A Bologna alla consegna del Premio Donne Protagoniste in Sanità 2023
Il mio intervento
Promuovere il protagonismo femminile in ambito sanitario, e in ogni percorso professionale femminile, è fondamentale per rispondere alle aspettative di una società che vuole vedere riconosciuta la parità di genere.
Specie in un’area, come quella medico-sanitaria e farmaceutica, dove le lauree sono conseguite più frequentemente dalle donne, più precisamente dal 18,2% di donne contro 14,5% di uomini, il che sottolinea l’interesse per il comparto nelle scelte lavorative femminili. Oltre a delineare un evidente ed innato talento verso le professioni medico-scientifiche, visto che ad oggi per lo più si tratta di lauree a numero chiuso; un aspetto che merita di essere valorizzato.
Sappiamo invece quanto, una volta inserite nel mercato del lavoro, le donne facciano più fatica a ricoprire ruoli apicali, e ad avere una retribuzione consona alle proprie qualifiche e al curriculum presentato.
Il Piano per l’uguaglianza di genere 2022-2024 approvato le Direzioni Generali e Direzioni Scientifiche di IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche, IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli, per riequilibrare il gender gap nelle strutture ospedaliere va in questa direzione. Il personale di queste strutture è rappresentato in maggioranza da donne (circa il 70%), ma spesso guadagnano meno degli uomini, senza contare che a guidare i dipartimenti sono per la maggior parte uomini. Per questo è necessaria un’attenzione maggiore e un importante monitoraggio affinché si possa invertire la rotta e compiersi una vera parità di genere.
Il Gender Equality Plan (GEP) è, quindi, il documento progettuale e programmatico che si propone di valorizzare la piena partecipazione di tutte le persone alla vita lavorativa, favorendo la cultura del rispetto, il contrasto alle discriminazioni di genere e la promozione dell’effettiva uguaglianza di genere attraverso una serie di azioni coerenti al proprio interno e perseguite lungo l’arco temporale del triennio 2022-2024.
Ci troviamo ancora di fronte a un grande lavoro culturale da fare, lo dobbiamo alle tante professioniste del settore e, aggiungo, alle nuove generazioni che vivono la parità di genere come qualcosa di assodato.
È una questione di equità sociale e di correttezza nel riconoscere le capacità e una rappresentanza femminile: la presenza delle donne non vogliamo più resti un’eccezione, ma una costante della contemporaneità, se vogliamo considerarla tale, perché eliminare il protagonismo delle donne significa tornare indietro.
Significa dimenticare le tante battaglie per il riconoscimento dei diritti delle donne prodotte in tanti anni, significa dimenticare la nostra Costituzione che all’articolo 37 indica testualmente che “la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”.
La Regione Emilia-Romagna si impegna a rafforzare la collaborazione con tutti gli attori del settore per fronteggiare le sfide future in abito di politiche per la salute e politiche sociali, con una particolare attenzione sull’attuazione del Titolo IV “Salute e benessere femminile” la legge regionale quadro del 2014 per la parità e contro le discriminazioni di genere.
Il lavoro culturale da fare è grande, ed impegnativo, ma di grande attualità.
Avere messo al centro il tema pone le basi verso un nuovo orizzonte condiviso, che vede le donne sempre più protagoniste e utilizzi le migliori energie femminili per costruire una società sempre più equa, giusta e solidale.
Uno sguardo al femminile è, e sarà sempre, fondamentale.
È per me un vero onore essere alla Convention della Community Donne protagoniste in Sanità 2023 dove saranno premiate grandi professioniste che si sono distinte, all’interno delle aziende sanitarie e delle organizzazioni private, per avere favorito attraverso esperienze virtuose il bilancio di genere e le pari opportunità.
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