I miei auguri e una riflessione per le festività pasquali
L’arrivo delle festività pasquali segna per la riviera romagnola l’inizio della stagione turistica.
Una Pasqua che dopo due anni di chiusura degli esercizi pubblici, potremo tornare a festeggiare anche fuori casa, e questo è davvero un simbolo di ripartenza dopo due anni difficili e complicati.
Non ci siamo lasciati completamente alle spalle il covid e dovremo sempre e comunque tenere alta l’attenzione, anche a causa delle varianti, ma l’altissimo numero di persone vaccinate ci fa ben sperare rispetto al tasso di gravità dei contagi.
La riviera è in fermento. Le cronache riportano di una ripresa delle gite scolastiche, che vedono le nostre località tra le prescelte dalle scuole. Inoltre vi è grossa attesa per la 93esima adunata nazionale degli alpini, che dal 5 all’8 maggio ci permetterà di vedere una Rimini da tutto esaurito come nei migliori week end estivi.
Accanto alle buone notizie ci sono però anche le incognite, ovviamente legate al conflitto in corso, rispetto al quale tutti ci auguriamo una conclusione che possa avvenire il prima possibile.
Su questo, senza entrare nel merito di questioni geopolitiche, ci tengo solo a mettere in evidenza la grande azione di solidarietà messa in campo dall’Emilia-Romagna, una delle regioni che sta ospitando più profughi in assoluto a livello nazionale. Superano di gran lunga le ventimila unità le persone di nazionalità ucraina giunte nel nostro territorio in fuga dalla guerra; persone che hanno trovato sistemazione nella rete di accoglienza organizzata dalle istituzioni e dalle associazioni del volontariato, oltre all’ospitalità di parenti, amici e conoscenti che già vivono nel nostro paese.
L’assistenza sanitaria è garantita, così come la possibilità per gli studenti di andare a scuola, seppur in un contesto di ambientamento certamente non semplice.
E per tornare alla Pasqua, due aziende della nostra regione hanno donato mille uova che saranno consegnate dai volontari della Protezione civile ai bambini ospiti dei centri di accoglienza straordinaria.
Abbiamo il dovere di farli sentire il meno soli possibile, e questo accadrà grazie alla meravigliosa generosità della gente emiliano-romagnola.
Desidero augurare a loro e a tutti noi una buona e serena Pasqua.
Emma Petitti
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