Il mio intervento di saluto al 12° congresso di Uisp Rimini
Vi ringrazio davvero molto per l’invito a questo vostro momento congressuale, che sarebbe stato bello svolgere in presenza ma che per i noti motivi che tutti sappiamo siamo costretti a fare in videocollegamento.
Mi scuso fin da ora perché come ho già anticipato dovrò partecipare a un’altra videocall e tra un po’ dovrò lasciarvi.
Voglio rivolgere un saluto particolare a Lino Celli, col quale ci conosciamo da diversi anni e che ho avuto modo di apprezzare nel suo lavoro, in particolar modo per quanto riguarda l’attaccamento e la dedizione che ha sempre dedicato al mondo dello sport.
Un ambito, quello sportivo, che come tanti altri, anzi forse più di altri, ha risentito purtroppo molto negativamente dell’impatto dell’epidemia del Coronavirus.
La scorsa primavera, quando tutto è scoppiato, ci siamo trovati all’improvviso in un incubo che ha cambiato le vite di tutti noi, e non mi riferisco solamente all’aspetto sanitario, ma anche a quello economico, sociale e delle abitudini di ciascuno: ci siamo trovati a non poter più fare da un giorno all’altro quello che eravamo abituati a fare tutti i giorni, e tra questo anche l’attività sportiva o motoria, non solo agonistica ma anche amatoriale.
I bambini, i ragazzi ma anche noi adulti abbiamo all’improvviso dovuto fare delle rinunce e dei sacrifici, che probabilmente ci hanno anche fatto apprezzare ancor di più la bellezza di quella che magari consideravamo solo una routine.
Poi l’arrivo dell’estate con la situazione in netto miglioramento e successivamente la nuova difficoltà nella quale siamo precipitati con l’arrivo dell’autunno e dalla quale non siamo ancora usciti.
Ora con la novità relativa alla disponibilità del vaccino mi auguro che la situazione possa progressivamente migliorare e vorrei auspicare che la primavera alle porte sia simbolo di rinascita, a differenza di quella precedente.
Nel frattempo immagino che voi non siate stati fermi e che abbiate fatto tutto ciò che era nelle vostre possibilità, nei limiti ovviamente imposti dai protocolli di sicurezza.
Per quanto riguarda noi Regione Emilia-Romagna abbiamo cercato di fare altrettanto.
Risale a circa due mesi fa il finanziamento regionale di 2,1 milioni di euro, per valorizzare e sostenere lo sport di base e la pratica motoria, e appuntamenti che contribuiscono anche allo sviluppo dei territori. Un aiuto a una rete di soggetti estremamente ramificata in Emilia-Romagna, grazie al lavoro di professionisti, operatori e volontari che svolgono un importante lavoro, anche nei confronti delle famiglie e di tanti giovani.
Parliamo di quasi 200 progetti finanziati.
Da una parte feste dello sport, incontri, attenzione alla salute e al benessere fisico, competizioni giovanili e amatoriali, iniziative nelle scuole così come quelle per adulti e anziani, all’insegna del movimento e della pratica motoria. E ancora: lo sport praticato da persone con disabilità. E lo sport come momento di crescita, socialità, solidarietà, fare comunità.
Dall’altra, tornei e competizioni su ogni disciplina, anche quelle considerate a torto minori e che invece contano tantissimi appassionati e praticanti.
Nel complesso, iniziative e manifestazioni organizzate da enti locali, istituzioni scolastiche, Ausl, federazioni, associazioni e società sportive.
Con questa finalità, la Giunta regionale ha approvato appunto a metà novembre le graduatorie di due bandi, mettendo a disposizione i fondi per 83 eventi (30 di rilevanza sovraregionale e 53 di livello regionale) e 103 progetti sportivi, da Piacenza a Rimini. Nel dettaglio, 1 milione di euro viene destinato agli eventi e manifestazioni sportive e 1,1 milione euro alla realizzazione di progetti relativi all’attività motoria e sportiva. La partecipazione ai bandi è stata alta nonostante l’emergenza Coronavirus.
