Alla cena degli auguri della cooperativa sociale Cà Santino di Montefiore Conca (RN)

Cà Santino una realtà da conoscere e da condividere, dove la progettualità è basata sulla vita operosa, organizzata in laboratori mirati alla qualità della vita della persona. Un centro calato in un contesto basato sulla vita rurale dove l’ambiente fa la differenza. Bella serata conviviale con le famiglie, gli operatori ed i rappresentanti delle istituzioni. Un grazie particolare a tutti coloro che garantiscono quotidianamente il suo funzionamento, ad iniziare dal suo Presidente Meris Campolucci, a garanzia della qualità della vita dei suoi ragazzi e delle loro famiglie.

 

Il mio saluto.

Innanzitutto vorrei ringraziare Meris, Paolo, Gianfranco per l’invito alla cena di stasera e per permettermi di portarvi questo saluto in questa bella occasione che è un momento di ritrovo prima delle festività natalizie.

Ho ancora vivo e nitido il ricordo del bellissimo evento organizzato da voi a Montefiore lo scorso maggio in occasione della presentazione del libro che celebrava il ventennale della fondazione della Cooperativa.

Mi soffermo un attimo su questo, perché vi confesso che quel giorno per me ha rappresentato un molto particolare; ho davvero provato una emozione unica, anche difficile da descrivere. Ci tenevo a dirlo.

Detto questo, ci tengo a sottolineare un concetto in premessa: i rapporti tra Cà Santino e la Regione Emilia-Romagna sono oserei dire ‘storici’, esistenti cioè fin da quando la comunità è nata.

La Regione ha sempre creduto nel valore della struttura di Cà Santino, strategica per tutto il territorio della Valconca e non solo.

I venti anni di attività stanno a dimostrare l’ottimo lavoro svolto e i risultati ottenuti sono il frutto di un’attività caratterizzata da una profonda unità d’intenti dei soci fondatori, degli operatori, degli utenti e delle loro famiglie. Compito dell’ente locale è quello di supportare tali strutture affinchè riescano a continuare a svolgere la loro mission nelle condizioni ottimali e la sinergia che c’è stata in questi anni ha sicuramente accompagnato la crescita di questa attività, facendola diventare un vero e proprio punto di riferimento di cosa significa oggi fare impresa sociale.

Entrando un po’ più nel merito del tema ci tengo a ricordare alcuni ordini di grandezza che a mio avviso sono fondamentali per inquadrare meglio l’ambito di intervento della regione nel settore.

Abbiamo appena approvato il Bilancio 2020, e la prima cosa che abbiamo deciso di fare è stata quella di voler riconfermare tutti gli stanziamenti nel delicato settore del welfare.

Partendo dal Il Fondo Sanitario regionale, inclusi i trasferimenti alle Aziende sanitarie, per il 2019 lo stanziamento a bilancio supera gli 8 miliardi di euro.

In questo quadro prosegue il consolidamento dei provvedimenti sullo stato sociale e le politiche di contenimento tariffario, attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza, presente in Emilia-Romagna e che per mole di risorse supera quello nazionale (oltre 470 milioni).

 Per il welfare, nel complesso, vengono destinati 68,7 milioni di euro nel 2020 nel quale sono ad esempio ricomprese ad esempio le politiche per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il Fondo regionale per la non autosufficienza arriva a 460 milioni per il 2020 (mantenuti anche il 2021 e 2022).

All’Emilia-Romagna, inoltre, per il 2019 sono stati assegnati complessivamente 64,5 milioni frutto di un riparto statale che ha avuto il via libera il 7 novembre scorso, sulla base di tre intese, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e successivamente dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Per quanto riguarda il Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, sono destinati alla Regione 4,1 milioni; risorse importanti per far fronte a situazioni particolarmente critiche, in cui la disabilità è aggravata dal non poter contare sull’appoggio e l’aiuto della famiglia. Al Fondo per la lotta alla povertà vanno 15,6 milioni per favorire l’inclusione sociale e realizzare progetti personalizzati con interventi di accompagnamento all’inserimento lavorativo e di contrasto alla povertà, all’interno delle misure previste dal provvedimento sul reddito di cittadinanza. Infine, 44,8 milioni sono destinati al Fondo per le non autosufficienze. Cifra, quest’ultima, che verrà sostanzialmente riconfermata nel 2020 e 2021: quello approvato in sede di Conferenza delle Regioni è infatti il primo Piano triennale nazionale per la non autosufficienza.

