A Roma, al giuramento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Ho appena assistito al giuramento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Poi il suo discorso di insediamento, di un profilo istituzionale alto e con contenuti assolutamente non scontati.
Il Presidente ha rivolto un pensiero a tutti gli italiani, in particolare a quelli più in sofferenza che aspettano risposte al loro disagio. Si è raccomandato che non vi siano ritardi e incertezze nell’azione di governo e, rispetto alla pandemia, occorre non abbassare la guardia sulle vaccinazioni, perché esse conducono alla ripresa.
I passaggi più sentiti e applauditi dalla platea dei delegati hanno riguardato il ringraziamento a medici e operatori sanitari per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo da due anni a questa parte, l’aver sottolineato la necessità di un profondo processo riformatore della giustizia e l’aver evidenziato la piaga delle morti sul lavoro, ancora ad un livello inaccettabile.
E poi ancora: Europa, giovani, scuola, giusto salario per chi lavora, contrasto alla marginalità femminile sul lavoro e alla violenza sulle donne; lotta al razzismo e all’antisemitismo e lotta alla tratta e alla schiavitù degli esseri umani. Il richiamo alla dignità della donna che non può dover scegliere tra maternità e lavoro e a quella che un Paese moderno deve riservare alle persone disabili.
Bello anche il saluto a Papa Francesco a nome del Popolo italiano.
Commoventi ed emozionanti i ricordi di Monica Vitti, di David Sassoli e del giovane Lorenzo Parelli, che ha perso la vita a 18 anni nell’ultimo giorno di stage nel progetto di alternanza scuola-lavoro.
Dobbiamo essere fieri e orgogliosi del fatto che il nostro Paese sia rappresentato da Sergio Mattarella.
Viva la Repubblica! Viva l’Italia!
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