Conferenza stampa per il trentennale della strage all’Ist. ‘Salvemini’ di Casalecchio di R.
Sono passati trent’anni e ancora il mio sentimento, come allora, è di incredulità e rabbia. Mi è impossibile cancellare dalla memoria quelle immagini e quel dolore: avevo vent’anni, ero una giovane studentessa universitaria a Bologna quando sulla succursale dell’’istituto tecnico commerciale Salvemini di Casalecchio di Reno si schiantò quell’aereo militare. Una strage costata la vita a dodici persone appena quindicenni, undici ragazze e un ragazzo. Tutti della 2° A. Allora non esistevano i social, internet e i cellulari erano agli esordi e le notizie non correvano certo alla rapidità di oggi. Ma quella mattina del 6 dicembre 1990 la voce era circolata lo stesso rapidamente e ricordo come se fosse ieri le prime edizioni del telegiornale con le immagini di quella tragedia: fumo, lacrime, rabbia, la paura impressa nei volti e negli sguardi rubati dalle telecamere. La macchina dei soccorsi che faceva di tutto per portare in salvo i ragazzi ancora sotto choc rimasti all’interno della scuola. E quello squarcio nel muro che divenne presto un simbolo, per non dimenticare. Assieme a quell’unico urlo, che usciva dalle voce degli oltre ottanta feriti, dalle famiglie distrutte, dai rappresentanti delle istituzioni, dai vigili del fuoco, dai volontari, dai medici, dagli infermieri… : MAI PIU’.
Ricordare è un dovere morale e civile, è un valore identitario e culturale. Come Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna abbiamo sempre voluto essere vicini alla comunità di Casalecchio, alle istituzioni, alle famiglie, ai sopravvissuti, in occasione di questo triste anniversario. Tanto più oggi, che viene celebrato il 30° anniversario di una strage così atroce.
Una ricorrenza che quest’anno ha un valore particolare, per il momento speciale che la scuola, anche nella nostra regione, sta vivendo: la didattica a distanza che ci impone la pandemia ci ha fatto fare i conti con modalità di insegnamento nuove e inimmaginabili solo sino a poco tempo fa.
Con regole da rispettare per proteggere se stessi e gli altri. Ora, con l’inasprirsi dell’emergenza sanitaria, per molte scuole, e per quelle superiori in particolare, si è reso necessario il ritorno alla modalità on-line. Una situazione “inedita” che per le nostre ragazze e i nostri ragazzi richiede ulteriore impegno e grande senso di responsabilità: mi capita di pensare spesso a questi studenti, allo sforzo enorme che stanno facendo, alle loro famiglie. Alla sicurezza che è necessaria e indispensabile all’interno di una istituzione, di un luogo pubblico, anche di un’aula scolastica: quella sicurezza che i ragazzi del Salvemini non hanno trovato.
Quello che possiamo fare oggi è mantenere vivo il ricordo di Deborah, Laura, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen, Alessandra. E anche a distanza di trent’anni, far sentire alle loro famiglie e ai loro cari che non sono soli.
Nonostante sia necessario, per i motivi che tutti conosciamo, sostituire il momento di raccoglimento inizialmente previsto con la modalità on-line, a nome dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna voglio portare il mio abbraccio ai famigliari, agli insegnanti, al personale scolastico sopravvissuto alla strage, ai rappresentanti delle istituzioni, alle forze dell’ordine, ai sanitari che difficilmente riusciranno a rimarginare questa ferita.
Ringrazio così gli organizzatori per l’invito a questa giornata commemorativa e quanti si sono impegnati per il realizzare questo importante trentennale.
So che quest’anno, oltre alla maratona web che vedrà la partecipazione di giornalisti, amministratori, rappresentanti del mondo dello spettacolo e dello sport in ricordo della tragedia del Salvemini, per la prima volta verranno realizzati manifesti con i volti disegnati dei ragazzi scomparsi e i loro nomi. Mi sembra una bellissima idea, un altro motivo per ricordare concretamente, lasciare un segno e ridare un volto e un nome a quei 12 giovani studenti cui in quel tragico 6 dicembre di trent’anni fa venne rubato il futuro.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!