 Poi vi sono progetti particolari ai quali in questi anni abbiamo lavorato.

Voglio citare per attinenza quello relativo al DOPO DI NOI.

Nel 2016 è stata approvata la legge 112, nota appunto come “Legge sul Dopo di Noi”, che ha l’obiettivo di mantenere buono il livello di qualità della vita delle persone più fragili, in vista del momento in cui i loro genitori purtroppo non ci saranno più e questo è reso possibile dall’integrazione delle politiche sociali e sanitarie, ma è importante anche andare oltre a questo

Dare ai disabili gravi il controllo della propria vita, ovvero la possibilità di decidere del proprio futuro, scegliere dove e con chi vivere, iniziando un percorso che li porti alla massima autonomia possibile, è una grande conquista sociale. Come Giunta proseguiremo ad impegnarci per creare ulteriori opportunità per queste persone, garantendo loro dignità e piena cittadinanza.

Il “Dopo di noi” è uno degli obiettivi del Piano sociale e sanitario regionale 2017-2019 ed è parte integrante della programmazione del Fondo regionale della non autosufficienza. Sono risorse che mettiamo a disposizione delle Aziende Usl e dei Comuni per introdurre nuovi modelli di servizio, che in alcuni casi possono sostituire i servizi residenziali tradizionali.

Un primo bilancio di questi due anni e mezzo di vita della legge ci consente di dire che abbiamo visto attivati 1.064 interventi, di cui hanno beneficiato 860 persone con gravi disabilità (468 uomini e 392 donne, prevalentemente tra 36 e 45 anni di età), per ognuna delle quali le équipe multi-professionali dei servizi sociosanitari del territorio hanno predisposto progetti personalizzati, di autonomia e inclusione sociale. Con un preciso obiettivo: assicurare alle persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare la necessaria assistenza per una vita dignitosa.

La somma annuale stanziata dalla Giunta regionale ha stabilito la ripartizione tra tutte le Aziende sanitarie emiliano-romagnole di circa 3,5 milioni di euro del Fondo nazionale per il “Dopo di noi”.

Le risorse vengono suddivise tra le Ausl del territorio in proporzione al numero dei residenti di età compresa tra 18 e 64 anni. All’Ausl Romagna, con oltre 677 mila cittadini residenti in questa fascia di età, è assegnato circa 1 milione di euro.

Gli interventi più diffusi sono le cosiddette ‘Scuole di autonomia’: appartamenti nei quali le persone con disabilità, ancora assistite dai propri familiari anche se ormai anziani, imparano a rendersi il più possibile autonomi nella gestione della vita quotidiana (cucinare, fare la spesa, pulire la casa, prendersi cura della propria persona), preparandosi ad uscire dalla famiglia di origine. Fino ad oggi le persone coinvolte in questi soggiorni a termine sono state 482.

Altri interventi hanno riguardato 325 persone, ormai prive di sostegno familiare, ospitate in piccoli appartamenti (da 3 a 5 ospiti), che non prevedono la presenza di personale giorno e notte, oppure in gruppi-appartamento, che garantiscono una presenza maggiore di personale educativo ed assistenziale e dunque una situazione più adeguata a chi ha meno autonomia.

144 interventi hanno poi riguardato percorsi di accompagnamento per l’uscita programmata dal nucleo familiare di origine o da strutture residenziali ritenute meno adeguate, con la successiva accoglienza in piccoli appartamenti per l’autonomia o gruppi appartamento.

Infine, sono stati 55 i tirocini finalizzati all’inclusione e 58 i ricoveri temporanei in strutture residenziali, per fornire alle famiglie assistenza in particolari casi di emergenza.

Per realizzare le soluzioni residenziali del “Dopo di noi” su tutto il territorio regionale sono stati utilizzati 91 appartamenti (molti di questi messi a disposizione delle famiglie, altri dai Comuni), 26 dei quali ristrutturati grazie alle risorse del Fondo nazionale.

