A Riccione all’inaugurazione della mostra ‘Una vita contro la mafia’

Questa sera a Villa Franceschi nella Città di Riccione per l’inaugurazione della mostra ” UNA VITA CONTRO LA MAFIA”, che racconta la storia di chi ha lottato le mafie, perdendo la vita per mano della criminalità organizzata. Un progetto nato, grazie all’Istituto Superiore Einaudi-Molari e all’Osservatorio sulla criminalità organizzata che offre importanti spunti per la cultura della legalità, grazie al racconto di 104 storie di impegno e lotta alla criminalità.
La Regione Emilia-Romagna e l’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna sono impegnate nel sostenere la cultura della legalità, grazie a un impegno e una sinergia che coinvolge associazioni, come Libera Rimini e Libera Emilia-Romagna e le scuole, per promuovere nei confronti delle più giovani generazioni la lotta alla criminalità e alle organizzazioni di stampo mafioso.
IL MIO INTERVENTO

Innanzitutto grazie per l’invito e un saluto a tutti i convenuti.

Sono davvero molto contenta di essere qui oggi, in questa bella cornice di Villa Franceschi, per l’inaugurazione della mostra itinerante “Una vita contro la mafia”, realizzata dall’Istituto “Einaudi Molari” di Rimini in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini.

All’assemblea legislativa che ho l’onore di presiedere fanno capo diversi progetti sul tema della legalità in senso ampio.

Faccio riferimento alla promozione della cultura della legalità, all’attivazione di misure di contrasto ai pericoli della corruzione, dell’illecito e della criminalità organizzata, ma anche la salvaguardia dei diritti.

Faccio qualche breve esempio.

Il Testo Unico ha istituito la Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabileper promuovere l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio.

La giornata regionale è diventata negli ultimi anni la Settimana della legalità, sette giorni di incontri, seminari approfondimenti per parlare di cittadinanza attiva, presentare buone pratiche per riconoscere e contrastare le mafie.

Nell’edizione di quest’anno sono stati organizzati ventotto eventi, con più di settanta relatori, una quindicina di scuole di tutte le province con decine fra docenti e dirigenti scolastici impegnati e, soprattutto, oltre 2.750 studenti coinvolti.

Ho trovato particolarmente positiva proprio questo aspetto: la partecipazione straordinaria di ragazzi e ragazze delle scuole alle iniziative proposte, dimostrando interesse per questi temi. Abbiamo dato il via all’edizione di quest’anno con un atto secondo me molto importante: la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’associazione Libera Emilia-Romagna, con la quale abbiamo siglato quello che abbiamo denominato

il “patto della legalità”, un accordo finalizzato a favorire una maggiore consapevolezza sulla prevenzione e sul contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, facilitare la comprensione del fenomeno mafioso e promuovere la cultura della legalità attraverso attività divulgative, con particolare attenzione ai più giovani.

Questo protocollo d’intesa sottoscritto con Libera ha un forte valore simbolico e conferma l’attenzione della Regione Emilia-Romagna sul tema della legalità e del contrasto alle mafie. L’Assemblea legislativa, infatti, ha siglato accordi per costruire, con le istituzioni locali e nazionali e la società civile, quella rete di prevenzione e controllo indispensabile per essere sempre meno permeabili alla criminalità, più consapevoli e più forti. Significativo il rapporto con i più giovani, che cerchiamo di coinvolgere nelle nostre iniziative affinché comprendano l’importanza della responsabilità, presidio dei valori civici e del senso di comunità.

Il contrasto alle mafie non è un’operazione che spetta a singole persone: se si vuole sconfiggere la criminalità dobbiamo prenderci per mano tutti; e coinvolgere le giovani generazioni per farle sentire protagoniste e far capire loro come la criminalità agisce è un fatto di rilevante importanza. All’interno delle scuole occorre fornire gli strumenti far conoscere il valore della legalità e della cittadinanza responsabile.

Il legame tra le istituzioni è l’altro punto focale.

Concludo citando il lavoro che l’Osservatorio sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini svolge anche con le amministrazioni comunali, tra cui quella di Riccione.

Fin dalla sua nascita tra le finalità degli osservatori c’è proprio l’educazione alla legalità, che significa soprattutto elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, oltre che favorire l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza.

Un lavoro prezioso quindi, utile, fondamentale.

E noi come regione siamo davvero orgogliosi di sostenerli, consapevoli del fatto che solo in questo modo, con un’attività culturale e di ricerca allo stesso tempo, possiamo sensibilizzare le giovani generazioni alla cultura della legalità, promuovendola e valorizzandola il più possibile.

 

Grazie

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