Queste risorse si aggiungono a quelle stanziate per i voucher per le famiglie (3.289.200 euro), per sostenere i grandi eventi sportivi (5.840.000 euro) e per il fondo di garanzia per le carenze di liquidità delle associazioni sportive (1 milione di euro), che complessivamente hanno portato a oltre 12 milioni di euro lo stanziamento regionale nel 2020 per la pratica sportiva ed eventi nazionali, internazionali e nel territorio.
Per l’anno appena iniziato abbiamo approvato il bilancio alla vigilia di Natale e ovviamente verrà fatto ogni sforzo per mantenere invariato il livello di finanziamenti a disposizione di un settore strategico come lo sport, a maggior ragione in un periodo come questo.
C’è poi la questione dei ristori, che sono stati effettuati dal governo nazionale, ma sui quali anche la regione ha deciso di fare uno sforzo con risorse aggiuntive.
Proprio una settimana fa la Giunta ha deliberato di stanziare 40 milioni di euro.
Tra questi, vi sono 1,5 milioni di euro che saranno assegnati tramite bando ai gestori delle piscine pubbliche date in gestione tramite convenzione; 2 milioni di euro invece saranno destinati, sempre tramite bando, alle palestre.
Questo per dire che nonostante tutto cerchiamo di non stare fermi, di fare la nostra parte come istituzioni, ben sapendo che non è mai abbastanza ma che ogni cosa che si può fare la si cerca di fare.
Poi ci siete voi, che fate davvero un lavoro immane e lo fate da anni.
Non sta a me qui dire chi sia e cosa rappresenti la Uisp.
Siete una realtà storica, a livello nazionale ma anche a Rimini, un vero e proprio punto di riferimento. Non è un elogio di circostanza il mio credetemi.
Da persona ‘esterna’ al vostro mondo ma che da anni opera nelle istituzioni, si percepisce chiaramente che cosa sia la Uisp, in termini proprio del valore che avete sempre dato al concetto di associazionismo sportivo di base, alla cultura del movimento che è promozione e prevenzione della salute, ai temi della infrastrutturazione sociale e della rete coesiva delle comunità.
Questi non sono solo valori sportivi, ma sono valori sociali e fondativi che segnano un solco ben chiaro rispetto a quale sia lo spirito che vi ha sempre contraddistinto.
Il futuro dello sport e dell’attività fisica sta nel rendere evidente il ruolo forte che questi due elementi svolgono nella costruzione di una società anche più sostenibile, in quello che dovrà necessariamente essere il processo di ripresa economica e sociale.
Tra l’altro va detto che è innegabile che vi sia un collegamento diretto tra attività motoria, salute pubblica e benessere della collettività, visto che sono mesi che parliamo proprio di sanità.
Credo che così come è a rischio la sopravvivenza di molte aziende e quindi di tanti posti di lavoro, sia parimenti a rischio una percentuale alta della sopravvivenza delle realtà associative che operano nel vostro mondo e non solo; oserei dire del terzo settore in generale.
Ecco, rispetto a questo scenario, occorre avere ben chiaro che cosa ci aspetta in termini di scelte e di priorità nei prossimi mesi.
Purtroppo le vicende relative al quadro istituzionale e politico non aiutano in questo senso, però ognuno di noi negli ambiti di azione che lo riguardano deve fare non il 100 ma il 120% di ciò che è nelle proprie possibilità.
Solo con questa unità di intenti forse riusciremo ad uscirne.
Diversamente la vedo molto ma molto dura.
Io chiedo scusa se ho portato via troppo tempo ma ci tenevo da un lato a ricordare gli ultimi provvedimenti regionali riguardanti il vostro settore e dall’altro provare a fare una riflessione più generale sul momento drammatico che stiamo vivendo.
Vi ringrazio nuovamente per la gentilezza dell’invito rivoltomi a partecipare, vi porgo il mio augurio di buon lavoro per i vostri lavori congressuali e soprattutto spero che alla prossima occasione ci potremo vedere di persona perché significherà essere tornati ad una sorta di normalità.
Grazie e buon lavoro
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