Al via le iniziative per la Settimana della legalità
Una settimana di iniziative per la Settimana della legalità organizzata dall’Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Upi, Anci e l’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
Il mio intervento di saluto.
Do a tutti il benvenuto a questo appuntamento di apertura della Settimana della Legalità edizione 2022 che, come gli anni scorsi, propone un programma molto fitto di appuntamenti davvero molto interessanti; ad alcuni di essi parteciperò anche personalmente.
Siamo giunti alla 4^ edizione del progetto, che ogni anno è cresciuto; e di questo vorrei dare merito a chi ci ha sempre lavorato, a partire dal Direttore Generale dell’Assemblea Legislativa regionale Leonardo Draghetti e anche Rossana Mengozzi dell’area Partecipazione, legalità e relazioni istituzionali della Regione Emilia-Romagna.
Ringrazio anche UPI e ANCI Emilia-Romagna, che collaborano con noi per la realizzazione di alcune iniziative del programma e naturalmente l’associazione Cortocircuito che, lo voglio sempre ricordare perché a mio avviso è un tratto distintivo importante, si è contraddistinta nel contesto dell’inchiesta ‘AEMILIA’, dove i loro approfondimenti giornalistici sono stati addirittura assunti negli atti giudiziari. Dicevo poc’anzi che ci tengo sempre a ricordarlo perché è un elemento di merito non da poco. Ringrazio quindi Elia Minari, fondatore dell’associazione ‘Cortocircuito’, che ci supporta in tutta questa attività; cito lui ma ovviamente il ringraziamento è rivolto a tutti i componenti dell’associazione stessa.
Con Cortocircuito realizziamo questa iniziativa che segue a molte altre che abbiamo messo in piedi in questi anni (con Maria Falcone, Attilio Bolzoni, con il Procuratore nazionale antimafia, con i Procuratori di Napoli, Reggio Calabria, Milano, Catania, con il Capo della Direzione Distrettuale antimafia di Milano, con Nando Dalla Chiesa, Piercamillo Davigo, Ignazio De Francisci e tante altre illustri figure), dando respiro ad una collaborazione che l’Assemblea ha riconosciuto con una vera e propria convenzione, affinchè su questo tema delicato e importante del contrasto alla criminalità, che tocca anche la nostra regione, siano anche i giovani impegnati in prima linea su questo fronte che parlano ad altri giovani.
Un modo concreto e diretto per conoscere da vicino un fenomeno sul quale l’attenzione di tutti noi cittadini non deve mai calare e che necessita di essere capito per essere contrastato, a partire dai comportamenti individuali e dallo sviluppo del senso critico.
So che oggi oltre alle persone presenti in sala ‘Guido Fanti’ in regione, che hanno attinenza per la maggior parte col lavoro prodotto sui saggi, abbiamo in collegamento con noi studenti universitari, neolaureati e anche gli studenti del Liceo Morandi di Finale Emilia (MO); e se c’è un messaggio forte e chiaro che deve giungere a tutti voi, oggi, è proprio questo: l’Assemblea legislativa regionale è, prima di tutto, il parlamento degli eletti, e quindi il luogo nel quale esercitare la potestà conferita dai cittadini, ma è anche la casa della democrazia aperta alla sua frequentazione e conoscenza, in particolare da parte dei giovani cittadini.
Per questa ragione questa Assemblea investe nel rapporto con gli studenti, affinchè essi comprendano l’importanza della responsabilità, che è presidio dei valori civici, del senso di comunità.
Non girare la testa da un’altra parte di fronte ad un sopruso, difendere la capacità di interpretare la realtà per dire la propria opinione, sapere che il proprio contributo lascia un segno all’interno di una collettività, sono gli investimenti che questa Assemblea rivolge ai suoi giovani cittadini, del cui punto di vista e della cui visione del mondo ha bisogno.
Lo facciamo promuovendo appunto la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva partendo da figure e persone esemplari. Cercando di far imparare a riconoscere i fenomeni mafiosi e corruttivi e ad avere maggiore consapevolezza su come le mafie si siano insediate anche in Emilia-Romagna.
E poi coinvolgendo i giovani in un percorso di conoscenza delle regole e della valorizzazione delle stesse, nei diversi ambiti di vita mettendo in evidenza le migliori esperienze di protagonismo attivo.
Nel solco di una continuazione di questa progettualità si collocano anche le giornate seminariale della ‘Settimana della legalità’ alle quali diamo il via oggi.
Tra l’altro verranno presentati i saggi vincitori delle tre edizioni del progetto “Conoscere per riconoscere: le Università dell’Emilia-Romagna contro le mafie”. E sarà presentata la 4^ edizione del “Concorso di saggi scritti sul tema della criminalità mafiosa e della corruzione”.
Per entrare più nel merito della giornata di oggi, che è quella inaugurale, vorrei porgere un caloroso saluto, che è anche un ringraziamento per la loro partecipazione, ai nostri ospiti:
- alla Dott.ssa Lucia Musti, procuratore generale presso la Corte d’Appello di Bologna
- al Dott. Marco Imperato, magistrato della Procura di Bologna
- alla Prof.ssa Sandra Sicurella, docente del corso ‘Mafie e processi di vittimizzazione’ dell’Università di Bologna.
In questo primo appuntamento si parla di un tema molto specifico, che è quello relativo al ruolo dei professionisti contro la criminalità organizzata, aspetto nel quale non mi addentro dal punto di vista tecnico perché non mi compete.
Mi permetto solo di dire che probabilmente anche nella lotta alla criminalità organizzata, così come in altri settori, per definirsi competenti è necessario attraversare una serie di fasi che conducono alla progressiva acquisizione di conoscenze, abilità e capacità, le quali insieme costituiscono una condizione necessaria affinché una persona possa essere definita competente in materia. Tra l’altro la professionalità e la competenza non si acquisiscono una volta per sempre, ma devono essere costantemente migliorate, accresciute e aggiornate.
Vorrei aggiungere che il periodo che stiamo vivendo è particolare e questo elemento a mio avviso non è avulso dal contesto: da due anni ormai siamo in piena crisi pandemica (per non parlare poi del conflitto che si è scatenato nell’est Europa), che significa anche crisi sociale ed economica, ed è risaputo che durante le crisi economiche, ma anche in quelle sanitarie, il pericolo di infiltrazioni criminose nei tessuti territoriali economici, territoriali e sociali è altissimo.
Noi dobbiamo sostenere ogni giorno chi si batte per prevenire ed estirpare la presenza e il consolidamento di mafie e criminalità organizzata, ma nella quotidianità questo intento deve essere accompagnato dall’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, per il rispetto e la promozione della legalità e del convivere civile.
Ecco questo è l’appello che mi sento di fare oggi anche in questa occasione.
A tutti rivolgo un buon lavoro affinchè questa iniziativa sia davvero proficua, perché questo è lo spirito che ci ha mosso nell’organizzarla e nel proporla a tutti voi.
Ancora un grazie a chi ha lavorato all’organizzazione e a tutti i partecipanti.
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