Nel primo biennio di applicazione della legge, la Regione Emilia-Romagna ha già messo a disposizione oltre 10,2 milioni di euro. Ulteriori 2,8 milioni sono stati assegnati per finanziare progetti per la costruzione e la ristrutturazione di abitazioni destinate al “Dopo di noi”.

A livello territoriale, gli interventi ammessi al finanziamento sono stati 23 e riguardano il sostegno alla residenzialità, il cuore innovativo della legge sul Dopo di noi, per consentire alle persone con disabilità di decidere autonomamente dove, come e con chi vivere la propria vita futura, in maniera gradualmente indipendente dai genitori, in una vera casa e non necessariamente in un istituto o una struttura speciale.

Per tornare a noi, ed anche alle occasioni che ci hanno visto interagire insieme, vorrei ricordare il lavoro che abbiamo fatto insieme ai Comuni di Montefiore Conca, Mondaino e Saludecio per lo stanziamento dei 100.000 euro necessari per la parziale sistemazione della strada di collegamento con la sede del vostro centro. Risorse stanziate dalla regione, su un bisogno da voi attenzionato, portata a compimento grazie anche alla collaborazione con i tre comuni che ho citato.

 Un po’ di tempo fa mi è stato chiesto un aiuto per cercare di fare un ulteriore passo in avanti rispetto a quella situazione perché occorrerebbe fare altri lavori.

La cosa è attenzionata, a gennaio ci sarà la ripartizione delle risorse che vengono destinate a questo tipo di interventi e vi prometto e garantisco il massimo impegno per cercare di dare una risposta positiva anche a questa ulteriore istanza. Su questo vi terrò aggiornati passo a passo.

 Ultimissima cosa prima di chiudere.

Mi è stata raccontata l’idea progettuale su Mondaino, dove la Coop. Ca’ Santino dal 2000 gestisce il laboratorio protetto di Ceramica “Piazza Incontro”, attivo ed aperto dagli anni 90 a persone con disabilità ospiti dei servizi della Cooperativa Sociale.

So che per voi è un impegno importante, sia organizzativo-gestionale che economico, e che state pensando ad una nuova proposta che ha l’ambizione di qualificare l’attività in questione dando maggiormente valore al Progetto Piazza Incontro, mettendo insieme, in un unico disegno, tutte le peculiarità di interesse comunale, affinchè tutti possano apportare le giuste sinergie, con il concorso dei vari soggetti che formano la vita sociale di Mondaino (Pro Loco, associazioni legate ai più vari settori di attività).

Un progetto che avete ideato e denominato “ACROPOLIS “ e che avrebbe l’obiettivo di provare ad ambire a mettere in campo una vera e propria Scuola di formazione

rivolta a studenti, giovani in cerca di occupazione ed a quanti sono interessati a conoscere il meraviglioso mondo della ceramica e della maiolica, con anche la  possibilità di una produzione per il mercato artistico.

Anche su questo, sono disponibile a lavorarci per capire come aiutarvi; chiaramente a questo punto dopo le elezioni regionali del 26 gennaio sperando di poter essere ancora nella posizione per farlo. Sono convinta che appena saremo operativi riusciremo a lavorarci in maniera proficua.

Vorrei chiudere tornando all’inizio e cioè al lavoro che avete svolto voi a Cà Santino, bello, prezioso, proficuo, importantissimo. Quello dei 20 anni che avete festeggiato a maggio è un bel traguardo, ma questo primo bilancio di attività per voi non è altro che uno step, una tappa di passaggio perché avete molte idee e tanta voglia di realizzarle e quindi guardate sempre avanti.

Sono venuta qui diverse volte e quando mi avete raccontato i vostri progetti in voi è sempre apparsa una grande voglia di fare, vi ho sempre letto negli occhi una passione vera, e sappiamo quanta ne serve in questo delicato settore di attività per far si che le cose funzionino bene in modo tale da avere risultati e benefici, in primis per gli utenti che da voi si rivolgono.

Grazie auguri di buone feste di cuore a voi e alle vostre famiglie

 

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