A Montefiore Conca (RN) per il progetto turistico della Valconca “Case di Valle”
Il mio intervento
Sono contenta di presenziare oggi a questa giornata nella quale fate un ragionamento d’insieme su quelle che potrebbero essere le prospettive di questa parte di territorio in merito ai temi dell’ospitalità e del turismo, che però è anche l’occasione per fare un confronto sui progetti che avete già in campo, e mi riferisco in particolare a “Case di Valle”, al quale partecipano i Comuni di Gemmano, Morciano, Saludecio e San Clemente (progetto che la regione ha finanziato tramite l’Unione dei Comuni della Valconca – 46mila euro regione, 5mila camera di commercio e 6mila l’unione, TOT. 57mila).
E’ evidente che è un progetto che coinvolge nello specifico 4 comuni, ma in realtà riguarda tutto il territorio. Ricordo che quando mi recai ad inizio aprile all’inaugurazione della ‘Casa della Natura’ di Gemmano, si era appena concluso un educational tour che aveva coinvolto 8 tour operator italiani, i quali avevano visitato oltre ai quattro comuni coinvolti, anche Montefiore, Montecolombo, Mondaino e Montegridolfo.
So che vi siete posti l’obiettivo di incrementare ulteriormente le attività di promocommercializzazione di questo particolare prodotto turistico, avendo lo scopo non solo di far conoscere sempre di più il nostro splendido entroterra, ma anche di far si che diventi appetibile per gli operatori turistici, affinché sia possibile proporlo ai potenziali turisti, che diventerebbero così i fruitori delle nostre strutture ricettive ed enogastronomiche.
Penso che il valore aggiunto di queste progettualità risieda nella grande capacità di fare sinergia tra il pubblico e il privato, come in questo caso: supporto economico della regione, operatività territoriale dei comuni, promocommercializzazione turistica degli operatori privati; da ultimo, ma non per importanza, occorre sottolineare la possibilità di valorizzazione del lavoro dei nostri produttori locali, che possono così far conoscere e vendere i loro prodotti tipici.
Vorrei cogliere anche l’occasione per collegarmi ad un’altra importante attività che vi riguarda, che è quella svolta dal GAL Valli Marecchia e Conca.
Sapete tutti quanto siano stretti (e sono convinta proficui) i rapporti tra la Regione e i GAL che insistono sul territorio emiliano-romagnolo. E tra l’altro in questo caso davvero possiamo parlare di rapporto virtuoso tra il pubblico e il privato:
- tra la Regione il GAL per il finanziamento con fondi PSR (Piano di Sviluppo Rurale) dell’attività della vostra società;
- e tra i soci dello stesso GAL, perché all’interno della compagine societaria convivono sia gli enti pubblici che le organizzazioni private in rappresentanza dei soci imprenditori.
In questo caso per davvero il concetto del quale ogni tanto si abusa del FARE SISTEMA calza invece a pennello per la vostra realtà.
So che il GAL sta procedendo nella realizzazione delle attività per le quali ha ricevuto il finanziamento previsto dal Piano di Sviluppo Rurale, che sapete essere uno strumento di attuazione della Politica Agricola Comune europea.
Siamo quasi giunti al termine dei sette anni nei quali è in vigore l’attuale PSR, che è partito nel 2014 e terminerà nel 2020. La nuova legislatura europea, iniziata dopo le elezioni del 26 maggio, sarà quella nella quale si discuterà del nuovo Piano 2021-2027 e ovviamente anche in quel caso le regioni avranno un ruolo fondamentale nella gestione delle istanze territoriali.
L’attuale Programma investe su conoscenza e innovazione, stimola la competitività del settore agroindustriale, garantisce la gestione sostenibile di ambiente e clima e favorisce un equilibrato sviluppo del territorio e delle comunità locali; inoltre offre numerose opportunità sia nell’ambito degli aiuti e degli investimenti che in quello della conoscenza e innovazione, con particolare riguardo per giovani, produzioni sostenibili e di qualità, aree rurali con problemi di sviluppo.
Il PSR 2014-2020 ha messo a disposizione dei GAL un certo ammontare di risorse e quelle riconosciute al Gal Valmarecchia e Conca ammontano a € 9.554.376
Il vostro GAL ben definito la sua Strategia di Sviluppo Locale, che è basata su “Paesaggio, Identità e Sviluppo” ed è finalizzata a stimolare e sostenere il cambiamento nei territori delle due valli, che in comune hanno il fatto di essere caratterizzate dalla presenza di due fiumi: il Marecchia e il Conca e avete deciso di farlo con azioni innovative tese a curare tutelare e valorizzare il paesaggio, difendere il suolo e la biodiversità.
Anche seguendo le cronache di queste settimane ci accorgiamo di come ci sia una nuova sensibilità su questi temi e a mio avviso la cosa più incoraggiante è che questa richiesta di cambiamento arrivi proprio dai giovani. Da questo punto di vista occorre a mio avviso non lasciar cadere questa ‘tensione positiva’ e le istituzioni hanno l’obbligo di incanalare positivamente questa energia che si è sprigionata su questi temi, che tra l’altro riguardano molto da vicino anche le tematiche da voi affrontate: prolungare l’uso produttivo dei materiali, riutilizzarli per aumentarne l’efficienza, rafforzare la competitività, ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas e creare nuovi posti di lavoro; l’UE ha stimato in circa 600mila i potenziali nuovi posti
Anche l’entroterra riminese presenta una sua forza economica basata sull’agricoltura e sul manifatturiero, pur riconoscendo il turismo costiero come motore dell’economia locale. Ma la sfida per voi sta proprio qui: aspirare ad uno sviluppo autonomo e distinto dai comuni costieri, sviluppo incentrato sulla valorizzazione del tanto che già c’è (i prodotti tipici, la cultura, il patrimonio artistico) ma anche creando ulteriore sviluppo del territorio, sempre nel solco delle priorità che vi siete dati, provando quindi a svolgere azioni volte all’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, forestali, artigianali e manifatturieri).
Qui ci sono anche i temi relativi alla ricerca e sviluppo, alle start-up, al turismo appunto, al patrimonio paesaggistico, naturalistico e storico.
Quindi, in conclusione, non mi resta che farvi da un lato i complimenti per il lavoro che state svolgendo e del quale parlate anche oggi; dall’altro l’augurio voglio porgervi l’augurio di buon lavoro per quello che vi attende e per le attività che avete in programma, sapendo che abbiamo davanti sempre nuove sfide, ma che il vostro dinamismo e la vostra voglia di fare renderanno questo lavoro sicuramente proficuo e fruttuoso.
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