Dopo il quarto scrutinio ancora ‘fumata nera’ per il nuovo Capo dello Stato.

Ieri quarta giornata e quarta fumata nera. Con una parte ancora predominante di schede bianche e uno “zoccolo duro” di sostenitori del presidente uscente Sergio Mattarella. A questo punto siamo arrivati ad un passaggio cruciale, in un contesto politico di divisioni che ben conosciamo. E non dalla settimana scorsa.
I numeri sono noti. Le divisioni anche. La variabile fondamentale da preservare legata al governo Draghi altrettanto. Una situazione politica delicata, proprio perché non ci sono maggioranze definite ma fragili, per il contesto sociale e di emergenza economica e sanitaria che vive il Paese. Solo il dialogo serrato, insistente, coerente tra le forze politiche può essere la chiave per arrivare alla scelta più unitaria possibile per la Presidenza della Repubblica e non certo la contrapposizione e il desiderio di rivincita di una parte sull’altra.
Ecco perché il metodo ricercato con coerenza e costanza dal segretario del Pd Enrico Letta è l’unico che ci porterà alla soluzione in questo difficile e importante passaggio politico e istituzionale per il Paese. Ma la decisione arrivata in tarda serata dal centrodestra con la volontà di votare un candidato di parte, senza condivisione con il centrosinistra, apre a uno scenario di crisi. In mattinata compatti, valuteremo il da farsi.
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