A Bologna per ricordare Antonio La Forgia, ex presidente della regione

Ricordare 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐋𝐚 𝐅𝐨𝐫𝐠𝐢𝐚 vuole dire celebrare l’innovazione e la buona politica. Segretario, assessore comunale a Bologna, consigliere regionale, presidente dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna presidente della Regione Emilia-Romagna e deputato, ha fondato il Centro delle donne di Bologna affidato all’associazione Orlando, determinante per la mia crescita umana.
La Forgia ha sempre avuto la curiosità di chi vuole cambiare il mondo e il coraggio per farlo davvero: oggi è stato un momento toccante ricordarlo presentando il libro dei suoi discorsi assieme al presidente Stefano Bonaccini, al sindaco del Comune di Bologna Matteo Lepore, 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐒𝐨𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢, l’attrice Marinella Manicardi, famigliari, amici e tante istituzioni.

Il mio intervento

È già passato un anno da quando Antonio La Forgia ci ha lasciato. È stato un anno difficile, complesso, segnato anche da grandi tragedie come quella che ha colpito la nostra regione nello scorso mese di maggio.

Una somma di eventi che ci hanno costretti a riflettere di più. A trovare nuove strade. A interrogarci su cosa voglia dire davvero essere una comunità.  In poche parole: ad avere dei dubbi. E a trovare delle nuove soluzioni.

Proprio quella capacità di elaborazione e di critica che ha caratterizzato tutta la vita di Antonio La Forgia, quella capacità di interrogarsi su come cambiano le nostre città e le nostre istituzioni, su come la politica debba prima conoscere, poi capire e trovare infine risposte efficaci.

Ricordare Antonio La Forgia, nato a Forlì e cresciuto a Bologna, vuole dire celebrare la buona politica. E una visione alta delle istituzioni.

Nei tanti e importanti ruoli che ha ricoperto al servizio della politica, La Forgia è stato prima di tutto un GRANDE INNOVATORE.

Con ironia sottile, una cultura di alto spessore, la capacità di intuire per tempo i problemi e abbozzarne le soluzioni, La Forgia nella sua lunga vita pubblica e politica è stato segretario di partito, assessore comunale a Bologna, Presidente della Regione Emilia-Romagna, consigliere, Presidente dell’Assemblea legislativa e deputato.

Sapeva fare politica con distacco e con passione, non faceva sconti a nessuno, ma non sapeva provare rancore. Era capace di empatia e di una grande capacità di dialogo.

Sapeva, soprattutto, guardare alla politica con gli occhi della gente, chiedeva alla politica di studiare, di capire, di costruire qualcosa di migliore e più efficace del passato. Con lui l’Emilia-Romagna è cresciuta di molto, è diventata un punto di riferimento per tutta l’Europa.

Scorrendo la biografia politica di La Forgia c’è un tratto comune che ricorre più frequentemente: è la CURIOSITA’, quella curiosità che gli ha permesso di compiere scelte coraggiose senza fermarsi al primo ostacolo.

Da segretario di partito o da Presidente, da parlamentare, da consigliere o da semplice militante, La Forgia sapeva andare alla radice dei problemi, non si accontentava di osservare solo la superficialità delle persone e dei problemi con cui era chiamato a confrontarsi.

Sapeva anche che non bastava celebrare il passato, per quanto questo fosse glorioso, per tramandare alle nuove generazioni un patrimonio di lotte e di conquiste politiche, civili e sociali.

Forse proprio per questo, amava ricordare, che la politica è “pensiero e azione”. Senza pensiero, la politica è destinata a consumarsi nell’ordinaria amministrazione, nella gestione quotidiana del potere. Senza azione, il pensiero però diventa solo speculazione filosofica, non riesce a far germogliare prassi di governo capaci di dare risposte ai bisogni delle persone.

Il volume che presentiamo oggi è un omaggio all’uomo e al Presidente, al visionario e e al pragmatico, e al contempo un lascito rivolto a chi crede ancora che serva lottare per una politica al servizio della comunità. Per l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è un onore aver partecipato alla sua realizzazione.

 

 

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