A Santa Sofia per l’inaugurazione della nuova piazza
IL MIO SALUTO
Buongiorno a tutte e tutti
Saluto le autorità civili, militari e religiose presenti; le ragazze e i ragazzi delle scuole, i cittadini e permettetemi un ringraziamento di cuore per l’invito del sindaco Daniele Valbonesi.
Di fatto oggi festeggiamo due eventi in uno; due eventi che nello stesso tempo ci proiettano al futuro, come l’inaugurazione di un luogo nuovo, e che ci richiamano il passato, e mi riferisco alla ricorrenza della liberazione di Santa Sofia.
Voglio esprimere davvero molta soddisfazione nell’essere qui oggi e toccare con mano e vedere coi miei occhi una realizzazione che è nata soprattutto per meriti dell’amministrazione comunale ma anche grazie a un finanziamento della regione Emilia-Romagna, che oggi qui ho l’onore di rappresentare.
Vedere la concretezza delle cose che nascono da bandi finanziati dalla regione fa molto piacere.
Io presiedo l’assemblea legislativa dove vengono fatte le leggi.
E devo dire che sapere che gli atti che vengono deliberati servono a finanziare e sostenere progetti di questo tipo è veramente gratificante per il nostro lavoro.
In questo caso il riferimento è la Legge 41, che oltre a finanziare progetti di riqualificazione della rete commerciale privata, sostiene anche quelli pubblici di valorizzazione dei luoghi commerciali, mercatali o comunque che sono centrali per la vita delle comunità, in particolar modo dei comuni più piccoli.
In questo caso 120mila euro di finanziamento sui 180 totali. Poi c’è la quota del comune e in questo caso anche quella della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che approfitto per ringraziare.
E qui siamo al presente con lo sguardo volto al futuro.
Poi c’è il passato, quello che guarda alle nostre radici, alla storia.
E c’è la bravura di chi nel presente, e mi riferisco al sindaco, sa coniugare le due cose e farlo in un periodo importante per la comunità di santa Sofia, che è quello della ricorrenza della Liberazione dal nazifascismo.
Era l’ottobre del 1944, in questo caso il 18 del mese, quando grazie all’opera dei partigiani e di tanti cittadini si arrivò all’uscita di quel tunnel fatto di anni drammatici segnati da sofferenze, scontri, battaglie e orribili eccidi. Anche questo territorio, come del resto quello riminese da cui provengo, fu attraversato dalla Linea Gotica, e fu teatro dell’impegno di tanti uomini e donne che mostrarono il coraggio di lottare per riprendersi la libertà. Ecco, noi anche in momenti di festa come quello di oggi dobbiamo dedicare il nostro pensiero in primis alla loro memoria, a chi perse la vita in quegli anni e a chi, purtroppo la gran parte, oggi non è più con noi.
Oggi più che mai c’è bisogno di lanciare un messaggio di speranza e di unità.
È sempre necessario ricordare coloro i quali, con coraggio e sacrificio, anche a prezzo della vita, hanno liberato il nostro paese dal fascismo e dall’occupazione nazista e ci hanno fatto dono della libertà e della democrazia.
Tra questi Ermenegildo Corzani, primo sindaco eletto di santa Sofia e partigiano.
Lasciatemi dire che non potevate partorire idea migliore per l’intitolazione di questa piazza.
Mi avvio a concludere rubandovi ancora un attimo di tempo su un aspetto, che ha molto a che fare con l’evento di oggi, e che sottolineo vista la presenza delle ragazze e dei ragazzi delle scuole.
Ed è il tema della Memoria.
Che va tramandata alle giovani generazioni.
Ci tengo a dirlo e a sottolinearlo, in questa fase storica più che mai.
E sono orgogliosa di poter dire che come regione Emilia-Romagna stiamo davvero lavorando molto su queste progettualità, soprattutto con le scuole, su progetti rivolti alle giovani generazioni, per preservare e diffondere la Memoria del ‘900 e sviluppare una maggiore consapevolezza sui diritti di cittadinanza.
Realizziamo e promuoviamo progetti e attività culturali, rivolti in particolare al mondo della scuola, per favorire lo studio, la formazione e la riflessione sul significato attuale della memoria, sull’importanza dell’impegno civile e dei valori di libertà e democrazia, con particolare attenzione alla conoscenza degli avvenimenti che hanno contrassegnato la storia italiana ed europea del Novecento
Una delle attività più dense di significato è quella relativa ai Viaggi della memoria, nei luoghi simbolo delle tragedie del ‘900.
Qualche settimana fa ero in una scuola di Rimini, dove due classi hanno lavorato allo studio della tragedia di Marcinelle, dove in una miniera persero la vita decine di minatori, in gran parte italiani.
Si sono recati in viaggio in Belgio, hanno visto ciò che hanno studiato e su cui hanno effettuato la loro ricerca storica e ascoltarli raccontare questa esperienza mi ha davvero emozionata.
E poi viaggi che finanziamo per le scuole che scelgono di portare i ragazzi in quei luoghi di tragedia che sono stati i campi di concentramento.
Sono esperienze forti, che segnano tutti quelli che vi partecipano; ma che tengono viva appunto la Memoria.
La libertà di cui godiamo oggi la dobbiamo a chi ha sacrificato la propria vita per la democrazia.
Solo avendo ben chiare le nostre origini e la nostra storia potremo avere le radici ben salde anche nel futuro.
Ricordiamolo sempre.
Chiudo davvero: complimenti per questa realizzazione Daniele.
Un pensiero a Ermenegildo Corzani.
Evviva santa Sofia e grazie a tutti!

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