A Compiano (PR) per la cerimonia di intitolazione della sala consigliare a Ilaria Alpi

Oggi, nel giorno del compleanno di Ilaria Alpi, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico abbiamo intitolato la sala del consiglio comunale del Comune di Compiano alla giovane giornalista assassinata a Mogadiscio.
Una mattinata di intensa commozione per rendere onore all’esempio di coraggio, professionalità e impegno civile che ci ha consegnato la nota reporter insieme al collega cineoperatore Miran Hrovatin, anche lui tragicamente ucciso.
Dopo ventisette anni di processi e battaglie ancora non sono stati individuati nè i mandanti né gli esecutori del barbaro omicidio, che rimane avvolto da una intollerabile coltre di misteri.
Una ferita aperta per il giornalismo d’inchiesta, per le famiglie coinvolte e per tutti noi che pretendiamo venga fatta piena luce su questa triste vicenda, di cui non conosciamo la verità.
Dobbiamo continuare a pretendere giustizia e a difendere la libertà di stampa, pilastro di ogni democrazia.
Grazie al Sindaco Francesco Mariani e a chi ha deciso di intitolare questo spazio a Ilaria, simbolo di lotta e di un giornalismo libero.
Qui di seguito il mio intervento.
Buongiorno a tutte e tutti.

Ringrazio il Sindaco di Compiano Francesco Mariani per l’invito alla cerimonia di oggi, saluto la comunità compianese, le autorità civili, militari e religiose presenti e do il benvenuto in Emilia-Romagna, anche a nome del Presidente della Giunta regionale Stefano Bonaccini, al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Roberto Fico.

Dopo aver dedicato a Ilaria Alpi il piazzale in cui oggi ci siamo ritrovati, fate questo ulteriore e bellissimo gesto di intitolarle la sala consigliare, nel comune che ha dato i natali ai genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana, due persone che in passato ho avuto modo di conoscere e che ho sempre apprezzato tantissimo, da un lato per l’immensa dignità con la quale hanno affrontato la vita dopo la tragica perdita della loro unica figlia e dall’altro per la grande determinazione nel seguire passo per passo un’inchiesta giudiziaria che ha avuto mille risvolti, dove ci sono stati anche tentativi di depistaggio per far sì che la verità non venisse a galla e che, questo è uno degli aspetti che fa più male,  li ha visti morire senza aver conosciuto la verità e ottenuto la meritata giustizia .

Come ha ricordato il sindaco oggi è il giorno del compleanno di Ilaria, il giorno in cui da quando non c’è più, i suoi genitori prima, la zia e il cugino poi, hanno sempre portato delle rose bianche al cimitero dove è sepolta.

Noi abbiamo il dovere di tenere viva la memoria di Ilaria e anche quella di Miran Hrovatin, il fotoreporter che la accompagnava, anche lui rimasto vittima di quel barbaro assassinio.

Lo hanno fatto negli anni diverse istituzioni, come i comuni ad esempio, anche della nostra regione, che hanno intitolato a Ilaria e Miran dei luoghi simbolo o che hanno istituito dei premi giornalistici, ricordo il più importante, quello di livello internazionale che per tanti anni si è svolto proprio nel nostro territorio regionale, a Riccione.

Il riconoscimento più grande è stato quello di averli insigniti della Medaglia d’oro al Merito Civile della Repubblica italiana.

Quello più grande ancora sarebbe quello di arrivare finalmente alla tanto agognata verità e a fare giustizia sul loro caso.

Nel loro lavoro d’inchiesta in Somalia, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avevano iniziato a seguire “una pista” pericolosa, una storia d’illegalità e traffici illeciti di rifiuti e di armi che la popolazione somala subiva e avevano raccolto testimonianze e riscontri che riguardavano anche il nostro paese.

L’impegno dei familiari contro le reticenze e i depistaggi, dopo l’immenso dolore subito, ha meritato e merita ancora oggi grande rispetto e rappresenta un dovere della Repubblica e delle istituzioni tutte onorare per l’appunto quell’impegno.

Verità e giustizia: dobbiamo sempre seguire questi due fari, lo dobbiamo al sacrificio di Ilaria e Miran, che è anche un sacrifico per la libertà e la democrazia; lo dobbiamo a Giorgio e Luciana e alla battaglia che hanno condotto per anni.

E allora chiudo complimentandomi nuovamente con l’amministrazione comunale di Compiano per la scelta di intitolare la sala consigliare a Ilaria, segno che c’è chi non dimentica, come è giusto che sia.

E ricordo a tal proposito l’impegno della Regione Emilia-Romagna nel proporre ogni anno le iniziative per la memoria delle stragi, in particolare quella relativa alla scomparsa, il 27 giugno 1980, nel mare di Ustica, dell’aereo DC9 decollato da Bologna e quella riguardante la bomba esplosa alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, in quello che di fatto è stato il più grave attentato terroristico compiuto i Europa nel secolo scorso.

Le istituzioni hanno il dovere di lavorare per tenere viva la Memoria, non solo perché abbiamo a mio avviso un impegno morale verso le vittime di atti orrendi e crudeli, ma anche perché dobbiamo porci l’obiettivo di tramandare alle nuove generazioni valori come quelli della democrazia, della libertà, della ricerca della verità e della giustizia.

 

Grazie.

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