A Rimini ad una iniziativa di Futuro Verde APS sulla transizione ecologica
Insieme all’autrice Paola Turroni si è parlato del suo libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” in cui tratteggia dodici donne, storie individuali, ma anche una preziosa occasione per conoscere tutte le diverse professioni che entrano in campo quando bisogna occuparsi della protezione, della difesa, della regolamentazione dell’ambiente.
Una mia riflessione
Buonasera a tutte e a tutti,
sono molto lieta di prendere parte oggi alla rassegna di letteratura ambientale Foresta Gutenberg promossa da Futuro Verde aps, di cui anch’io faccio parte. Oggi è l’appuntamento conclusivo di questo primo ciclo che ha permesso di indagare come la parola scritta racconti la transizione ecologica e i nuovi stili di vita.
L’associazione Futuro Verde aps è nata come un progetto di transizione ecologica, aperto e democratico, con l’obiettivo di mettere in primo piano la questione dell’emergenza climatica e ambientale, sviluppando comportamenti virtuosi ed ecologicamente compatibili.
Sin dal principio l’associazione ha posto una serie di punti che possono fare la differenza in termini di rifiuti, trasporto sostenibile, cambiamenti climatici, coesione sociale, ambiente e salute.
L’impegno di Futuro Verde ha già iniziato a dare i suoi frutti e a essere riconosciuto classificandosi al primo posto nell’iniziativa ’Più Vicini’ di Coop Alleanza 3.0 con il progetto “Laboratori di terra e di energia” da realizzare nelle scuole sulla salvaguardia del nostro pianeta, con docenti formati sui temi delle energie rinnovabili.
Oggi l’autrice Paola Turroni ci parla del suo libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” in cui tratteggia dodici donne, storie individuali, ma anche una preziosa occasione per conoscere tutte le diverse professioni che entrano in campo quando bisogna occuparsi della protezione, della difesa, della regolamentazione dell’ambiente. Dall’avvocatura all’ingegneria, dall’agraria all’agricoltura, e poi l’antropologia, la scienza, l’associazionismo. Un racconto di un impegno quotidiano rivolto al futuro.
Le donne si confermano ancora una volta un’energia fondamentale e inesauribile per affrontare tematiche attuali e di importanza vitale per tutti e tutte noi, per l’intero pianeta.
Se si pensa all’ambiente e alla sostenibilità ambientale non si può non notare che negli ultimi anni siano state proprio le nuove generazioni ad avere a cuore questi temi e a richiederci un’attenzione maggiore da trasformare in atti concreti.
Da qualche anno infatti milioni di giovani hanno riempito le piazze delle città di tutto il mondo, e mi riferisco al movimento ‘Fridays for future’, ed è stato un chiaro segnale di attenzione crescente verso i cambiamenti climatici e le tematiche ambientali. Un appello che la politica sta cercando di raccogliere mettendo a punto iniziative concrete, partendo proprio dal presupposto che l’equilibrio tra ambiente e lavoro è imprescindibile.
Un’attenzione che ci è stata rimarcata qualche settimana fa quando l’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze (composta da 50 ragazzi tra i 9 e i 18 anni di tutto il territorio regionale) si è riunita nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che ho l’onore di presiedere, per sottoporci istanze mirate sulla sostenibilità e portandoci il loro prezioso contributo.
Noi su questi temi in regione ci stiamo impegnando molto. Tutela dell’ambiente, economia circolare e transizione ecologica sono i temi strategici dell’attuale legislatura regionale.
Uno dei più ambiziosi traguardi che ci siamo posti è quello di essere capofila negli obiettivi indicati dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite e del Green New Deal della Commissione Europea, con il passaggio al 100% di energie rinnovabili entro il 2035. In quest’ottica, puntiamo ad accelerare tutte le politiche di conversione verso una piena sostenibilità ambientale, economica e sociale, superando il conflitto tra lavoro e ambiente e valorizzando l’insieme di potenzialità e spazi che questo cambiamento offre, soprattutto alle generazioni più giovani, in termini di impiego.
Vogliamo che l’ambiente sia al centro delle politiche del nostro Paese. In Emilia-Romagna lo abbiamo fatto. Il patto per il lavoro voluto da Bonaccini nel 2015 non a caso è diventato nel 2020 patto per il lavoro e per il clima, perché qualità del lavoro e qualità dell’ambiente devono poter convivere.
E anche per il nostro paese vogliamo un grande piano di investimenti contro il dissesto ambientale fatto di opere e infrastrutture. E l’occasione unica che oggi abbiamo di fronte con i fondi che verranno destinati dal Pnrr rappresentano per noi e per l’intero paese una straordinaria opportunità.
Lo scorso maggio inoltre l’Assemblea legislativa ha approvato in aula all’unanimità il progetto di legge “Promozione e sostegno delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”. Legge che ha come obiettivo quello di offrire uno strumento concreto a livello regionale al fine di agevolare e disciplinare le comunità energetiche, cioè gruppi di autoconsumatori (cittadini privati, enti, imprese) di energia da fonti rinnovabili che si riuniscono per produrre energia pulita e abbattere i costi. Il progetto di legge, composto di nove articoli, prevede che si sostengano i cittadini per sviluppare le comunità di energia rinnovabile che dovranno produrre, consumare, immagazzinare l’energia green.
La Regione metterà a disposizione contributi e strumenti finanziari dalla fase di costituzione delle comunità energetiche, alla fase di predisposizione di progetti fino alla fase di acquisto e installazione degli impianti energetici. Non mancherà, poi, una campagna di comunicazione e informazione.
Qualche giorno fa poi l’Assemblea legislativa ha approvato definitivamente le modifiche al Piano energetico regionale ridisegnando radicalmente le strategie per il prossimo triennio in Emilia-Romagna e puntando su meno emissioni e più energia da fonti rinnovabili.
Il Piano regionale potrà contare su risorse pubbliche per 4,5 miliardi di euro. I fondi 2022-2024 prevedono poco più di 2 miliardi di euro dal Pnrr, ulteriori risorse dallo Stato per 1,7 mld, 301 milioni dal Fesr, 58 dal Fse e 423 milioni dalla Regione. La Regione opera su tre grandi asset: abitare, mobilità e produzione, declinati su 8 assi: ricerca e formazione, infrastrutture e reti (al cui interno ci sono le Comunità energetiche e l’idrogeno verde), la transizione energetica per le imprese, la riqualificazione e i privati, la rigenerazione urbana e il patrimonio pubblico, la mobilità intelligente, il rapporto con gli Enti locali (monitoraggio, City manager) e le azioni trasversali di sistema (protocolli e intese con terzi, attività del Comitato tecnico scientifico).
Un’ulteriore conferma dell’impegno e della direzione in cui sia necessario andare per essere partecipi e protagonisti di un futuro migliore.
Grazie a tutti e tutte per il vostro impegno, la vostra attenzione e la vostra cura.
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