A Riccione alla convention nazionale di ANPAS (ass.ne naz.le pubbliche assistenze)
Con gioia, dicevo, perchè è questa l’occasione migliore per ringraziare – a nome delle cittadine ed i cittadini che rappresento – tutte le volontarie e volontari che compongono le pubbliche assistenze, nei mesi scorsi impegnate nelle gravi emergenze idrogeologiche che hanno funestato il nostro territorio e le cui conseguenze ancora purtroppo perdurano.
Senza l’intervento tempestivo della protezione civile, coadiuvata dalle innumerevoli reti di associazioni, molte delle quali qui oggi da voi rappresentate, e, ricordiamolo, anche dai privati cittadini venuti da ogni dove, l’impatto dell’alluvione sarebbe stato di gran lunga più doloroso, aggravando i tempi di una ricostruzione già così complessa.
In questi stessi giorni una vera e propria bomba meteorologica, il ciclone Cioran ( pronuncia /ˈkɪərən/), si è abbattuto sull’Europa provocando vittime ed enormi disagi in Spagna, Francia, Belgio e purtroppo anche qui, con le esondazioni registrate in Toscana e allerte rosse in Veneto e Friuli con conseguenti rallentamenti e interruzioni dei trasporti, chiusura di scuole e uffici pubblici.
Dunque anche in questi giorni, migliaia di volontarie e volontari al fianco della protezione civile sono impegnati in innumerevoli attività, dai trasporti di emergenza all’assistenza ospedaliera, dai servizi ambulatoriali alla mobilità territoriale.
L’ausilio delle pubbliche assistenze è dunque, oggi più che mai, non solo un enorme aiuto in situazioni emergenziali (peraltro sempre meno episodiche) ma spesso un fattore insostituibile per garantire un servizio pubblico pienamente efficiente.
Il supporto da voi fornito alla comunità va però ben oltre il contributo materiale, ma si traduce anche nell’esempio che il volontariato costituisce per gli altri.
In un tempo che ci è dato così intriso di tragedie ed eventi estremi sempre meno prevedibili, in cui l’emergenza sembra essere sempre dietro l’angolo, in cui anche la tenuta sociale è a rischio a causa del generale impoverimento materiale e culturale della società, è facile che a prevalere sia la tentazione naturale di mettere al riparo unicamente se stessi, smarrendo completamente quel senso di solidarietà e fratellanza che identifica le nazioni pienamente democratiche.
In uno scenario come questo la scelta di chi mette se stesso al servizio degli altri, che ha come unica retribuzione la soddisfazione di poter essere di aiuto, ha un valore inestimabile.
L’Emilia Romagna rivolge da sempre un’attenzione particolare a tutto il mondo del Terzo Settore non solo perché ne riconosce anche il grande valore materiale ed economico , ma soprattutto perché crediamo che l’associazionismo ed il volontariato contribuiscano in modo fondamentale, oggi più che mai, alla tenuta del patto sociale tra cittadini e amministratori, perché riduce le distanze tra le istituzioni ed i singoli, insegnandoci ad affrontare insieme le difficoltà.
La recente approvazione della nuova Legge regionale (Legge sul terzo settore 13 aprile 2023, n. 3), approvata dopo un lungo percorso di confronto e ascolto con le parti, rafforza, promuove e valorizza il lavoro straordinario delle associazioni come Anpas, rendendo più semplice il raccordo con gli enti pubblici. La strada tracciata è quella di un sistema di welfare in cui la programmazione e progettazione sociale e sanitaria della regione tenga conto non solo delle esigenze territoriali, ma anche di uno sguardo più largo, per cui al benessere della società contribuiscono le politiche sanitarie così come le attività culturali, sociali e sportive.
La semplificazione burocratica, l’attivazione di un fondo ad hoc per l’innovazione sociale e l’istituzione di un consiglio regionale per il no profit, pongono davvero le basi per una co-progettazione tra il pubblico e la cittadinanza attiva di azioni e interventi ritagliati sui bisogni reali delle comunità, in cui sia valorizzato appieno il patrimonio di esperienze e conoscenze custodito dalle associazioni del terzo settore.
Nel maggio scorso la giunta regionale ha approvato la graduatoria dei progetti finanziati col Bando per progetti di rilevanza locale 2022/2024.
Si tratta di un finanziamento a sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da Organizzazioni di volontariato, Associazioni di promozione sociale e Fondazioni del terzo Settore.
La somma complessiva messa a disposizione era di 2 milioni e mezzo di euro, per supportare:
– azioni di contrasto delle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana;
-sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti;
-contrasto delle condizioni di fragilità e di svantaggio al fine di intervenire su marginalità ed esclusione sociale;
-promozione della partecipazione dei minori e dei giovani, quali agenti del cambiamento;
-sostegno scolastico fuori dell’orario scolastico ed extra-scolastico;
-sviluppo e rafforzamento dei legami sociali, in aree urbane o extraurbane disgregate o disagiate;
-sviluppo di welfare generativo di comunità;
-rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni;
-sensibilizzazione sulla necessità di adottare comportamenti responsabili per minimizzare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici; promozione buone pratiche di economia circolare volte a ridurre l’impatto sull’ambiente delle attività umane.
E poi l’ultimo bando, quello derivante proprio dalla nuova legge regionale, scaduto proprio poco fa, che ha l’obiettivo di sostenere le azioni negli ambiti di attività sociali, sportive e culturali, animazione della comunità, sviluppo e rafforzamento del volontariato, della cittadinanza attiva, della legalità, dell’aggregazione associativa nelle aree interne e montane, con particolare attenzione alle zone colpite dai recenti eventi alluvionali o franosi, di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, sviluppo delle risorse umane e qualificazione delle competenze delle articolazioni associative.
In questo caso parliamo di un bando inferiore come finanziamenti a quello precedente, 400mila euro, ma comunque importante a sostenere le azioni che ho sopra descritto.
In ogni caso in futuro ne seguiranno altri.
fra le tante esperienze quella dell’Anpas è da sempre un punto di riferimento per il volontariato laico italiano, non solo per i numeri e la qualità della vostra assistenza, ma per quel comune sentire, quel “dovere sociale” (come lo definiva il vostro Filippo Paletti) che motiva le vostre azioni.
E’ con questo stesso spirito e con un sentimento di enorme riconoscenza che auguro alla vostra associazione un futuro lungo e profondo quanto la sua storia ed a voi un buon lavoro qui a Riccione.
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