Con ‘Libera’ e altre associazioni a una iniziativa a Rimini sulla legalità

Questa mattina ho portato i saluti dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna ad una interessante iniziativa di Libera Rimini, promossa insieme a diverse associazioni del territorio.

Il mio intervento

Sono davvero molto contenta di essere qui oggi per questa iniziativa, con le amiche e gli amici di Libera, dopo esserci visti al liceo ‘Einstein’ di Rimini circa un mese fa per una iniziativa analoga, ovviamente pensata per i ragazzi delle scuole; oggi invece molto più specifica sul tema dei pericoli di infiltrazioni criminose nel tessuto imprenditoriale.

Saluto l’assessore Bragagni e la Prof.ssa Pellegrini, che oggi ci parlerà di questo tema, tanto interessante quanto preoccupante.

Io voglio rubare poco tempo, ci tengo però a sottolineare alcune cose.

Innanzitutto il lavoro sul tema della legalità che come Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna portiamo avanti da anni.

La regione ha istituito la Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabileper promuovere l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio.

La giornata regionale è diventata negli ultimi anni la Settimana della legalità, sette giorni di incontri, in collaborazione con comuni, associazioni, scuole per parlare di cittadinanza attiva, esperienze e buone pratiche, per riconoscere e contrastare le mafie.

C’è un motivo se tendiamo a rivolgerci innanzitutto alle scuole nel nostro lavoro.

Il fine infatti è quello di stimolare le giovani generazioni allo studio e alla conoscenza critica del fenomeno mafioso nei suoi vari aspetti e di acquisire autonomia di pensiero e di atteggiamento verso le mafie e fenomeni similari, e questa attività viene svolta in collaborazione con gli istituti superiori, come oggi, ma anche con gli Atenei.

Lo facciamo promuovendo appunto la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva partendo ad esempio dal raccontare e dal portare a conoscenza i profili di figure e persone esemplari. Cercando di far imparare a riconoscere i fenomeni mafiosi e corruttivi e ad avere maggiore consapevolezza su come le mafie si siano insediate anche in Emilia-Romagna.

E poi coinvolgendo i giovani in un percorso di conoscenza delle regole e della valorizzazione delle stesse, nei diversi ambiti di vita mettendo in evidenza le migliori esperienze di protagonismo attivo.

Altro tema al quale vorrei accennare è quello relativo al  Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabiliapprovato dall’Assemblea legislativa nel 2016, una legge in cui sono confluite tre leggi precedenti in materia. Il Testo Unico non ha solo finalità di coordinamento e di semplificazione ma ha anche offerto l’opportunità di inserire e disciplinare nuove modalità di prevenzione e di contrasto. Gli ambiti di intervento, la promozione di azioni e iniziative volte a contrastare i fenomeni d’infiltrazione e radicamento di tutte le forme di criminalità organizzata, sono tutte declinate nella prospettiva della  prevenzione per agire da freno e da correzione allo sviluppo di tali fenomeni.

Nel Testo Unico una particolare attenzione viene dedicata a tutte le iniziative sviluppate d’intesa con i diversi livelli istituzionali. Vi sono inoltre misure specifiche con riguardo:

-al sostegno per il recupero di immobili confiscati ed il loro riutilizzo a fini sociali e per la salvaguardia dei livelli occupazionali delle aziende sequestrate;

-all’assistenza alle vittime dell’usura e del racket ed alle vittime innocenti delle organizzazioni criminali ed iniziative di prevenzione del fenomeno dell’usura;

-alla prevenzione dei fenomeni di corruzione ed illegalità a partire dal settore degli appalti pubblici, ma anche nel settore dell’autotrasporto e facchinaggio, con il potenziamento dell’attività ispettiva e di controllo negli ambiti della logistica, e in quelli del commercio, turismo, agricoltura e della gestione dei rifiuti, anche al fine di contrastare i fenomeni del caporalato e dello sfruttamento della manodopera;

-al contrasto del gioco d’azzardo patologico.

 Ultima cosa e mi avvio a concludere.

Il periodo che stiamo vivendo è molto particolare e questo elemento a mio avviso non è avulso dal tema della legalità.

Mi spiego.

Abbiamo avuto a che fare (vorrei essere ottimista e parlare al passato) con una crisi pandemica e poi con un conflitto che si è scatenato nell’est Europa, ancora ahimè in corso.

Entrambe queste situazioni hanno significato anche crisi sociale ed economica, ed è risaputo che durante le crisi economiche, ma anche in quelle sanitarie, il pericolo di infiltrazioni criminose nei tessuti territoriali economici, territoriali e sociali è ancora più di quello che già esiste.

Proprio uno studio di Libera, focalizzato in particolare sui cosiddetti “reati spia” (interdittive antimafia, segnalazioni finanziarie sospette e frodi telematiche) che riflettono in sé il pericolo di infiltrazione mafiosa, sta a testimoniare che confrontando i numeri del biennio covid (2020-2021) con quelli dei due anni precedenti, l’aumento dei provvedimenti correlati a tali reati è aumentato del 94%! Le fonti dello studio sono rapporti delle Forze dell’Ordine, del ministero dell’Interno e della Banca d’Italia.

La stessa partita riguardante i fondi del PNRR deve avere una soglia di attenzione molto alta rispetto all’aggiudicazione di appalti e opere, perché sappiamo che quando in ballo ci sono risorse imponenti, è alta anche l’attenzione della criminalità sulle stesse.

Per calarci nel nostro territorio, e chiudo davvero, c’è da dire che non siamo immuni a nulla. Ma lo sappiamo da anni. E lo sanno i nostri imprenditori. Ci sono stati casi anche eclatanti, operazioni sventate dalle forze dell’ordine, ma occorre tenere sempre la guardia alta.

Su questo secondo me le istituzioni, la magistratura, le forze dell’ordine e e associazioni di categoria possono fare molto.

Conoscenza e consapevolezza sono le armi per sconfiggere l’insidiosità del fenomeno mafioso. Occorre puntare sulla prevenzione, su una risposta corale da parte delle componenti della comunità locale, dai rappresentanti degli enti, delle categorie, dei sindacati e dei liberi professionisti.

La caccia ad aziende e imprese in grossa difficoltà, in particolare nella filiera turistico-alberghiera, è uno dei terreni fertili dove si insidia la criminalità.

Sta anche a noi, tutti insieme fare quello sforzo di cui parlavo prima.

E poi dobbiamo sostenere ogni giorno chi si batte per prevenire ed estirpare la presenza e il consolidamento di mafie e criminalità organizzata, ma nella quotidianità questo intento deve essere accompagnato dall’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, per il rispetto e la promozione della legalità e del convivere civile.

E’ per questo che rivolgo ancora un plauso all’associazione Libera per il grande lavoro che fa, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul tema delle infiltrazioni mafiose, come facciamo anche qui oggi.

 

 

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