordinario per i giovani da 260 milioni di euro;
- destina più fondi all’edilizia scolasticae all’impiantistica sportiva (8,1 milioni che si aggiungono ai 35 già stanziati).
- Valorizza i territori, in un’Emilia-Romagna che richiama sempre più turisti e visitatori, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e al trasporto pubblico locale. La mobilità sostenibileè infatti un capitolo importante: confermati i 6 milioni di euro l’anno per permettere ai pendolari abbonati ai treni regionali di viaggiare gratis in autobus nelle 13 città con più di 50mila abitanti, lo stanziamento dei 5 milioni di euro annunciati per gli incentivi alla rottamazione delle auto dei privati fino al diesel Euro4, che si aggiungono ai circa 4 per gli ecobonus per la sostituzione di quelli commerciali, e 3 milioni per il contributo regionale pari al costo del bollo per chi acquista un’auto ibrida. Oltre a 10 milioni di euro (più 23 cofinanziati dagli enti locali) per la realizzazione di 135 chilometri di nuovi percorsi ciclopedonali e 000 posti bici in depositi alle stazioni ferroviarie;
- guarda all’agricoltura, sostenendo la qualità delle nostre eccellenze;
- pone attenzione alla viabilità, con 131 milioni dai Fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc) di interventi sulle strade, più 10 milionidi fondi regionali per la manutenzione stradale, di cui 7 per quelle comunali in Appennino, con la montagna al centro visti anche gli sgravi fiscali per le imprese;
- continua a ritenere prioritario il turismocon in particolare 45 milioni per due interventi straordinari: opere di riqualificazione sia dei fronte spiaggia nelle località della costa (20 milioni) che delle strutture ricettive e turistico-ricreative (25 milioni).
Si evidenzia inoltre la possibilità dell’Amministrazione di utilizzare fin dal bilancio di previsione ben 43 milioni per spese d’investimento finanziate con avanzo di amministrazione vincolato, precedentemente bloccati dai vincoli di finanza pubblica. Tra questi pare opportuno ricordare gli interventi per le politiche abitative (7,5 mln) per le attività produttive (9,5 mln) per la difesa del suolo e dell’ambiente (13,5 mln) per l’edilizia scolastica (0,6 mln) e per opere di bonifica (2,3 mln).
Le azioni sono finanziate principalmente con un contenimento del fondo spese impreviste che comunque mantiene un ammontare sufficiente di risorse, oltre che al contenimento di costi gestionali dell’Assessorato al welfare.
Il bilancio 2019-2021 è lo strumento principale di programmazione finanziaria dell’amministrazione regionale necessario per poter operare nel corso dell’anno e costruito per poter coglie le opportunità di sviluppo insite nell’attuale congiuntura economica.
Sono state compiute scelte importanti: la sanità e il sociale, la cultura, lo sport, l’accelerazione dell’utilizzo dei fondi europei, lo sviluppo economico e la prosecuzione del piano per il lavoro, la lotta al dissesto idrogeologo e il rilancio del distretto della costa, che sono le declinazioni annuali dei punti principali del programma di mandato del Presidente Bonaccini.
Misureremo nei prossimi mesi la nostra capacità gestionale ed operativa che proviene dalle sfide alte poste in questo bilancio.
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